Anoressia e bulimia: cosa fare se tuo figlio è in difficoltà

Aumentano i casi tra gli adolescenti (+ 40%) e le liste d'attesa si allungano. Il 15 marzo, giorno dedicato alle malattie alimentari, nasce la Fondazione Fiocchetto Lilla. I consigli dell'esperta dell’IRCCS Ospedale San Raffaele


Anoressia, bulimia, binge eating, vigoressia, ortoressia. I disturbi del comportamento alimentare sono in aumento del 40%. I ricoveri dopo la pandemia sono cresciuti del 50%. Ne soffrono 4 milioni di persone, sempre più bambini (tra i 9 e i 12 anni) sempre più maschi.  “I tempi di attesa sono anche di 6 mesi per la prima visita e il ricovero e molte famiglie devono affrontare viaggi in altre Regioni. C’è una grandissima carenza di strutture, già evidente prima del Covid, ma ora l’emergenza è esplosa”, denuncia Stefano Tavilla, presidente dell’associazione Mi nutro di vita  

Il 15 marzo è il giorno dedicato alle malattie alimentari e il 15 marzo nasce la Fondazione Fiocchetto Lilla. La Fondazione intende promuovere cura, ricerca, formazione, prevenzione, tempestività nelle cure, ascolto, credibilità, continuità assistenziale e dei percorsi di guarigione - in un’unica parola: CONCRETEZZA.  

 

DISTURBI ALIMENTARI NEI RAGAZZI: LA SITUAZIONE IN ITALIA

Anoressia, bulimia e i disturbi alimentari sono la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali nei giovani tra i 12 e i 25 anni. ogni anno ci sono circa 4mila decessi. In Italia le strutture specializzate, tra pubblico e privato, sono circa 126. Sono soprattutto al Nord (in Lombardia sono 15, a Milano sono 5). “I centri mancano in gran parte d’Italia e dove ci sono, come in Lombardia, arrivano da ogni parte del Paese e così le liste di attesa si allungano. E in attesa di essere presi in carico da un centro specializzato? Ci sono i medici e pediatri di base, ci sono le associazioni che sopperiscono alla carenza di servizi e spesso non resta che il ricorso al pronto soccorso” spiega Stefano Tavilla, presidente dell’associazione Mi nutro di vita. “Siamo nell’emergenza e le famiglie non possono continuare ad essere lasciate sole”, denuncia Agnese Buonomo, autrice di “La famiglia divorata”. Nel libro fa parlare le mamme e i papà che hanno vissuto e vivono con i figli questa emergenza.

ANORESSIA E BULIMIA: COME RICONOSCERE I SEGNALI E COSA FARE. I CONSIGLI DEL CENTRO DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE DEL SAN RAFFAELE DI MILANO

"Nel nostro centro l’incremento di richiesta di prima visita è stato del 50%, con un forte aumento tra i preadolescenti (tra i 10 e i 13 anni) ed è aumentato il numero dei disagi al maschile”, spiega la Professoressa Anna Ogliari, del Servizio di Psicopatologia dello sviluppo dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e Professore Associato di Psicologia clinica all'Università Vita – Salute San Raffaele.

Quali sono i segnali di allarme?

ANNA OGLIARI, SAN RAFFAELE: Sono tre i principali campanelli d’allarme. Innanzitutto, i cambi repentini di comportamenti relativi al cibo e allo stare a tavola. Quando cambia la routine: improvviso interesse e predilezione per i cibi ipocalorici, strategie per saltare i pasti (“ho già mangiato”, “ho mal di testa o di pancia”). Il secondo campanello è il continuo osservare il proprio corpo allo specchio e lo stare tanto tempo in bagno. Il terzo segnale è la richiesta e ricerca di iperattività fisica: il cercare di fare sport o movimento ogni giorno in modo continuativo per molto tempo, l’eccessivo bisogno di camminare e praticare sport. Nei maschi di solito il primo allarme è l’iper-allenamento e la ricerca di un corpo muscoloso e scolpito. Un’estrema attenzione e cura alla massa corporea (vigoressia).

Quali errori evitare?

ANNA OGLIARI, SAN RAFFAELE: Aspettare. Spesso si tendono a sottovalutare i tre segnali e ci si allerta solo davanti a un dimagrimento importante. Invece il tempo è cruciale: più riusciamo a intervenire quando il peso non è ancora in ‘caduta libera’ più è probabile il recupero. In media ci vogliono 3-5 anni di cura prima di un recupero completo. talvolta Il dimagrimento nel disturbo restrittivo  non è evidente fin dal principio e non è sempre presente, nella bulimia ad esempio il peso può rimanere invariato anche quando la malattia è a uno stato avanzato, complicando la diagnosi.

Come vengono curati i ragazzi e le ragazze con disturbi alimentari? Si guarisce?

ANNA OGLIARI, SAN RAFFAELE: In generale la cura è ambulatoriale e multidisciplinare, con una presa in carico di tutta la famiglia, talvolta è necessario il day hospital o il ricovero. La guarigione è possibile ed avviene nel  70-80% degli adolescenti seguiti. Purtroppo ci sono anche i casi di cronicizzazione e di disturbi del comportamento alimentare si può morire.

Cosa devono fare i genitori davanti a segnali di disturbi alimentari?

