Test di medicina 2024: cosa cambia e come prepararsi

Test scritto il 28 maggio e 30 luglio con 60 domande scelte da una banca dati di 4mila quesiti consultabili. "Ragazzi allenate sia l'intelligenza logica che quella emotiva, senza mettere in pausa tutto il resto", consigliano gli esperti di TeachCorner. 


Test di ingresso a Medicina 2024, che succede? come e quando sarà? Potranno sostenerlo gli studenti in quarta superiore? Sono tante, e diverse, le domande che arrivano a Radiomamma dopo la sentenza del Tar che il 17 gennaio ha dichiarato illegittimi il bando e la graduatoria dei test di ingresso 2023 e dopo lo slittamento delle date dei test 2024, inizialmente previste per febbraio e aprile, al 28 maggio e al 30 luglioCosa cambia? Come prepararsi? Cosa devono fare i ragazzi e le famiglie che sognano di entrare a Medicina? 

Lo abbiamo chiesto a Simone Bresciani, fondatore (con Edoardo Pelosini e Michele Rosca) della start up innovativa TeachCorner che in Italia, in Spagna e nel Regno si occupa di orientamento dei ragazzi, di preparazione ai test di ingresso alle università con particolare attenzione a Medicina, Professioni Sanitarie ed Economia, e di combattere l’abbandono universitario a partire da una piattaforma di peer education in cui si impara insieme, in piccoli gruppi, supportati da tutor specializzati anche nel sostegno di studenti con bisogni educativi speciali. Oltre 4mila i ragazzi che negli ultimi 4 anni hanno preparato il test di Medicina con TeachCorner.

 

Cosa devono sapere studenti e genitori sul test 2024?

“Il  test TOLC sarà formato da 60 quesiti a risposta multipla, e non 50 come lo scorso anno, con due novità: i quesiti saranno selezionati da una banca dati di 4mila domande consultabile da tutti 20 giorni prima della data dell'esame e il test sarà cartaceo”. 

 

Si va verso un accesso più facile?

“Non esattamente. È facile immaginare che, con l’accesso alla banca dati, la media dei punteggi si alzerà. La preparazione farà la differenza e va declinata a seconda delle materie. Prendiamo, per esempio, i quesiti che riguardano esercizi di chimica, di matematica e di biologia: impossibile pensare di affrontarli imparando a memoria diverse migliaia di domande, possono esserci tantissime varianti, molto meglio prepararsi capendo a fondo gli argomenti. Diverso è il discorso sui quesiti di cultura generale, che sono un migliaio. Per affrontarli i nostri tutor insegnano ai ragazzi strategie mnemoniche che poi si rivelano utili sia per la preparazione della maturità sia per affrontare gli esami universitari”.

 

Sembra che chi ha sostenuto il test 2023 al quarto anno delle superiori dovrà rifarlo quest’anno. Siete favorevoli ad anticipare il test un anno prima della maturità?? 

“Sì, ma senza dimenticarsi di vivere il qui ed ora, i propri interessi e passioni. Avere un piano e una strategia per raggiungere i propri obiettivi è importante ma senza mettere in pausa tutto il resto. Per questo motivo proponiamo corsi diversi, più o meno intensivi. Se inizi la preparazione in terza o in quarta superiore non è necessario fare una full immersion, c’è più tempo. Abbiamo notato che la preparazione al test aumenta il profitto dei ragazzi anche nelle materie di scuola perché insegna come semplificare i calcoli a memoria, come gestire il tempo e lo stress, come auto controllarsi. Alleniamo sia l’intelligenza logica che quella emotiva”.

 

Quali sono le maggiori difficoltà che incontrate nel preparare i Millennial ai test di ingresso all’università? Cosa li spaventa?

“Non hanno pazienza e non hanno grandi capacità di concentrazione perché sono abituati a fruire e a gestire contenuti in micro-parti. In generale, dopo la pandemia, siamo diventati tutti un po’ disfattisti e tendiamo a dare la colpa al sistema. A 17, 18 e 20 anni, però, è importante non farsi distrarre dai propri sogni. Il messaggio che diamo ai ragazzi è prima di tutto questo. Sul lato pratico, la nostra preparazione ai test è fatta in piccole classi di 15, massimo 25 persone, con livello omogeneo di preparazione, in cui ci si conosce tra ragazzi e con il tutor di riferimento. Le lezioni sono in diretta, ma vengono anche registrate per poter essere riviste quando si vuole, prevedono lo svolgimento di esercizi legati ai temi trattati e ogni studente ha a disposizione un simulatore con 30mila quiz che suggerisce su quali argomenti è necessario rafforzare la preparazione” 

 

Avete consigli anche per i genitori?

“Capita che siano proprio i genitori a contattarci, e anche che forzino i figli a seguire i corsi. Quando la scelta non è del ragazzo si capisce subito. In Italia non c’è l’abitudine a considerare la preparazione all’ingresso all’università come un percorso da pianificare, ma è importante avere una road map e in questo supportiamo le famiglie. Il nostro consiglio ai genitori, una volta che il corso è iniziato, è di dare un po’ di fiducia ai figli piuttosto che controllarli come gendarmi favorendo così l’assunzione di responsabilità e la motivazione”.

 

 

Si parla di modifiche radicali al sistema dei test per l’accesso a Medicina. Forse già dal 2025…

“Si discute su due disegni di legge. Uno riguarda l’eliminazione del numero chiuso, l’altro il cosiddetto semestre aperto, ovvero la possibilità di immatricolarsi a settembre presso facoltà come Biotecnologie o di Scienze Motorie presso cui sostenere fino a tre esami per ottenere 30 crediti e quindi, a gennaio, di sostenere il test di medicina. Una via, quest’ultima, che non mi sembra possa facilitare l’accesso alla facoltà”.  

 

Per maggiori informazioni: https://teachcorner.com/it


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