Scuola: come si salva la creatività dei bambini
“E’ assolutamente necessario ripensare tutto il sistema scolastico liberandoci una volta per tutte da stereotipi e pregiudizi”. Parte da qui Mauro Penacca, fondatore e direttore didattico di Young Thinkers School la nuova scuola (2-10 anni) che aprirà a due passi da San Siro e il Parco di Trenno. Quando lo abbiamo incontrato nella palestra di questo grande edificio (la ex scuola Manara tanto amata dal quartiere) ci ha accolto con una domanda: “Perché la creatività si spegne durante il percorso scolastico?”.
SCUOLA PRIMARIA E ASILO IN ZONA SAN SIRO A MILANO: YOUNG THINKERS SCHOOL PER 400 BAMBINI
Come sarà Young Thinkers School?
Una scuola molto grande, che potrà accogliere 400 allievi. Partiamo con scuola dell’infanzia e scuola primaria. Gli orari saranno quelli “canonici” dalle 8.30 alle 16.30 con la possibilità di anticipare l’entrata e posticipare l’uscita, per venire incontro alle esigenze delle famiglie. Le materie saranno quelle classiche stabilite dal MIUR, con un grande potenziamento sul tema della creatività, delle arti e del pensiero critico. La scuola prevede circa 20 aule più cucina interna, biblioteca, laboratori (musica, teatro, arte, informatica, scienze, orto, attività domestiche). Gli insegnanti sono stati selezionati in base ad un altissimo livello di preparazione ed esperienza, nonché la disponibilità a mettersi in formazione continua.
Perché c'è bisogno di una scuola "non tradizionale" a Milano?
Perché i sistemi scolastici pubblici di tutto il mondo occidentale (tranne pochissime eccezioni come Singapore, Corea del Sud e paesi del Nord Europa) non riescono a reggere lo tsunami tecnologico che è sotto gli occhi di tutti e a cui nessuno può sottrarsi. E’ assolutamente necessario ripensare tutto il sistema scolastico liberandoci una volta per tutte da stereotipi e pregiudizi.
Cosa deve insegnare la scuola secondo te?
Deve formare allievi che abbiano le competenze considerate fondamentali per il futuro: l’eccellenza disciplinare (cioè la conoscenza profonda delle materie); la capacità di sintesi (cioè selezionare le informazioni importanti in un oceano di dati); l’estetica (saper riconoscere, apprezzare il bello in tutte le sue forme); l’etica (la coscienza di se’ e dei propri obblighi e responsabilità); il rispetto (sapere ascoltare, vedere più punti di vista, affrontare le diversità; mettere a fuoco, selezionare, distinguere; saper dissentire, ma anche proporre alternative e trovare punti di accordo).
E quindi come si lavorerà qui?
Le materie saranno quelle tradizionali ma rilette in una maniera completamente diversa, cioè basate sui principi cognitivi del pensiero creativo (studiati da Edward De Bono) e il pensiero di Howard Gardner.
In modo concreto, nella giornata dei bambini, come si traduce tutto questo?
Le lezioni, sia per l’infanzia sia per la scuola primaria, si baseranno sui concetti che riteniamo fondamentali per la creazione di un ambiente ideale all’istruzione:
GIU’ DALLA CATTEDRA. Le lezioni frontali non sono più il modo più utile per insegnare ai bambini. Gli alunni, non l’insegnante, sono i protagonisti: sono loro che devono lavorare, in una «comunità di apprendimento. Facendo esperienza insieme agli altri e affrontando in gruppo i problemi, i ragazzi sviluppano competenza e autonomia. L’insegnante è il regista che gestisce e regola il lavoro collettivo e quello individuale
COLLABORARE. Il migliore processo di apprendimento non si attiva mai in solitudine, ma nello studio di gruppo. E’ l’opposto di quanto la scuola di oggi propone che privilegia l’individualismo e la competizione. Il contrario di quanto accade poi nella vita dove saper collaborare è fondamentale. Le scoperte legate al sistema dei neuroni specchio confermano l’importanza dell’interazione sociale per imparare: osservando gli altri nel nostro cervello si attivino le stesse aree necessarie per acquisire quelle informazioni. Inoltre, il gruppo attiva numerosi elementi emotivi e motivazionali e favorisce le capacità cognitive.
FARE PER SAPERE Bisogna partire dall’assunto che si impara facendo: l’azione ha un valore fondamentale, soprattutto nell’apprendimento infantile quando la capacità di pensiero è in formazione, ma resta centrale anche quando le competenze logico-razionali più astratte sono acquisite.
IMPARO SE MI INTERESSA Questo è un concetto montessoriano: è importante soprattutto con i più piccoli partire da ciò che interessa al bambino per coinvolgerlo pienamente.
TECNOLOGIA SI E NO SI: Le metodologie più nuove sono legate all'utilizzo delle tecnologie digitali: possono essere uno spunto per ripensare gli spazi di apprendimento secondo metodiche laboratoriali e renderli luoghi di innovazione e creatività con stampanti 3D, scanner ore di coding e di robotica. NO: Attenzione alle derive, alla tecnologia come soluzione di tutti i problemi. No, per esempio, ai tablet per imparare a scrivere (esclusi bisogni speciali ovviamente), allo smartphone sul banco, all’uso individuale del pc, che porta all’isolamento. Il digitale crea dipendenza da stimoli visivi e interattivi e diminuisce l’interesse nei confronti della realtà, rendendo ancora più fragile la capacità di attenzione.
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