Scelta Scuola Superiore: aiuta così tuo figlio
“Mamme e papà, fate i copiloti!”. Per affrontare il difficile momento della scelta della scuola superiore i genitori dovrebbero riappropriarsi del proprio ruolo educativo, dimenticare la realtà performante in cui viviamo e spingere i figli a capire cosa piace loro, cosa li appassiona, più che ciò in cui possono rendere e avere “garantito” un futuro. Abbiamo una grande responsabilità insomma…Parola di Chiara Cerri, fondatrice di Urban Sherpa, lo spazio familyfriendly per adolescenti e adulti per la ricerca del benessere psicofisico
Scelta Scuola Superiore: aiuta così tuo figlio
Quale scuola superiore scegliere: perché è un momento così difficile?
Per il momento in cui avviene. A 13 anni i ragazzi sono nel pieno di una grande trasformazione sia biologica sia cognitiva. Vivono fisicamente un continuo passaggio dalla certezza alla novità e questo fa loro spendere moltissime energie e li rende enigmatici ai nostri occhi. Noi adulti cerchiamo di ritrovare quotidianamente il ragazzo che abbiamo cresciuto e che ha una mente pensante coerente. Ma non ci può essere questa coerenza, perché per staccarsi da noi e avere propria identità e indipendenza fattiva devono necessariamente odiarci, non si può staccarsi da chi si ama…
Liceo scientifico, classico, linguistico, scuola tecnica, scuola professionale: le ansie dei genitori come rischiano di peggiorare la self confidence dei ragazzi nel momento della scelta della scuola superiore?
In questo momento storico noi adulti stiamo abdicando al ruolo educativo. E questa cosa non fa che peggiorare le cose nel sentito dei ragazzi. Loro già sono inquieti fisiologicamente e imbarazzati dalle molteplici strade che hanno davanti e in più si trovano ad avere a che fare con figure non solide, che ostentano sicurezza, ma che sono prese su tanti fronti e abbastanza fragili. A paura nasce paura.
Orientamento scolastico: come possono i genitori aiutare i ragazzi a scegliere la propria scuola superiore?
- INCORAGGIALI Fermati un attimo e riappropriati del tuo ruolo e delle tue capacità maieutiche nei confronti dei figli. Tu se ci pensi bene sai quali sono le leve di forza di tuo figlio e puoi valorizzarle in casa. Basta esprimerle. Non dedichiamo mai il tempo, anche minimo, per dire ai nostri figli che sono bravi in qualcosa…Invece va detto: “su questa cosa sei veramente bravo, ti riesce bene…”
- FAI DA COPILOTA Impara a fare il copilota. Arrivati a quest’età è il ragazzo il pilota, ma deve avere il copilota a fianco, a fare da navigatore. Tu non guidi, ma stai a fianco e fai vedere la direzione, in punta di piedi. La strada così fa meno paura agli adolescenti
- NON CORRERE Iniziare ad andare agli open day tre anni prima del momento della scelta confonde e crea ansia nei ragazzi. Sono le nostre performance da adulti che ci chiedono di farlo, ma non ha un’utilità. Serve invece iniziare presto, già verso i 10/11 anni, a parlare con i ragazzi di quanto stiano comodi in determinate materie piuttosto che in altre. Falli parlare, hanno 3 anni di medie per capire i loro interessi, ma hanno bisogno di un copilota
- LAVORA SUI LORO INTERESSI E STIMOLALI La molteplicità dell’offerta formativa delle diverse scuole può confondere e nutrire sconforto di riuscire a scegliere quella più opportuna. Cerca di spingerli a capire dove hanno più passione, dove li muove la pancia. Questo parte da casa, dalla cena, dove puoi fare venire fuori gli interessi dei ragazzi, che vanno promossi. Sta a noi cercare di sviscerare con curiosità, gite, escursioni e momenti non solo dialogici ma anche pratici le inclinazioni dei ragazzi. A quest’età è difficile farli parlare, allora crea situazioni nelle quali si può manifestare l’interesse. Portalo sul pratico. Un esempio? Andate a un concerto di un cantante all’Arena di Verona. A tuo figlio quella musica non piace, ma ti fa notare che spettacolo di luci e come il suono è studiato al dettaglio. Bene, hai aperto un canale di comunicazione: come si diventa tecnici del suono? Quali scuole superiori danno la possibilità di studiare queste materie?
- NON È LA SCELTA DELLA VITA E SBAGLIARE È POSSIBILE Tieni presente che non è la scelta della vita e avviene in un momento fisiologicamente caotico, quindi c’è altissima possibilità di sbaglio. A 13 anni tuo figlio non ha la forma mentis fisiologica, non sa ancora chi è, come fa a dire cosa farà da grande? Pensa che la scuola superiore, qualunque sia, ha uno zoccolo duro che garantisce una cultura di base generale. È quello che conta. E poi ognuno ha diritto di cambiare strada e rimangiarsi quello in cui credeva. Lo facciamo noi adulti vuoi non lo faccia un ragazzo? Non è un dramma sbagliare scuola. E se lo si capisce nel primo anno ti permette fare ordine nella testa, capendo cosa piace o non piace.
- RECUPERA LA TUA IDENTITA’ GENITORIALE Avere consapevolezza che siamo prevenuti e forniamo degli standard già precostituiti ai nostri ragazzi fa già tanto. Loro sono materia viva loro assorbono da noi. Noi dobbiamo riprendere a tenere la situazione. Non significa che essere falsi. Possiamo rivelare i nostri momenti di debolezza di inquietudine e fare vedere la nostra delusione e turbamenti. Ma quello che devono leggere è che comunque ci siamo
- INTERESSATI Un meccanismo che dà fiducia e forza ai ragazzi è sentirti ricalcare le scelte, anche se non sono quelle che faresti tu. “Vorrei fare il videomaker…” La risposta non può essere: “scherzi, il videomaker?”. Ma: “preferiresti più la parte tecnica o dei contenuti…spiegami bene perché mi interessa…” Chi non si sente interessante non dice, non tira fuori. Se sentono che d’altra parte c’è giudizio (scherzi il videomaker?) o non interesse, non parlano
- VIVILA CON ENTUSIASMO È una scelta che va fatta con entusiasmo, con un’apertura alla novità entusiastica. Presenta la scelta della scuola come un momento soddisfacente, non come una ulteriore cosa pesante da fare. Vendila ai ragazzi, proponila come un passo in più, che li fa crescere nella loro personalità. Essere propositivi fa vivere tutto diversamente. Non sai che scuola fare? Beh, vedila così: sei arrivato a questo punto, e adesso c’è una nuova avventura e io ti sostengo….
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