Ritorno a scuola: istruzioni per i genitori sul Sars-CoV-2

Cosa fare a casa e se arriva la chiamata dalla scuola. Dalla febbre, che sarebbe da provare sempre, ai sintomi influenzali passando per la quarantena e i tamponi. Niente mascherina se c'è il metro di distanza
 


13 ottobre 2020: gli aggiornamenti del nuovo DPCM leggi qui

Lo dice l’Oms e lo sanno tutti i genitori: riaprire la scuola è una priorità. Farlo con ancora il nuovo coronavirus in circolazione e i casi in aumento comporta notevoli difficoltà. Per questo sono state create delle linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute per gestire i casi o presunti tali ed evitare i contagi. Questa è la nostra guida per i genitori che, dalle prossime settimane, si troveranno ogni giorno a dover decidere cosa fare con i figli.

LE ULTIME INDICAZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE (24 SETTEMBRE) SU SCUOLA E COVID: SENZA TAMPONE NON SI TORNA IN CLASSE

E' arrivata una nuova circolare dal Ministero della Salute: "tampone tempestivo" in caso si sintomi Covid per alunni e operatori scolastici. Le indicazioni riguardano 4 scenari: alunno ha più di 37,5 di febbre o una sintomatologia compatibile col Covid in classe; stessa cosa ma avviene a casa;operatore scolastico ha febbre o altri sintomi a scuola; operatore scolastico accusa sintomi a casa. In tutti questi casi si deve fare il tampone. Per rientrare poi a scuola la procedura è chiara: due tamponi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro e solo dopo 2 esiti negativi cessa la quarantena e con un certificato di avvenuta guarigione e nulla osta all'ingresso, alunno o operatore scolastico potranno riprendere la vita di comunità. E se il primo tampone è negativo nonostante i sintomi? Alunno o operatore scolastico rimangono a casa fino alla guarigione clinica, seguendo le indicazioni del medico o pediatra. Se l'alunno o l'operatore scolastico vivono con una persona positiva? Quarantena anche per loro. Invece per i compagni di classe niente quarantena, a meno di valutazione diversa del Dipartimento di Prevenzione

AGGIORNAMENTO 15 SETTEMBRE 2020

Scatta il piano anticovid della Regione Lombardia per nidi, scuole dell’infanzia e tutti gli ordini gradi di scuola, per studenti e personale. Accesso diretto per fare il tampone, isolamento solo in caso di positività accertata, risultati del test in giornata, niente certificato per tornare in classe per patologie senza sintomi Covid…clicca qui


Rientro a scuola nell’era coronavirus: la febbre è da provare tutti i giorni?


Sì, sarebbe meglio farlo ogni mattina. È da fare obbligatoriamente davanti a sintomi influenzali. La temperatura limite è 37,5 gradi: sotto questa, senza altri sintomi, si va a scuola; da questa in su il bambino resta a casa.
 

Sars-CoV-2 e scuola: che faccio se mio figlio non ha la febbre, ma altri sintomi sì?
 

Il bambino non deve andare a scuola se presenta febbre o qualunque tipo di sintomo compatibile con il covid: tosse, mal di gola, ma anche diarrea, vomito. Un solo colpo di tosse non fa restare a casa, ma se il malessere è più forte bisogna evitare di andare a scuola. Niente lezioni anche se si è stati a contatto con casi accertati di Covid.

 

Coronavius: come mi comporto se mio figlio ha la febbre?
 

Il bimbo a questo punto è a casa e i genitori devono contattare il pediatra di libera scelta o il medico di medicina generale. Saranno questi a dover valutare, al telefono, ma anche via whatsapp e e-mail, le indicazioni date dai genitori. Va avvisata anche la scuola (ognuna dovrà indicare il canale da seguire: comunicazione scritta alla segreteria? Telefonata?).

 

Sars-CoV-2: con temperatura oltre i 37,5 devo dare a mio figlio farmaci antifebbrili?
 

No, la tachipirina va data solo oltre i 38.5 gradi. Bisogna sempre consultare il medico, se quello di base non risponde c’è l’Ats (qui i contatti di quella milanese).


Virus Sars-CoV-2: Cosa succede se il pediatra ipotizza che mio figlio abbia il Covid? 
 

In caso di sospetto Covid-19 il medico chiede il test diagnostico e lo comunica al dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria. È poi questa a indicare alla famiglia dove il test verrà fatto. L’Ats dovrebbe avere una figura di riferimento per gestire il rapporto con la scuola e le famiglie. 

 

Covid-19: cosa devo fare per non diffondere il contagio in famiglia se mio figlio è in attesa del tampone o del risultato? 
 

Nessuno, oltre ai familiari, deve entrare in casa. I contatti devono essere limitati, meglio se con uno solo dei genitori. Non con i fratelli. Bisogna areare spesso le stanze, portare la mascherina negli spazi comuni. Se possibile usare un bagno separato e comunque usare asciugamani personali. Lavare il più spesso possibile le mani.

 

Contagi Covid a scuola: se mio figlio fa il test, lo deve fare anche il resto della famiglia?


Non necessariamente. Se è negativo non lo fanno tutti i familiari. Sì invece in caso di positività.



Studenti e Covid: se il tampone di mio figlio è negativo posso rimandarlo a scuola?
 

