Babysitter, colf e badanti: i bonus per le famiglie
I bonus attivi al momento, il nuovo contratto di lavoro, la gestione del Covid… Cosa succede alle famiglie che hanno babysitter, colf o badante? Abbiamo chiesto a i professionisti del familyfriendly Saf Acli Milano, la rete di centri che supporta le famiglie per colf, badanti e baby-sitter, di fare il punto, su tutto quello che i genitori devono sapere…
BONUS BABYSITTER: C’E’ TEMPO FINO AL 31 DICEMBRE, 1200 EURO ANCHE PER ISCRIZIONE A SERVIZI DIVERSI DALLA TATA
E' ancora attivo il bonus Babysitter. È un beneficio economico messo a disposizione dal Governo con il decreto Cura Italia per sostenere i cittadini e aiutarli a fronteggiare il periodo di restrizioni previsto a causa dell’emergenza coronavirus. Il Decreto Rilancio ha portato alcune novità:
- Si può chiedere fino al 31 dicembre
- Il tetto del bonus è salito da 600 a 1.200 euro per i genitori dipendenti, autonomi e iscritti alla gestione separata Inps, mentre a 2.000 euro per i genitori dipendenti della Sanità.
- L’utilizzo del bonus è stato esteso per: consentire l’iscrizione ai servizi integrativi per l’infanzia; iscrizione ai servizi socio educativi del territorio; iscrizione ai centri educativi; iscrizione ai centri ricreativi; accesso ai servizi per la prima infanzia, innovativi oppure integrativi.
- Puoi chiedere il bonus tramite il Libretto Famiglia: ecco il link dell’INPS utile per la richiesta
Attenzione: è terminato il bonus badanti: previsto dal Decreto Rilancio, consisteva in una indennità di 500 euro mensili, erogati per aprile e maggio a tutti i lavoratori domestici che fossero titolari di uno o più contratti di lavoro, per una durata complessiva non inferiore a 10 ore settimanali e che non fossero conviventi con il proprio datore di lavoro.
BABYSITTER, COLF E BADANTI: COSA È CAMBIATO PER LE FAMIGLIE CON IL NUOVO CONTRATTO NAZIONE DI LAVORO DOMESTICO
Dal 1° ottobre 2020 è entrato in vigore il Nuovo Contratto Nazionale del Lavoro Domestico e sarà valido fino a fine 2022 .
Ecco le principali novità:
- Babysitter: unico livello di inquadramento contro i tre presenti nel vecchio contratto; una scelta fatta per rendere più accessibile l’assunzione da parte delle giovani famiglie. È stata inoltre introdotta una nuova figura professionale, quella dell’assistente educatore formato: un aiuto in più per chi ha familiari affetti da disabilità psichica oppure da disturbi dell’apprendimento o relazionali.
- Nuove indennità: sono inserite 3 nuove indennità: Indennità baby-sitter: fino al compimento del 6° anno di età del bambino le baby-sitter riceveranno oltre al minimo sindacale una indennità aggiuntiva. Indennità per le badanti: per assistenza a più di una persona non autosufficiente. Infine indennità per lavoratori in possesso di certificazione di qualità UNI 11766:2019 a seconda dei livelli di inquadramento.
- Contributo assicurativo Cassa Colf: il contributo di assicurazione sanitaria raddoppia e passa da 3 a 6 centesimi: 4 versati dalla famiglia e 2 dal lavoratore. 5 cent. finanzieranno forme di assistenza per colf e badanti e 1 cent. andrà a creare una forma di assicurazione per il datore di lavoro rispetto al rischio di non autosufficienza.
- Il periodo di prova: estensione del periodo di prova da 8 a 30 giorni di effettivo lavoro per personale qualificato e tutti i lavoratori assunti in regime di convivenza.
- Impianti di video sorveglianza: viene stabilito come installare impianti di videosorveglianza casalinghi, purché nel rispetto della privacy e pre-informando il lavoratore.
COVID E BABYSITTER, COLF E BADANTI: COME GESTIRE QUARANTENA, ASSENZA, MALATTIA
Se la tata è positiva al Covid-19 come si gestisce il periodo di assenza? E dopo quando può tornare al lavoro?
Se la lavoratrice è in possesso di un certificato medico per quarantena il periodo di assenza è equiparato a malattia attraverso il codice protocollo rilasciato dal medico di base. Potrà rientrare al lavoro: Dopo almeno 10 giorni di isolamento e test molecolare negativo. Dopo 21 giorni dal 1° test positivo, ma solo se asintomatica da almeno 1 settimana
Se la tata entra in contatto con una persona positiva cosa si deve fare?
La lavoratrice dovrà stare in isolamento fiduciario, e potrà tornare al lavoro solo dopo 14 giorni dall’esposizione al caso per i contatti stretti di un positivo o dopo 10 giorni di quarantena con un test antigenico o molecolare negativo.
Inoltre, se il collaboratore domestico è tenuto ad osservare un eventuale periodo di assenza per quarantena preventiva o comunque non certificata, il periodo dev’essere gestito come ferie o assenza non retribuita o retribuita a scelta del datore di lavoro.
(Non è prevista quarantena né esecuzione di test diagnostici nel caso in cui non vi sia stato contatto diretto con un caso positivo, ovvero nei contatti stretti di contratti stretti di caso, a meno che il contatto stretto del positivo non risulti successivamente positivo).
Se la Tata non vuole venire al lavoro? O se il datore di lavoro non la vuole far venire per precauzione?
Se la collaboratrice domestica non vuole recarsi sul posto di lavoro, per sua scelta, tale periodo può essere gestito come ferie e/o permesso non retribuito.
Se il datore di lavoro decide di non far lavorare la propria collaboratrice domestica, per precauzione, la cosa più corretta è che quest’ultima venga ugualmente retribuita, in quanto è una scelta del datore di lavoro.
La Cassa Colf risarcisce in caso di malattia Covid certificata?
A causa della grave situazione socio-sanitaria, la CAS.SA.COLF, di comune accordo tra Parti Sociali, ha deciso di aiutare i suoi iscritti a fronteggiare l’emergenza sanitaria COVID-19 con una serie di misure volte al risarcimento di alcune prestazioni e all’istituzione di indennità in caso di ricovero e convalescenza (clicca qui)
GLI UFFICI SAF ACLI SONO APERTI
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