Scuola: “No alla dad, a lezioni da 40 minuti e a disparità tra centro e periferie”

Tornare a scuola in presenza e in sicurezza a settembre, tutti, senza distinzioni tra scuole di serie A e scuole di serie B. Scendono in piazza per questo genitori, insegnanti e personale Ata giovedì 25 giugno dalle ore 18 per la manifestazione nazionale del Comitato "Priorità alla Scuola". #PrioritaAllaScuola 60 città (a Milano davanti a Palazzo Marino) per ribadire le richieste che da mesi il comitato (nato sui social spontaneamente in aprile) fa al Governo.

DAD-SCUOLA E COVID-19: I NUMERI DELLA DIDATTICA A DISTANZA IN ITALIA

Il 33,8% delle famiglie in Italia non è in possesso di un tablet o un pc (Istat 2019), il 57% dei minori deve condividere il dispositivo con la famiglia. Il 48% dei minori vive in case sovraffollate, dove la Dad è quindi complicata. Il 6% non ha la rete internet. “Il numero di abbandono scolastico che era al 15% è salito intorno al 25%. Tantissimi bambini non hanno mai seguito percorsi educativi in questi mesi….Ci sono scuole nella periferia di Milano dove si parla di centinaia di famiglie perse per strada”, spiega Maddalena Fragnito, una delle mamme organizzatrici del Comitato Priorità alla Scuola

COMITATO PRIORITA’ ALLA SCUOLA: LE RICHIESTE DELLA MANIFESTAZIONE DEL 25 GIUGNO

“La Dad ha dato frutti allarmanti (come dicono i dati), i diritti dei minori si sono sacrificati e si sacrificano senza porsi problemi e a fronte di una grossa ansia di riaprire tutto, non si pensa alla scuola. Sembra essere più importante avere 10 marche di biscotti nei supermercati che dare ai bambini il diritto all’istruzione. Il Comitato e le manifestazioni e le petizioni di questi mesi non vogliono solo chiedere la riapertura delle scuole e informazioni precise sul come, ma anche la priorità del settore e il diritto di tutti (in centro e in periferia, per bambini con bisogni educativi speciali, per studenti immigrati, per tutti insomma) ad avere la scuola in presenza e sicurezza” spiega Maddalena Fragnito mamma di una scuola pubblica di periferia a Milano

Le richieste del Comitato "Priorità alla Scuola":

- risorse straordinarie;

- personale docente e Ata adeguato alle esigenze della scuola;

- assunzione dei docenti precari dalle graduatorie provinciali;

- maggiore numero di spazi per tutte le scuole di ogni ordine e grado;

- investimenti strutturali per l'edilizia scolastica:

- prevenzione sanitaria nelle scuole

E i genitori e gli insegnanti del Comitato dicono No a:

- riduzione del tempo scuola

- esternalizzazione di servizi educativi per completare il tempo scuola che causerebbe un aumento del lavoro precario;

- riduzione delle ore didattiche da 60 a 40 minuti;

- didattica A Distanza come parte strutturale dell'orario scolastico.

Il Comitato chiede a Regione Lombardia, Comune di Milano e Comuni della Città Metropolitana di

- garantire a docenti e personale Ata test sierologici continuativi in modo da mettere in condizioni di sicurezza i lavoratori delle scuole di ogni ordine e grado a settembre. Per farlo riaprire le infermerie nelle scuole

- adeguare gli spazi scolastici in funzione delle esigenze della pandemia in modo uniforme, senza discriminazioni tra le scuole dei centri cittadini e quelle delle periferie.

“Il 25 giugno scenderemo in piazza non in corteo (perché sono vietati) e rispettando tutte le misure di sicurezza. Ci saranno genitori, docenti, personale Ata e studenti (collettivi delle superiori si sono uniti a nostra protesta). Lo slogan? Saranno tanti e nasceranno dal decalogo della scuola che (Non) verrà (vedi foto) e che significa scuole di serie A e scuole di serie B”, spiega Chiara Ponzini, altra voce del movimento, mamma di Tito e Bianca Maria, che frequentano due scuole pubbliche del centro di Milano.

Lo slogan della manifestazione del 25 maggio nella foto

La petizione online