Liceo del Made in Italy a Milano: cosa si studia e quali sono gli sbocchi

L’Istituto Labor parte a settembre con il nuovo liceo sperimentale e ci racconta come sarà


“Chiedi a un adolescente di Milano dove comprare i migliori prodotti fake in città e ti stupirà con una mappa dettagliata dei quartieri del falso, ma cosa sa davvero sulla contraffazione, sulle tutele e sull’impatto che un finto paio di scarpe griffate ha sul futuro, suo e del Paese?”. A settembre, con la ripresa della scuola, le sneaker contraffatte potrebbero essere l’argomento della prima lezione del prof Matta agli studenti del Liceo del Made in Italy dell’Istituto Labor. L’unico, a Milano, che per l’anno scolastico 2024-2025 parte con il biennio del nuovo liceo sperimentale dedicato all’imprenditorialità e all’evoluzione sociale e industriale dell’Italia. Radiomamma l’ha intervistato per capire cosa, e come, studieranno esattamente i ragazzi e le ragazze già iscritti e quelli che, spiega Matta, “Possono aggiungersi al gruppo già quest’estate perché magari hanno capito di aver sbagliato indirizzo oppure nel corso del prossimo anno”.

Come sarà questo biennio del Made in Italy?

“Sarà sia teorico sia pratico, avrà un taglio economico giuridico e l’obiettivo di formare persone che conoscano le peculiarità del nostro tessuto produttivo capaci di valorizzare il patrimonio italiano, le cosiddette eccellenze del made in Italy, dal legno alla moda alla cultura. Il Made in Italy non è solo un prodotto, è anche un quadro che ha un mercato specifico da conoscere. Come da tradizione nel nostro Istituto, inoltre, daremo largo spazio anche allo sport”.

Che tipo di economia insegnerete?

“Microeconomia. Parliamo dei mercati territoriali come quelli della seta e del legno, della valorizzazione a livello regionale, dei marchi e della loro tutela. Il taglio non è sulla finanza ma sulla creazione di posti di lavoro e sullo sviluppo del sistema Paese. Affrontiamo il tema da un punto di vista produttivo ma anche culturale, cioè della creatività e delle competenze che si sviluppano in specifiche aree dell’Italia. Per i programmi del triennio attendiamo indicazioni specifiche dal Ministero ma, con ogni probabilità, affronteremo lo studio dei mercati internazionali”.

Quali competenze richieste dal mercato acquisiranno gli studenti?

“La conoscenza delle leggi e delle tutele contro la contraffazione. La capacità di comprendere la differenza tra i mercati del lusso, dell’artigianato e dell’hi-tech e di muoversi al meglio in questi diversi contesti. In generale, acquisiranno competenze utili sia per lo sviluppo imprenditoriale locale sia per attività di lobby a livello internazionale. Dopo il diploma, i nostri studenti potranno scegliere se proseguire negli studi o se entrare nel mondo del lavoro con una preparazione specifica oltre che con una base culturale ampia che copre dalle materie umanistiche alle stem al diritto”.

Che spazio avrà il tema dell’imprenditorialità?

“Il rapporto con le aziende del territorio milanese e lombardo sarà fondamentale. Oltre alle attività di PCTO, con gli studenti faremo visite nelle aziende e nei distretti produttivi e avremo occasione di lavorare su problemi specifici che gli imprenditori verranno a raccontarci”.

Quale potrebbe essere “Il capolavoro” di uno studente del Liceo del Made in Italy?

“La creazione di un QR-code con le informazioni sulla sostenibilità di un particolare prodotto o la mappatura della domanda e dell’offerta di servizi delle piccole aziende di un determinato territorio per farle incontrare, magari con un App. La novità di questo liceo sta anche nella concretezza e nell’attualità di temi che propone, vicini agli interessi dei ragazzi”.

Per maggiori informazioni:

026071981
info@istitutolabor.it
https://www.istitutolabor.it/

 


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All' Istituto Paritario Labor a Milano parte il Liceo del Made in Italy
Gli studenti dell'Istituto Paritario Labor a Milano

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