ANNA OGLIARI, SAN RAFFAELE: La prima cosa da fare è rivolgersi al pediatra o al medico di base che sa indicare il centro per i disturbi alimentari più idoneo. Qui si fissa una prima visita e si viene presi in carico da un’equipe multidisciplinare: medico psichiatra o neuropsichiatra, psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi alimentari, nutrizionista medico interno e pediatra. Serve una prospettiva a 360 gradi per questi pazienti e la famiglia.

E se si deve aspettare tanto per la visita?

ANNA OGLIARI, SAN RAFFAELE: In attesa della visita il pediatra o medico di base può prescrivere esami del sangue che aiutano a valutare la situazione e può dare già consigli nutrizionali e comportamentali. E poi ci sono le associazioni di genitori che aiutano e sostengono dando consigli.

Come dovrebbero comportarsi i genitori? Cosa dire o non dire?

ANNA OGLIARI, SAN RAFFAELE: In generale si deve riuscire a trasmettere la propria preoccupazione e quando si parla a un ragazzo malato si devono evitare commenti sui cambiamenti del corpo ed evitare giudizi. Inizia sempre il discorso con “Io sono preoccupato per te, vedo qualcosa che mi preoccupa…”, questo favorisce l’aggancio soprattutto a chi minimizza la propria malattia. Obbligare a mangiare o a rivolgersi a un centro? È difficile. Meglio frasi come “Penso che sia importante per te alimentarti…penso che questa fatica sia meritevole dell’attenzione di uno specialista…La gentilezza e la comprensione sono una chiave fondamentale per aprire il contatto con il proprio figlio”.

DISTURBI ALIMENTARI IN CRESCITA DEL 30%: IL LIBRO LA FAMIGLIA DIVORATA RACCONTA L’ESPERIENZA DELLE FAMIGLIE

“La famiglia divorata”, di Agnese Buonomo, raccoglie 12 storie diverse, che raccontano la malattia dal punto di vista di chi vive a fianco del ragazzo e della ragazza malato.

Da mamma quali sono i primi segnali?

AGNESE BUONOMO: Tante cose si imparano col senno del poi. I primi campanelli d’allarme tendi a sottovalutarli: un po’ perché non vuoi vedere, un po’ perché ti illudi che si tratti solo di un momento passeggero. I genitori non hanno gli strumenti per affrontare da soli questa malattia.

Cosa consiglia ai genitori?

AGNESE BUONOMO: Serve una cultura di questa malattia. Insegnanti, amici, parenti. Tutti possono alzare le antenne e prima lo si fa meglio è per i ragazzi. Per un genitore questa malattia è la devastazione. Vedi un figlio che non è più lui, che non riconosci. Non sai come parlargli, come approcciarlo e sei in mezzo all’impotenza, alla rabbia e alla disperazione. È fondamentale rivolgersi ai centri specializzati e chiedere aiuto alle varie associazioni di genitori, che ci sono passati prima di te. È importantissimo, perché non sapendo come comportarti rischi di diventare complice della malattia. E poi consiglio di non giudicare e di accogliere la sofferenza e di allearsi con i medici che hanno in cura i nostri figli.

 

ANORESSIA E BULIMIA: DOVE TROVARE LE INFORMAZIONI E LE ASSOCIAZIONI E I CENTRI SPECIALIZZATI A MILANO E PROVINCIA

I CENTRI A MILANO E PROVINCIA

  • ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda - S.C. di Dietetica e Nutrizione Clinica: nutrizioneclinica@ospedaleniguarda.it; www.ospedaleniguarda.it
  • Azienda ospedaliera San Paolo - dipartimento di salute mentale - ambulatorio per lo studio e la cura dei disturbi alimentari: www.ao-sanpaolo.it/reparti/disturbi_alimentari
  • Azienda ospedaliera San Paolo - dipartimento materno infantile - centro per lo studio e la cura dei disturbi alimentari: 02/81844701/2/3
  • Centro per i Disturbi Alimentari, Ospedale San Raffaele Turro: disturbi.alimentari@hsr.it ; erzegovesi.stefano@hsr.it http://www.hsr.it/strutture/san-raffaele-turro/centro-disturbi-comportamento-alimentare
  • Servizio di riabilitazione per i disturbi del comportamento alimentare, ospedale san luca, Istituto Auxologico italiano - medicina generale ad indirizzo endocrino metabolico www.auxologico.it
  • azienda ospedaliera San Gerardo Monza - unita' disturbi alimentari: www.hsgerardo.org
  • azienda ospedaliera di melegnano - centro ambulatoriale per la diagnosi e la cura dei disturbi del comportamento alimentare: dietologia.vizzolo@asst-melegnano-martesana.it

 

ASSOCIAZIONI

Nutrimente onlus http://nutrimente.org/

Associazione Erika https://www.associazione-erika.it/

Il Filo lilla http://www.ilfilolilla.it/

Mi nutro di vita http://www.minutrodivita.it/page.php?5

Coordinamento nazione DCA https://www.coordinamentonazionaledca.it/

Fondazione Fiocchetto Lilla https://www.facebook.com/profile.php?id=100090641294690

I CENTRI

Trova i CENTRI clicca qui

 

INFO

I tipi di disordini alimentari: clicca qui

Le linee di indirizzo del Ministero della Salute: clicca qui

 

 


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Disordini alimentari tra gli adolescenti
Boom di anoressia e bulimia tra gli adolescenti

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