Riapertura e adolescenti: servono compiti e responsabilità
Cosa succederà dal 4 maggio ai nostri bambini e ragazzi? Potranno uscire? Come? E quanto? In attesa di sapere come si vivrà durante la Fase2, l’unica certezza è: “Responsabilizziamo i nostri adolescenti, prepariamoli così”, consiglia Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, presidente della Fondazione Minotauro di Milano e professore all’università degli Studi di Milano-Bicocca, in libreria con Ultimo libro Cosa serve ai nostri Ragazzi, Utet
FASE2: I CONSIGLI AI GENITORI PER PREPARARE BAMBINI E ADOLESCENTI
Gli adolescenti hanno sofferto e stanno soffrendo? Come li prepariamo alla Fase2?
I ragazzi hanno assunto comportamenti migliori di molti adulti e hanno trovato il modo di vivere questi mesi usando le loro competenze. Sapevano muoversi online benissimo e questo li ha salvati. E le cose hanno funzionato bene dove si è puntato sulla responsabilizzazione. Ecco, non sapendo quanto e come potranno muoversi dal 4 maggio, segui la stessa strada seguita nei mesi di lockdown, riadattandola in base alle disposizioni che ci saranno. Affida loro compiti, responsabilità. Mentre sono in casa è servito dare loro ruoli precisi: cucinare, aiutare i fratelli minori con la scuola, fare la spesa online magari per diverse famiglie. Ecco, continua ora sulla stessa via: dare incarichi significa fare sentire loro che hanno in mano la responsabilità di loro stessi e degli altri. Il controllo non li salva, li salva l’essere responsabilizzati. E non pensare che il teen si senta invincibile e quindi si metta a rischio appena potrà uscire. L’onnipotenza è propria del bambino non dell’adolescente, che anzi proprio a questa età scopre il suo essere finito e vincibile.
E per i bambini? Come affrontiamo la Fase 2?
La fascia di età che mi preoccupa di più è quella 6-10 anni. Erano nel pieno della loro vita sociale e organizzata e di punto in bianco si è interrotto tutto (non sono autonomi con chat e videochiamate a differenza dei loro fratelli maggiori e dei loro genitori) e non hanno le capacità cognitive per comprendere a fondo la situazione. E il buco di esperienze relazionali sarà forte. Come prepararli alla Fase2? Gli adulti devono cercare di non continuare ad anticipare i tempi, a spostare sui figli la propria ansia da incertezza progettuale. Non sappiamo come vivremo tra 2 settimane, non spostiamo sui bambini le nostre angosce. Calibriamo le risposte in base alle domande che ci fanno loro. Dobbiamo rispondere ai bambini, non comunicare. L’educazione si fa sulla base della realtà, non anticipiamo con loro. Ai bimbi diamo una quotidianità alternativa, non pensiamo alla dimensione progettuale con loro. Questo aspetto è degli adulti e degli adolescenti, non della fascia sotto i 10 anni
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