Fondazione Prada: statue, quadri e accademia per bimbi

L'abbiamo visitata con una guida speciale: la neuro pediatra Giannetta Ottilia Latis


Correteci dentro. Perché uno spazio così - grande così, vuoto così, mosso così e senz’auto così - a Milano non s’era mai visto. Correteci, saltateci, veniteci in skate anche se siete adulti, perché varcato il cancello della Fondazione Prada la tentazione di spingersi veloci o lanciarsi in corsa è fortissima. Si può, non si può? Non abbiamo chiesto, non ci hanno fermati e ci sentiamo di consigliarti questo: il primo sguardo, dallo da fuori. Alla pietra, all’acciaio, all’albero di fico che spunta dal cemento. Dallo dalle immense vetrate del Podium alle statue che custodisce all’interno. Dallo da su a giù, nel vuoto della Cisterna, nella ripida e buia scala che scende sotto al Cinema portando in una grotta di stalattiti e stalagmiti. "Mamma ma questa sarebbe una mostra? Mi pare una piazza o una città…"

Non è uno spazio che ammicca ai bambini questa ex distilleria del Novecento, 19mila metri quadri spuntati di colpo a Milano Sud nella terra di nessuno compresa fra corso Lodi e via Ripamonti. E proprio per questo li stupisce e conquista. Con spiegazioni delle opere incollate sul pavimento di pietra, là dove l’occhio naturalmente si posa. Con pareti in schiuma d’alluminio che è impossibile non accarezzare, con grigi e argento che fan pensare di essere in una capsula spaziale. Del futuro? Del passato? Boh: di certo è un posto “altro”, con statue che proiettano ombre bianche e gigantesche carte di peluche a formare casette. Con una torre di foglie d’oro che luccica da lontano. O, ancora, con un acquario gigante che cela un doloroso segreto.

Per i piccoli, qui, nel weekend, si aprono le porte dell’Accademia dei bambini. Raggiungerla al primo piano (per i passeggini c’è una comoda ascensore) è un assaggio di quanto è diversa dagli altri spazi didattici della città: gradini in ferro e acciaio, un po’ di oro, di argento. E dentro? “Un palcoscenico per i bambini, interdisciplinare e trasformabile” spiega la sua creatrice, la neuro pediatra Giannetta Ottilia Latis, che ha progettato gli spazi insieme agli studenti dell’Ecole Superieure d’Architecture de Versailles. Una neuro pediatra, già: “Ho trascorso la vita a vedere e studiare gli sviluppi psicomotori dei bambini. Questo aiuta molto nella lettura di ciò che emerge nel gioco con i bambini e nella progettazione delle attività a loro dedicate”.

Come è, secondo lei, uno spazio a misura di bambino?
Giannetta Ottilia Latis: trasformabile, che scompare. Per questo ho progettato l’Accademia pensando a un palcoscenico con elementi asportabili. Uno spazio flessibile, non strutturato è quello di cui hanno bisogno i bambini fino a 10 anni.

Questo come funziona?
Latis: Vi faccio vedere. La parete grigia alla mia destra (siamo sedute su seggioline da bimbi a uno dei grandi tavoli per i laboratori) è fatta con sedute di materiale espanso che si possono prendere e sistemare come si vuole. Le possono usare mamme e papà per mettersi seduti per esempio. E dietro, quando la muovi, entri nel bagno (ovviamente formato kids). Il muro bianco davanti a noi, invece, è uno schermo gigante per film e cartoni usati come sottofondo musicale o come strumenti delle attività che, girato, diventa il palcoscenico del teatro. I tavoli sono tavoli puzzle. Puoi crearne uno grandissimo, tanti più piccoli, di tutte le forme, dipende da quello che ti serve. Si spostano tranquillamente perché sono leggeri.

Perché un’Accademia dei bambini?
Latis: Perché è un luogo multidisciplinare dove c’è passaggio di saperi, di esperienze, di conoscenze. I maestri chiamati di volta in volta per le attività di laboratorio hanno diverse estrazioni - scientifiche, artistiche- e regalano ai bimbi il loro sapere, ma in cambio ricevono pareri e creatività. Accademia è questo, un luogo in cui si apprende reciprocamente. Seduti sui gradini della nostra scalinata, dove c’è passaggio di saperi e conoscenze, o guardando lo spazio dall’alto attraverso appositi buchi. I bambini sono così, guardano e vivono da prospettive sempre diverse…lo spazio in questo deve aiutarli. L’Accademia non è libertà totale, è accompagnamento, vivere insieme.

Tutto bianco, grigio chiaro, soffitto con travi azzurre. C’è poco colore e molta luminosità, perché?
Latis: Ho voluto colori chiarissimi, è vero, perché i bambini usano tinte forti e troppo colore nello spazio altera le loro attività. Se tutto è chiaro e neutro, sono le loro gesti e i loro colori ad emergere su ciò che li circonda. E’ la loro accademia.

Quindi vietata ai grandi?
Latis: Assolutamente no. Compatibilmente con gli spazi (possiamo accogliere 20 persone massimo) porte aperte anche a qualche adulto da solo. E’ uno spazio sperimentale, di scambio.

INFORMAZIONI PRATICHE
I bagni per bambini, con fasciatoio, sono vicino al Bar. E bagni speciali e a misura bimbo sono anche dentro l'Accademia dei bambini, accessibili quando è aperta. L’ingresso alla Fondazione Prada è gratuito fino a 18 anni. L’Accademia dei bambini è aperta nel weekend con laboratori e attività gratuiti per bambini dai 4 ai 10 anni. Il primo percorso didattico è incentrato sul gioco con le forme primarie.

Puoi raggiungere Fondazione e Accademia (Largo Isarco 2) in auto (c’è un parcheggio gratuito), in bicicletta (ci sono le rastrelliere) o con i mezzi pubblici: tram 24 scendendo in via Ripamonti davanti all’Esselunga e camminando per 10 minuti, metro gialla fermata Lodi con camminata di circa 20 minuti.

 


Giovanna Rivela
L'Antenna di Zona di Radiomamma: Giovanna Rivela
Biografia

Fondazione Prada bambini milano
Fondazione Prada Milano bambini

Zona

Zona 5 - Porta Ticinese, Lodovica, Vigentino, Chiaravalle, Gratosoglio

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