Divorzio e separazione insieme: la Cassazione dice sì. Ecco cosa cambia
Sì al divorzio e separazione insieme. La Cassazione ha detto sì. Chi vuole separarsi e divorziare in “un colpo solo” lo può fare. Un risparmio di tempo e soldi per le coppie e un modo per proteggere genitori e figli il doppio conflitto del doppio procedimento (prima la separazione, poi il divorzio). Era una delle prime applicazioni pratiche della riforma Cartabia, in vigore dallo scorso marzo. La Cassazione ha chiarito: si può fare.
Per i genitori ci sono anche tante altre novità. Trasparenza e collaborazione tra i genitori: le parti dovranno depositare una dislosure completa sulla loro situazione reddituale e patrimoniale nonché un piano genitoriale. Dal 1 marzo 23 è entrata in vigore la riforma Cartabia in materia di famiglia e ci sono grandi cambiamenti per separazioni e divorzi. “L’obiettivo principale della riforma è mettere al centro i minori, i figli. Tutti i cambiamenti vanno in questa direzione”, spiega l’avvocato familyfriendly Maria Grazia Di Nella, che ci ha accompagnato alla scoperta della riforma. E presto per approfondire ci vediamo in diretta Instagram con l’avvocato.
RIFORMA CARTABIA SEPARAZIONE E DIVORZIO: COSA CAMBIA PER I GENITORI. MENO TEMPO E MENO SPESE E SERVE IL PIANO GENITORIALE
RITO UNICO E STEP TEMPORANEI
Si avrà un solo rito (superando la frammentazione di oggi dove a seconda dell’organo giudiziario - tribunale ordinario, tribunale per i minorenni o giudice tutelare – viene adottato un rito differente). Sono introdotti poi dei termini più brevi: per esempio dalla presentazione del ricorso all’assegnazione del procedimento a un giudice devono passare al massimo 3 giorni e tra ricorso e prima udienza al massimo 90 giorni. Tutto questo (regole più snelle e termini abbreviati) accorcerà i tempi della separazione/divorzio giudiziale del 40%.
SEPARAZIONE E DIVORZIO INSIEME
La riforma prevede la possibilità di proporre contestualmente la domanda di separazione e di divorzio oltre che nei procedimenti giudiziari anche nei ricorsi congiunti. Lo ha confermato la Cassazione con la sentenza n. 28727 pubblicata in data 16 ottobre 2023. A fronte del cumulo di domande, il Tribunale emetterà dapprima la sentenza di separazione e successivamente, decorsi i termini di legge, (6 mesi per consensuale e 1 anno per giudiziale) sarà dato ingresso al procedimento per il divorzio, con indubbio risparmio di tempo e denaro.
PIANO GENITORIALE E REGOLE CHE METTONO I MINORI AL CENTRO
Per mettere i minori al centro, la riforma prevede diverse novità
- Obbligo di ascoltare il minore che ha compiuto 12 anni o anche di età inferiore se capace di discernimento. Può essere ascoltato direttamente dal giudice o indirettamente tramite un consulente (psicologi, neuropsichiatri nominati) o tramite i servizi sociali.
- Dai 14 anni i minori possono chiedere direttamente la nomina di un curatore speciale che li tuteli e rappresenti.
- Ogni genitore, nei procedimenti contenzioni, deve depositare un Piano genitoriale. È un documento articolato in due parti: nella prima ogni genitore riporta le abitudini organizzative e di vita dei figli. Le passioni, gli impegni pomeridiani, la scuola, le relazioni con nonni, parenti e amici, i termini delle vacanze (cioè le abitudini che si hanno). Nella seconda parte viene chiesto ai genitori di progettare la nuova organizzazione dei figli successivamente alla cessazione della loro convivenza, la cui finalità è quella di aiutare il giudice ad adottare in sede di prima udienza i provvedimenti provvisori a tutela dei minori che oltre alla sofferenza emotiva che provano per non avere più una famiglia unita, potrebbero correre il rischio di una sofferenza psichica se i loro bisogni di sviluppo non venissero rispettati. La stesura di un Piano Genitoriale che abbia al centro il minore avrà la funzione di evitare e/o di contenere il danno evolutivo che i genitori possono arrecare ai loro figli, puntando prima di tutto l’attenzione sulla responsabilità genitoriale. Nei casi di domanda congiunta di separazione o divorzio, il Tribunale di Milano esenta i genitori dal deposito.
- Situazione economica. Sempre per valorizzare il ruolo genitoriale e tutelare minori e parti deboli la riforma prevede che insieme al ricorso sia presentata dai genitori la documentazione economica completa. Proprio in questi giorni il Tribunale di Milano ha provveduto a pubblicare il modello di diclosure adotto dal nostro Tribunale. Non più solo la dichiarazione dei redditi degli ultimi 3 anni, ma anche gli estratti conti, i movimenti bancari, le proprietà immobiliari e le partecipazioni societarie (sempre degli ultimi 3 anni). Questa produzione documentale non è richiesta per i ricorsi consensuali di separazione e divorzio per i quali sarà sufficiente che i genitori dichiarino di averne avuto visione.
- Competenza. Oggi il Tribunale competente è quello della residenza abituale il minore. A volte, infatti, possono passare mesi o addirittura anni di “separazione di fatto” dei genitori che a volte si trasferiscono, cambiano case. Per tutelare il minore il tribunale competente sarà quello dove abita abitualmente il bambino/ragazzo
- Provvedimenti provvisori d’urgenza. In casi di pregiudizialità per un minore (o il coniuge debole) i giudici potranno intervenire anche prima della prima udienza, su richiesta dell’avvocato. Ci sono papà che si allontanano e fanno mancare l’apporto economico, per esempio, o madri che non fanno vedere i figli ai padri durante la trattativa. Ora il Tribunale potrà emettere un provvedimento d’urgenza che viene applicato immediatamente, in attesa dell’udienza.
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