Rugby per bambini: maestro di inclusione
E se l’inclusione si insegnasse con lo sport? “Il rugby è maestro di fair play, crea i cittadini di domani. E prima si inizia e più è efficace”. Partono da qui Chiara Gatelli e Pablo Perata, fondatori di RunBabyRun, che organizza in tutta la città percorsi di attività motoria indoor con i principi, gesti e movimenti del rugby, per bambini e bambine dai 3 ai 7 anni. E questo weekend è al Parco Sempione con una festa per genitori e bambini RunBabyRun organizza corsi in tutta la città
SPORT E BAMBINI: IL FAIR PLAY SI IMPARA IN ETA’ PRESCOLARE
Cos’è il fair play?
RunBabyRun Il Fair play è, nel senso più generale, il rispetto. Il rispetto delle regole da parte di chi lo pratica (quindi del “gioco corretto”) e il rispetto tra tutti coloro che fanno parte del gioco (compagni, avversari, arbitri, allenatori e spettatori). Questo include impegno massimo per onorare compagni e avversari, evitare canzonature e prese in giro, attenzione massima delle regole e a chi le deve far rispettare. L’insegnamento del fair play è più efficace se fatto sin dalla più tenera età.
Quali sono le 3 regole più importanti del fair play nello sport?
RunBabyRun C’è la regola delle regole: l’atleta può raggiungere quel livello di maturità solo se ha imparato a conoscere se stesso, i propri punti di forza, così come le proprie fragilità e i propri limiti. Se ha accettato se stesso è in grado di accettare gli altri e condividere. E poi le 3 regole
- Rispettare l’avversario. Se non ci fosse noi non potremmo giocare, quindi stiamo giocando con l’avversario, non contro. Vuol dire niente prese in giro e sberleffi, ma anche impegno al massimo, anche quando si sta vincendo con un risultato ampio
- Rispettare l’arbitro o giudice. Molto spesso è facile dimenticare che anche loro sono umani e in quanto tali possono sbagliare. Mettere in dubbio la buona fede di questi errori mina alla base la possibilità stessa del gioco e lo rende impossibile.
- Rispettare i propri compagni, allenatori e accompagnatori. Ognuno di loro sta dando il massimo per permettermi di esprimermi al massimo e di divertirmi ed è mio dovere fare altrettanto per fare in modo che anche per loro sia lo stesso!
RUGBY PER BAMBINI: LO SPORT CHE INSEGNA L’INCLUSIONE
Il rugby cosa insegna ai bambini e ragazzi?
RunBabyRun Lo sport in generale insegna il rispetto, l’impegno e il valore del sacrificio. Il rugby in più dà un enorme valore alla fiducia: negli altri sport se sbagli un’azione, nel peggiore dei casi, la tua squadra perde, nel rugby metti in pericolo anche l’incolumità fisica del tuo compagno, e questo cementa tra compagni di squadra rapporti che sono incredibilmente forti. Ma insegna soprattutto l’inclusione. Perché? Lo spiega il gioco stesso e il suo regolamento. Per avanzare devo passare la palla all'indietro e far avanzare tutta la squadra. Se il portatore della palla decide di lanciarsi verso la meta, i compagni devono sostenerlo. Si può calciare il pallone per guadagnare terreno, ma con la consapevolezza che si perderà qualcosa. Ecco un altro grande insegnamento: guadagno qualcosa e ne perdo un'altra, si tratta di saper scegliere e nel rugby devi scegliere ogni secondo. E il sacrificio del singolo comporta sempre il sostegno del gruppo, 15 giocatori che possono usare tanto le mani come i piedi. Per questo la squadra ha bisogno di tutti, alti, bassi, magri, grossi, veloci o strateghi: ogni individuo è fondamentale. Quello che conta è la condivisione degli obiettivi, anche a costo di rinunciare a qualche vittoria. Bisogna imparare a vincere sempre perché, come ci ha insegnato Mandela, non si perde mai: a volte si vince, le altre si impara.
RUGBY ALL’ASILO: I BAMBINI IMPARANO A ESSERE MENO EGOCENTRICI
Cosa insegna il rugby ai bambini piccoli?
RunBabyRun Nonostante il bambino sia naturalmente “egoista” ed egocentrico, le esperienze con il rugby fanno capire come giocare con gli altri sia ancora più bello, e di come il rispetto delle regole non sia un limite imposto dall’alto, ma una risorsa che permette di giocare e di divertirsi ancora di più.
Come?
RunBabyRun Viene incoraggiato il gioco partecipativo finalizzato alla meta, che può essere raggiunta solo attraverso la collaborazione con i compagni, la squadra. Ogni bambino ha il suo pallone ovale, qualcosa di sé che viene trasmesso agli altri tramite il passaggio, che rappresenta l’inclusione dell’altro nella propria sfera personale. Come metodologia per questa età partiamo dal rituale, che trasmette sicurezza e da senso di appartenenza. Per esempio, l’inizio della lezione prevede un appello giocoso in cui ognuno può dire il suo nome. Non è detto che tutti lo facciano, e quindi il maestro sarà molto attento a capire perché il bimbo non voglia presentarsi. Ognuno è fatto a modo suo e noi dobbiamo aiutarlo a farsi conoscere. Questo esempio è molto frequente e dimostra quanto il lavoro sulla personalità sia di vitale interesse per tutto il gruppo.
IL RUGBY COME EDUCAZIONE CIVICA PER I BAMBINI
Imparare le regole del fair play facendo sport aiuta anche a essere cittadini migliori?
RunBabyRun Il fair play sportivo si inserisce in un tema sociale molto attuale: la difficoltà ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Educare al rispetto delle regole del vivere civile e dei “compagni di viaggio” contribuisce alla formazione di una cittadinanza responsabile, che viene anche dal riconoscimento e valorizzazione delle diversità e del contributo di ciascun individuo al benessere collettivo.
Domenica 5 maggio al Parco Sempione conosci Runbabyrun. Dalle 1530 grande festa del rugby al parco per bambini dai 3 ai 7 anni e i loro genitori. CLICCA QUI
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