Elezioni amministrative 2021: intervista a Gianluigi Paragone 

Il candidato sindaco di Italexit risponde su povertà delle famiglie, conciliazione lavoro-casa-scuola e ambiente


Elezioni amministrative a Milano. Si vota il 3 e 4 ottobre. Radiomamma ha intervistato i 13 candidati sindaco su tre temi specifici segnalati come urgenti dalla nostra community: povertà delle famiglie, conciliazione lavoro-famiglia- scuola e ambiente.

Gianluigi Paragone, candidato sindaco di Italexit risponde alle domande di Radiomamma (clicca qui per leggere le domande di Radiomamma e le risposte di tutti i candidati, man mano che vengono pubblicate)

GIANLUIGI PARAGONE, CANDIDATO SINDACO A MILANO DI ITALEXIT: SU POVERTA’, CONCILIAZIONE LAVORO- FAMIGLIA E SCUOLA E AMBIENTE. COSA PROPONE E CON QUALI FONDI

POVERTÀ DELLE FAMIGLIE. I NUMERI FANNO RIFLETTERE: OLTRE 30MILA “NUOVI POVERI” HANNO CHIESTO AIUTO ALLE CARITAS LOMBARDE TRA PRIMO E SECONDO LOCKDOWN; 1600 NUCLEI FAMIGLIARI PRESI IN CARICO DA EMERGENCY A MILANO (PROGETTO NESSUNO ESCLUSO); NASCITE CALATE DEL 15 % A MILANO TRA NOVEMBRE 2020 E GENNAIO 2021. QUALE RITIENE SIA IL PRIMO INTERVENTO URGENTE DA FARE? E CON QUALE BUDGET INTENDE FINANZIARLO? 

 GIANLUIGI PARAGONE: Credo che la questione della povertà crescente fra le famiglie di ceto medio sia antecedente al Covid. La pandemia ha contribuito a portare alla luce in tempi più brevi un problema che era già in atto, e che ha origine nelle politiche economiche dissennate dei governi italiani da quando hanno deciso di sottomettere il nostro Paese a una moneta non sovrana. Da lì in poi abbiamo gradualmente perso parte della nostra forza economica e molta della nostra indipendenza politica. In queste condizioni, e con obblighi economicamente insensati come l'adozione del pareggio di bilancio, anche la gestione del territorio da parte delle istituzioni locali è diventata più complessa. Se poi le amministrazioni, come quella milanese, sono più impegnate a dialogare con Multinazionali e banche che a occuparsi dei problemi dei cittadini, ecco che la situazione degenera. Le lunghe file di capofamiglia che abbiamo visto in questi mesi davanti alla Caritas sono una vergogna per la città. La solitudine e l'abbandono in cui versano molti di coloro che hanno perso il lavoro e sono rimasti senza reddito rappresenta la più palese testimonianza del fallimento delle politiche sociali di questa giunta. A Milano, oggi, esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B, questi ultimi in costante aumento. Il lavoro scarseggia, i salari sono spesso insufficienti, molti non godono nemmeno delle tutele sociali minime. Tutto ciò mentre chi ha dovuto chiudere per mesi la propria attività a causa della pandemia continua a vedersi arrivare cartelle esattoriali. Non a caso, la nostra prima azione in caso di vittoria alle elezioni sarà proprio quella di annullare le cartelle esattoriali emesse per tutto il periodo dell'emergenza Covid. Se le famiglie e le attività vanno pesantemente in crisi e nessuno interviene, Milano perde il proprio nucleo sano, le proprie tradizioni, il motore che l'ha resa negli anni la locomotiva d'Italia, la città capace di trascinare il resto del Paese. Quindi i primi interventi urgenti da attuare sono quelli a favore dei cittadini, delle attività commerciali, della ristorazione, del turismo, della piccola e media impresa milanese. Intervenire a favore di queste realtà significa creare un circolo virtuoso, nuovi post di lavoro, più risorse lasciate nelle tasche della gente, più investimenti. Per frenare la crisi crescente e la discesa di parte della classe media verso condizioni di semi-povertà o di povertà bisogna che Milano investa su se stessa. Non vogliamo né possiamo sottostare al pareggio di bilancio, bisogna aumentare la spesa in senso anticiclico (significa che se c'è crisi e poca liquidità, le istituzioni devono intervenire con mirati interventi di spesa pubblica intelligente). Naturalmente abbiamo altre idee per recuperare risorse, e vanno tutte nella direzione di una redistribuzione più equa della ricchezza, in una società in cui le differenze e le sperequazioni diventano sempre più palesi e inaccettabili. Voglio citare a questo proposito due linee principali di intervento: la prima è di aumentare gradualmente l'imposta cittadina per chi soggiorna negli hotel di lusso. La seconda, più strutturata, è volta a garantire che le grandi multinazionali e i giganti della tecnologia paghino le tasse come tutti gli altri. Questo significherebbe recuperare moltissime risorse per la cura della città, il rilancio delle periferie, la sicurezza e gli interventi mirati ad aiutare chi è in difficoltà a rialzarsi e a ripartire. Ovviamente le famiglie sarebbero le prime beneficiarie di questi interventi. Il crollo delle nascite oltretutto dimostra una volta in più le difficoltà e le paure delle nuove generazioni, che non trovano più le opportunità che noi, invece, vogliamo offrire come è sempre stato nella Milano del passato.

