#Dilloalprof: i trucchi di Sandro Marenco, il prof da milioni di visualizzazioni sui social

L'insegnate social svela ai genitori come fa a conquistare la fiducia degli adolescenti e a parlare con loro su Instagram e TikTok


320mila follower sui social (TikTok, Instagram e Facebook), video che superano 15milioni di visualizzazioni… Ha numeri da influencer navigato eppure è un “semplice” professore di liceo. Sandro Marenco insegna inglese, tedesco e sostegno al liceo scientifico Galileo Galilei di Alessandria. Nel marzo 2020 ha aperto un profilo TikTok, per capire come i ragazzi vivevano lockdown e Dad. Ma il gioco è diventato un boom: “Dopo alcuni post/video ricevo anche 200 messaggi in due ore, spesso vado a letto alle due del mattino, perché sento che è doveroso rispondere a tutti…” #Dilloalprof è diventato anche un libro (Salani Editore). Ma come fa un boomer professore a parlare con i ragazzi, con cui noi genitori facciamo tanta fatica a comunicare?

#DILLOALPROF: IL PROFESSORE CHE HA NUMERI DA VERO INFLUENCER SUI SOCIAL SPIEGA COME FA A PARLARE CON GLI ADOLESCENTI E PERCHE’ FUNZIONA SU TIKTOK E INSTAGRAM

Cosa c’è sui suoi profili che attira i ragazzi?

Post, video, story sulle dinamiche di classe, sulla lotta all’omofobia e al razzismo, sul bullismo, sulle ansie scolastiche e poi video-bignami di sessanta secondi con l’hashtag #ripassiamoinsieme

Come ha trovato il modo di parlare con i ragazzi? Ci svela il trucco?

Sono partito dal capire i tratti salienti del loro linguaggio e ho cercato di riproporlo tenendo fede a quello che sono, cioè un boomer e un professore. Non mi sono snaturato, non funzionerebbe. Il loro linguaggio è veloce, chiaro e sfacciatamente incisivo. Loro, a differenza nostra, non usano giri di parole per paura di offendere o ferire. Loro sono meno cerimoniosi, ma più efficaci. Quello che ti dicono non è fraintendibile. Ho imparato da loro. E poi serve ironia. È il linguaggio che capiscono e usano maggiormente

Poi ascolto. Ho iniziato io ad ascoltare, ma ben presto ho visto che la cosa era reciproca. Faccio sempre molta attenzione a non esprimere giudizi, mi faccio vedere disponibile e attento, ma mai invadente. Certo per me, rispetto ai genitori, è più facile. Io sono una figura di riferimento (sono il Prof) e loro lo sanno e si fidano della mia professionalità, ma al tempo stesso non sono uno di “famiglia”; quindi, c’è quella leggerezza e situazione di “non giudizio” che li fa stare zitti tra le mura domestiche. La parola chiave è non demonizzare. Sono nell’età della scoperta, non c’è il bianco e il nero. Per loro al momento va bene tutto e noi dobbiamo stare solo li e ascoltare.  E infine mi metto sempre nella situazione di imparare. Se quando parli con gli adolescenti immagini di essere tu a scuola e imparare da loro, fai esperienze che ti arricchiscono molto.

Cosa le hanno insegnato i teenager per esempio?

Immaginate di tornare indietro nel tempo. Quando facevamo le superiori avremmo mai scritto o parlato dei nostri problemi con un professore, un adulto, che non conoscevamo? Ecco loro invece lo fanno perché loro sono in grado di capire se possono fidarsi o no. Non so come, ma sono capaci di farlo. Hanno capacità di inquadrarti e capirti subito. Questo ti spiazza e lo invidi.

Come sono i ragazzi di oggi? Sono cambiati da quando ha iniziato a insegnare?

Sono sempre più distaccati da noi, sono una generazione che ti fa vedere il futuro, faranno grandi cose e noi purtroppo non stiamo dietro… Sono ironici e hanno un fortissimo spirito critico. Ma a questi ragazzi manca il sapere esprimere le proprie emozioni. Vivino le relazioni e le sensazioni attraverso la tecnologia, quindi affrontano dubbi, paure, gioie, rabbia, felicità da soli. Non condividono con i coetanei, non hanno un confronto. Sono soli, una generazione solitaria e quindi hanno difficoltà a gestire le emozioni.

Per i genitori TikTok è il demonio. Lei lo usa con i ragazzi, allora sbagliamo noi a giudicarlo male?

È un preconcetto dire che TikTok è il male. C’è di tutto, spazzatura ma può essere una grande risorsa. I miei video in cui tranquillizzo i ragazzi per la maturità o parlo di depressione, hanno milioni di visualizzazioni. Anche questo è TikTok. Quando sono andato in Africa sono arrivato con l’idea che il vudù fosse una religione negativa. Vivendo lì e studiando ho scoperto che delle 51 divinità totali 3 sono negative e 48 positive. È la stessa cosa con i social. Vedere il positivo è difficile, è più facile vendere il negativo. Pensare TikTok è il male ci libera dal doverlo studiare. Usatelo con i vostri figli, fatevelo spiegare da loro. Per parlare con gli adolescenti l’unico modo è farli sentire parte di un progetto, le minacce e le punizioni non sono il linguaggio educativo.

Parlare con un professore sui social non è da nerd? E perché non lo fanno con tutti e non lo fanno con i genitori?

Molti genitori mi scrivono, cercano di capire come faccio io a parlare con i loro figli, a capirli… Io a tutti dico semplicemente che “sono un prof che li guarda e li osserva” e che è un’idea di noi adulti che i ragazzi non vogliano parlare con i boomers. Ammettiamolo, è per toglierci un po’ di responsabilità.  Un genitore fa molta più fatica di me a capire figli, perché c’è familiarità e quotidianità. Io ho determinate esigenze educative ma non sono mamma o papà, ho una responsabilità diversa e quindi è chiaro che è più facile. Ma se ci mettiamo insieme, insegnanti e genitori alleati, allora è tutto più facile. Dovremmo iniziare a parlare fra noi, a confrontarci e raccontarci i ragazzi che vediamo. E così parlare con loro sarebbe molto più semplice ed efficace, anche nella vita reale, non solo sui social

 


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Sandro Marenco
I consigli ai genitori di Sandro Marenco, il prof da milioni di visualizzazioni sui social

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