Dichiarazione redditi: le detrazioni per i figli
Tempo di dichiarazione dei redditi. Mamme e papà cosa possono detrarre delle spese dell’anno per i figli? E cosa va consegnato? Come comportarsi? Abbiamo chiesto consigli pratici alla dottoressa Laura Albani, dello Studio Verduci
730 e Unico: cosa possono e devono detrarre i genitori?
Istruzione: Le spese detraibili riconducibili alla vita scolastica e sociale dei figli sono essenzialmente di quattro tipologie e si può detrarre il 19%
- Asili nido Spese per il pagamento di rette di asili nidi e sezioni primavera pubblici e privati. La detrazione spetta per le spese sostenute nel periodo d’imposta, a prescindere dall’anno scolastico cui si riferiscono. L’importo massimo della spesa ammessa in detrazione è di euro 632 per ciascun figlio ed è ripartita tra i genitori in base all’onere da ciascuno sostenuto.
- Spese di istruzione non universitarie Spese per la frequenza di scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Sia pubbliche sia paritarie private e degli enti locali. Come spese si intendono le rette di frequenza, le tasse (d’iscrizione), i contributi obbligatori, volontari e le erogazioni liberali
Puoi detrarre: la mensa scolastica, le gite scolastiche, l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa deliberato dagli organi d’istituto (corsi di lingua, teatro, ecc., svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza). La detrazione non spetta per le spese relative a: acquisto di materiale di cancelleria e di testi scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado; il servizio di trasporto scolastico. L’importo massimo della spesa ammessa in detrazione è di euro 717 per l’anno 2017 per alunno o studente, da ripartire tra gli aventi diritto.
- Spese di istruzione universitaria. Spese per la frequenza a corsi di laurea presso università statali e non statali, di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria, tenuti presso università o istituti universitari pubblici o privati, italiani o stranieri. Si detrae il 19 per cento sull’intera spesa sostenuta se l’università è statale. Nel caso, invece, di iscrizione ad un’università non statale, l’importo ammesso alla detrazione non deve essere superiore a quello stabilito annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali nelle diverse aree geografiche.
Attività sportiva
La detrazione del 19% spetta per le spese sostenute per la pratica sportiva dilettantistica dei ragazzi dai 5 ai 18 anni. Il requisito dell’età è rispettato purché sussista anche per una sola parte dell’anno. Ad esempio, se il ragazzo ha compiuto 18 anni nel 2017, la detrazione spetta anche per le spese sostenute in tale anno successivamente al compimento dell’età. Si porta in detrazione la spesa (massimo 210 euro) sostenuta per l’iscrizione annuale e l’abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture ed impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica.
Dichiarazione dei redditi: cosa devono portare mamma e papà al Caf o dal commercialista per dimostrare le spese sostenute per i figli?
In linea generale e per la maggior parte delle spese detraibili sono sufficienti le ricevute, le quietanze, le attestazioni rilasciate dagli istituti o dagli enti percettori che attestino con trasparenza l’effettività del pagamento e la tipologia della spesa.
Unico e 730: le detrazioni sono 50% per mamma e 50% per papà?
Non necessariamente. I genitori possono optare per una diversa suddivisione degli oneri detraibili o deducibili sostenuti per conto dei figli fiscalmente a carico a prescindere dalla percentuale di detrazione per carichi di famiglia attribuiti a ciascuno (di norma 50% ciascuno).
Vuol dire che i genitori possono beneficare della detrazione per figli a carico in misura pari al 50% e allo stesso tempo possono imputarsi le spese per oneri detraibili intestati a quei figli in ragione dell’effettività della spesa sostenuta (per esempio il 100% della spesa per un solo genitore).
È anche possibile per uno dei due genitori detrarre o dedurre l’ammontare della spesa sostenuta anche se la percentuale relativa alla detrazione per quel figlio a carico è pari a zero. In quest’ultimo caso è necessario che venga indicato nel quadro “Coniuge e familiari a carico” il codice fiscale del figlio omettendo solo l’indicazione della percentuale di detrazione spettante.
Commercialista e dichiarazione dei redditi: consigli per mamme e papà per "imparare a detrarre il più possibile"
Oltre a farsi rilasciare e conservare le ricevute, quietanze delibere scolastiche ecc. per ogni spesa sostenuta riferita alla vita scolastica e ricreativa dei figli, sarebbe utile monitorare le iniziative degli enti locali e statali (regione, comuni, INPS ad esempio) che prevedono aiuti ed incentivi rivolti alle famiglie che ne possiedono i requisiti, per il sostenimento delle spese per l’istruzione, baby-sitting, sport e attività ricreative.
Ad esempio, la Regione Lombardia per le famiglie con determinati requisiti concorre all’intera spesa per la frequenza di asili nido, l’Inps offre un contributo sempre per le spese per asili nido ed anche per la baby-sitter.
In ogni caso chiedere periodicamente alle segreterie scolastiche o agli sportelli comunali servizi educazione ed istruzione quali agevolazioni o iniziative siano in corso.
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