 

CONCILIAZIONE LAVORO-FAMIGLIA- SCUOLA. QUESTI NUMERI FANNO RIFLETTERE: 5MILA DONNE NEL 2020 HANNO PERSO IL LAVORO A MILANO SECONDO ASSOLOMBARDA. REGIONE LOMBARDIA DENUNCIA UN AUMENTO DELL’ABBANDONO SCOLASTICO TRA GLI ADOLESCENTI NEL 2021 DAL 12,6% AL 15,7% E L’OSPEDALE BAMBIN GESÙ PARLA DI UN AMENTO DELL’80% DEL DISAGIO PSICOLOGICO NEGLI ADOLESCENTI A CAUSA DELLA PANDEMIA. SECONDO IL RAPPORTO INVALSI 2021, IL 39% DEGLI STUDENTI NON HA RAGGIUNTO GLI STANDARD MINIMI IN ITALIANO, DATO CHE CRESCE AL 45% SE PRENDIAMO IN CONSIDERAZIONE MATEMATICA, E CHE AUMENTA ULTERIORMENTE ALLE SCUOLE SUPERIORI FACENDO REGISTRARE RISPETTIVAMENTE IL 44% E IL 51%.  QUALE RITIENE SIA IL PRIMO INTERVENTO URGENTE DA FARE? E CON QUALE BUDGET INTENDE FINANZIARLO? 

 

GIANLUIGI PARAGONE: Bisogna distinguere fra situazioni d'emergenza e problemi strutturali. Il Covid e il conseguente insegnamento a distanza hanno rappresentato due ostacoli imprevisti, ma anche in questo caso hanno contribuito a far emergere problematiche preesistenti. Viviamo in una società che non aggrega, che già in origine tende a creare distanze fra gli adolescenti e offre pochi spazi di incontro e di crescita. La tecnologia illude i ragazzi di avere tanti amici e una vita sociale ma parte di quella vita è solo virtuale. E quando crescono le difficoltà cresce anche il senso di isolamento, di solitudine e di angoscia che portano ai dati drammatici che avete esposto nella vostra domanda. Il tutto peggiorato dalla crescente crisi economica di molte famiglie e dalla cronica precarietà che caratterizza molte componenti scolastiche e il corpo docente. Per contrastare questi fenomeni occorre concertare un doppio binario di intervento: da una parte mettere a disposizione dei ragazzi centri d'ascolto, supporti psicologici e persone impiegate stabilmente che siano sempre disposte ad ascoltarli, specie nelle strutture scolastiche. Questo aiuterebbe anche a limitare il problema dell'alta percentuale di abbandono nella scuola dell'obbligo. Occorre poi investire sui luoghi di aggregazione reale, sui centri sportivi, sui luoghi di divertimento all'aperto o al chiuso dove bambini, adolescenti, ragazzi e famiglie possano incontrarsi in sicurezza per condividere fine settimana, serate, insomma per passare tempo insieme svolgendo attività sane e piacevoli. Recuperare il senso di appartenenza a una comunità, a un mondo, per uscire dalla depressione e dalla solitudine: questo è un esempio di ciò che intendiamo come “tradizione”, parola che spaventa chi invece ci vorrebbe divisi e soli.

AMBIENTE: LA NOSTRA CITTÀ È AL 13ESIMO POSTO SU 1000 NELLA CLASSIFICA PER PRESENZA DI PM10 NELL’ARIA E AL 5 POSTO SU 1000 PER QUANTITÀ DI OSSIDO DI AZOTO CHE METTE A RISCHIO SOPRATTUTTO I BAMBINI E CHI SOFFRE DI PATOLOGIE RESPIRATORIE. QUALE RITIENE SIA IL PRIMO INTERVENTO URGENTE DA FARE? E CON QUALE BUDGET INTENDE FINANZIARLO?

GIANLUIGI PARAGONE: Della necessità di un intervento ambientale e di una diminuzione dell'inquinamento parlano tutti, è un tema quanto mai attuale. Noi pensiamo che la vera green economy non sia quella di chi dissemina la città di piste ciclabili che creano solo problemi al traffico e quindi ancora maggiore inquinamento. O di chi promuove l'uso di monopattini le cui batterie sono fra gli elementi più inquinanti e difficilmente smaltibili che si possano immaginare. Pensiamo anche che la green economy sia diventata una riserva di caccia di chi è in cerca di facili guadagni e vuole sfruttare l'onda. La cura dell'ambiente, invece, richiede interventi seri, ponderati, scientificamente e tecnicamente ben studiati. Niente demagogia, ma azioni concertate frutto di veri studi ambientali. Da tempo si è avviato un piano di trasformazione dei mezzi pubblici in senso ecologico, e questo va benissimo. Ma bisogna anche permettere, soprattutto a chi arriva ogni giorno in città dalle periferie, di trovare parcheggi per le proprie auto e un trasporto pubblico adeguato che colleghi velocemente ogni zona della città. Penso a questo proposito alle linee di trasporto leggero. Poi, parliamo sempre di macchine e di traffico ma dimentichiamo che la principale fonte di inquinamento cittadino sono i riscaldamenti. Infatti, durante il lockdown le percentuali di inquinamento non sono scese come ci si sarebbe aspettati. Per fortuna esistono nuove tecnologie, sempre più performanti, in grado di aiutarci in questo processo di miglioramento ambientale. Occorre concertare un intervento progressivo per fare in modo che i riscaldamenti dei palazzi e delle case siano ammodernati e che si arrivi, passo dopo passo, a limitare fortemente le emissioni inquinanti. Questo per noi è il modo di affrontare l'emergenza ambientale e lo smog a Milano, per il bene di tutti e soprattutto dei più piccoli e di chi soffre di patologie o debolezze respiratorie.

 


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Gianluigi Paragone
Intervista a Gianluigi Paragone

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