Se il tampone è negativo il bambino può tornare a scuola, ma devono essere passati tutti i sintomi che avevano fatto temere il contagio, quindi alcuni giorni. A giudizio del pediatra o medico curante, si ripete il test a distanza di 2-3 giorni, solo con la seconda negatività si va a scuola.

 

Rientro a scuola: come mi comporto se il tampone di mio figlio è positivo?

 

Se il tampone è positivo, l’azienda sanitaria procede a tracciare i contatti. Ovviamente la famiglia, ma anche eventuali baby sitter, la classe e gli insegnanti, i compagni di gioco e quelli di eventuali corsi pomeridiani. Va avvertito anche il datore di lavoro dei genitori, anche in caso questi siano negativi. Se i genitori sono positivi l’intera famiglia finisce in quarantena, non la classe. La quarantena della classe e degli insegnanti non scatta in automatico, ma verrà decisa di volta in volta dalla Asl territoriale competente. 


Covid-19: Cosa succede se mio figlio sta male a scuola?

 

Se una persona, alunno, insegnante, personale amministrativo, mostra i sintomi a scuola deve essere subito isolata e dotata di mascherina chirurgica. Questa persona deve essere prima possibile riportata a casa per poi seguire il percorso previsto in caso di sospetto contagio. In caso di conferma di Covid si procede, secondo le norme, con la quarantena e il rientro solo a contagio passato. È una fake news quella circolata nelle ultime settimane secondo cui un bambino malato veniva prelevato senza avvertire i genitori dalla scuola e portato in ospedale.

 

Se in classe c’è un positivo al Coronavirus, cosa devo fare?

 

Devo attendere l’indicazione del medico scolastico o del referente dell’istituto. Nello stesso modo in cui in passato è stato rintracciato chi è venuto a contatto con casi di meningite, lo stesso sarà fatto i casi di Sars-CoV-2.
 

Coronavirus: violo la privacy di qualcuno se comunico alla scuola/medico/asl nomi e cognomi delle persone con cui è entrato in contatto mio figlio?

 

Non c’è violazione della privacy, ma non sono scuola e medico a chiedere i contatti. È l’Azienda sanitaria a fare il percorso del tracciamento e a raccogliere i dati delle persone venute in contatto con il contagiato. Qui le regole del garante della privacy.

 


Se la classe finisce in quarantena per Covid parte la didattica a distanza?

 

In teoria sì, ma non è stato chiarito dal punto di vista giuridico come gli insegnanti in quarantena, equiparata dall’Inps alla malattia, possano fare lezione. Nelle linee guida dell’Iss è prevista la possibilità di fare tamponi direttamente a scuola per definire rapidamente la circolazione del virus.

 

Sars-CoV-2 : La scuola può chiudere?

Solo in casi estremi e in base al numero di contagi confermati e di eventuali cluster nella zona in cui trova. Non basta un singolo caso.
 

Se per Covid la classe o la scuola di mio figlio chiude, ho diritto a qualche permesso speciale di assenza dal lavoro o a smart working?

Smart working per i genitori che hanno figli under 14 anni in quarantena obbligatoria per essersi infettati a scuola. Se non è possibile il lavoro agile uno dei due genitori può avere un congedo straordinario retribuito al 50%. (Gazzetta Ufficiale 9 settembre 2020)

Coronavirus e attività pomeridiane: valgono le stesse regole e gli stessi casi della scuola?

 

Il percorso da seguire è lo stesso. Si avvisa il medico che decide cosa fare. Se indica di fare il tampone deve avvertire la azienda sanitaria o dare le indicazioni per mettersi in contatto con il referente (Per Milano Ats). 


Sars-CoV-2.: quali misure di sicurezza applicheranno le scuole?


Niente mascherina per tutti gli studenti (primaria, medie e superiori) se è garantito il metro di distanza. Il Comitato Tecnico scientifico ha dato la sua indicazione (31 agosto). Se il trend dei contagi dovesse cambiare le Asl potranno chiedere invece l'uso di protezione per gli studenti. Nelle aule e nei corridoi la distanza deve essere di un metro. Per i ragazzi seduti ai banchi, da bocca a bocca come già stabilito. Si deroga se la scuola, nelle prime settimane, non ha spazi per tutti, ma, in questo caso, la mascherina va tenuta sempre. Le distanze devono essere mantenute nelle mense e anche alle macchinette che distribuiscono merendine all’interno degli istituti. L’accesso agli spazi comuni deve essere contingentato, con la previsione di una ventilazione adeguata dei locali, per un tempo limitato allo stretto necessario. I pasti devono essere in mono-porzioni, in vaschette separate con posate, bicchiere e tovagliolo monouso e possibilmente compostabile. In bagno si va uno alla volta.


Covid e sicurezza a scuola: cosa devo mettere nella cartella o zaino di mio figlio?


I bambini devono evitare in ogni modo di utilizzare oggetti altrui: sulle cose di ognuno è meglio sia scritto il nome, dalle matite alla bottiglietta o borraccia per l’acqua. Meglio inserire nello zaino una mascherina di riserva, meglio se chirurgica e chiusa in una busta (meglio averne una dove riporre quella che indossa nel momento in cui la toglie per l’interrogazione o per magiare), e anche un gel disinfettante. E’ inoltre importante fornire alla scuola tutti i possibili recapiti della famiglia per velocizzare le comunicazioni. Sarà comunque ogni scuola a dare le indicazioni alle famiglie.
 


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Ritorno a scuola a settembre
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