Smart Working per i genitori: cosa cambia da aprile

Si torna in ufficio. Stop allo smart working come lo abbiamo conosciuto in questi anni. Da aprile 2024 per avere la possibilità di lavoro da remoto serve un accordo individuale tra azienda e lavoratori. Sono scadute a fine marzo le ultime proroghe, per genitori con figli under 14 e lavoratori fragili. Da ora lo smart working può essere concesso dal datore di lavoro, con sottoscrizione di un accordo.

SMART WORKING: LE REGOLE DA APRILE 2024 ANCHE PER I GENITORI

Torna in vigore la legge 81 del 2017, quindi stop al regime semplificato per lo smart working, quello cioè senza accordo tra le parti. Da aprile 2024 sia nel privato (dove fino ad oggi c’era la proroga per genitori con figli under 14 e lavoratori fragili) sia nella pubblica amministrazione tutti i lavoratori potranno avere accesso al lavoro agile solo se l’azienda stipulerà un contratto scritto. Ci sono regole precise: deve essere specificata la durata del regime di smart working e i dettagli come l’elenco degli strumenti di lavoro usati, i tempi di riposo e le forme di controllo. Per le aziende non in regola ci sono sanzioni dai 100 ai 500 euro per ogni lavoratore coinvolto.

LAVORO DA REMOTO: LE CATEGORIE CON PRECEDENZA DA APRILE 2024

Le aziende non hanno nessun obbligo, ma se attivano lo smart working firmando accordi privati devono dare la precedenza ad alcune categorie: i genitori con figli fino ai 12 anni di età o con figli con disabilità (senza limiti di età), i lavoratori che hanno le due ore di riposo giornaliero fino ai 3 anni del figlio (in sostituzione dell'estensione fino a 3 anni del congedo parentale), i lavoratori con disabilità e caregiver e ai lavoratori ultrasessantacinquenni. Ma anche queste categorie non hanno il diritto “acquisito”, se l’azienda non concede lo smart working anche loro devono andare in ufficio.

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