Genitori: regalate il meccano alle bambine
Le materie scientifiche e le ragazze. In Italia solo il 12,6% delle studentesse sceglie materie scientifiche o tecnologiche all’Università. E nel mondo i numeri non sono migliori, parlando di interesse femminile per le Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics ). Ma è così grave che le ragazze non si iscrivano in massa a ingegneria?
“Non vogliamo che tutti diventino scienziati, ma in qualunque professione il pensiero critico e il seguire processo e analisi degli errori è fondamentale. E il metodo Bricks4kidz lavora proprio su questo” spiega Cinzia Loiodice, Country manager di Bricks4kidz® Italia.
Un metodo per studiare le materie Stem e capire come funziona il mondo in modo attivo
Bricks4kidz® arriva dagli Stati Uniti. È un metodo per approfondire in modo esperienziale le materie Stem. Attivo in 800 centri al mondo, a Milano è ora in molte scuole e in Cascina Merlata con corsi per bambini e ragazzi. È nato da una mamma architetto, Michelle Cote, che nel 2008 ha iniziato a fare corsi per gli amici di suo figlio. “Ha captato lo scarsissimo interesse delle nuove generazioni nel capire come funzionano veramente le cose. Sono fruitori passivi della tecnologia e contemporaneamente c’è un calo drammatico delle iscrizioni alle facoltà scientifiche, soprattutto da parte delle ragazze”. Il metodo è nato dunque con l’obiettivo di avvicinare e catturare interesse per scienza e tecnologia. “I risultati ci parlano di un aumento dell’interesse del 40% dopo un corso con questo metodo”
Materie scientifiche e tecnologie tra le ragazze: regalate il meccano alle bambine
“C’è ancora una barriera culturale. Per una cattiva abitudine di noi adulti ci sono ancora attività da femmine e da maschi. Regaliamo il meccano ai figli, ma alle figlie non ancora. E qui nasce il gap, che porta a orde di disoccupate... È vero che in parte c’è una tendenza femminile a preferire attività creative e di cura, ma su questa tendenza lavora in maniera drammatica la società il condizionamento culturale. Nei nostri corsi vediamo che le più entusiaste sono proprio le femmine. Ma la prima parola è quasi sempre “io non riesco…” Quando però portano a termine il progetto e vedono che ce la fanno sono entusiaste e si appassionano, oltre a credere diversamente nelle proprie capacità”
Bricks4kidz® un metodo esperienziale come funziona?
Sono percorsi di approfondimento che durano 6 mesi- 1 anno, con lezioni mono settimanali. Si approfondiscono le Stem e si rafforzano nozioni che fai già a scuola: fisica, scienze, matematica…Ogni “argomento” è formato da un modulo di 6 lezioni e ognuna ha una parte teorica di 20 minuti e una pratica di 40 minuti durante la quale costruisci usando kit specifici assemblati da Bricks4kidz®con certe parti Lego. “Facciamo l’esempio del modulo sull’energia. In ognuna delle 6 lezioni andiamo a vedere i 6 tipi di energia (eolica, solare, da combustibili fossili ecc.…) e per ognuna “costruiamo” qualcosa che ti fa vedere come funziona davvero quell’energia. Se studi l’energia solare assembli un pannello solare motorizzato. Questo è molto utile perché suscita interesse per come funziona veramente la cosa, non solo per il concetto astratto”. I corsi sono in italiano e in inglese e si lavora in coppia, migliorando così la capacità di cooperazione. I percorsi seguono i programmi ministeriali. E ognuno, in base all’età dei partecipanti, ha diversi tipi di approfondimento scientifico e anche i modelli con cui si costruisce sono di 3 tipi, crescendo di “difficoltà e complessità” col crescere dei ragazzi. Si arriva alla programmazione di quel pannello solare
Imparare la scienza costruendo
“Il metodo è adatto a tutti i bambini ed è estremamente efficace per tutti quelli che hanno bisogno di migliorare concentrazione e manualità. Abbiamo notato che è particolarmente indicato per DSA e discalculici, perché è un modo di apprendere concetti viso-spaziali. Per loro è dunque ancora più efficace. Il costruire (con i mattoncini) è il primo passo, è quello che attira i bambini e le bambine. Ed è quello che li porta a vedere la realtà con occhi diversi, non passivi”
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