Scelta delle superiori: perché i nostri figli sono indecisi e come sostenerli

“No a genitori troppo amici”, spiega la psicoterapeuta Sara Sainaghi. Ci aiutano gli esperti di orientamento del webinar dell’8 novembre, iscriviti


Sdraiati o arrabbiati col mondo. Impauriti dalle scelte o disinteressati. E quando in terza media devono decidere la scuola superiore vanno in crisi. Quanto è difficile scegliere! Cosa sta succedendo? E perché? E cosa possono fare i genitori? “Il Covid ha sicuramente giocato un ruolo, ma questi ragazzi sono un po’ allo sbando perché i genitori di oggi sono troppo impegnati a salvaguardare la relazione con i figli, mettendo da parte l’aspetto educativo e normativo, che deve esserci”, spiega Sara Sainaghi, psicologa e psicoterapeuta familyfriendly.  

SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE: PERCHE’ È COSI’ DIFFICILE PER I RAGAZZI E COSA POSSONO FARE I GENITORI

Perché i ragazzi sembrano avere tanta difficoltà a scegliere la scuola superiore?

Sainaghi: Fanno fatica a progettarsi. Nel passaggio dalle medie e alle superiori sono nella fase evolutiva dell’adolescenza, piena di cambiamenti fisici e cognitivi. Questo c’è sempre stato, ma oggi si aggiungono quattro ulteriori difficoltà. Primo i ragazzi oggi sono inseriti in una società prestazionale, performante e richiedente. C’è la forte aspettativa del mondo che li circonda, come se già a 13 anni si trovassero a dover prendere una decisione definitiva, in un’età in cui a fatica sanno chi sono figurarsi se sanno immaginarsi cosa saranno. Questa ansia da prestazione li destabilizza e spesso li immobilizza. C’è poi troppa scelta davanti a loro. Sono in un periodo della vita delicato e si trovano ad aver un marasma di opzioni: mille indirizzi per le mille scuole a disposizione. Stanno imparando a conoscere i propri talenti e inclinazioni, si perdono, a volte davanti a troppe possibilità. Non ci sono i genitori normativi come una volta. Oggi fino alla terza media i figli si tengono sotto una campana di vetro (avete mai notato la folla di genitori con l’ombrello davanti alle scuole quando piove?). Poi all’improvviso si considerano adulti, in grado e in dovere di arrangiarsi, anche nelle scelte. Non sono allenati ad arrangiarsi, ad organizzarsi, perché sono serviti e riveriti fino a 13/14 anni e oltre. E i genitori si concentrano sul “fare gli amici”, sul preservare una relazione con i figli invece di fare le mamme e i papà. Infine il Covid ha sottratto a questi ragazzi la palestra della vita per 2 anni. La pandemia li ha tenuti lontano dalla comunità per tantissimo tempo. Non è stato loro tolto solo il divertimento, ma anche tutta una serie di difficoltà che a quest’età sono la palestra dello stare nel mondo. Stando in comunità impari a stare nel mondo, togliendola si è tolta anche la parte sana dell’ansia da prestazione. Si è tolta la sfida a costruirsi. Questi ragazzi sono nel mondo ora ma hanno due anni in meno di palestra alle spalle, sono meno pronti.

Sembrano sdraiati o aggressivi, appassionati del mondo o indifferenti. Non esistono le mezze misure tra gli adolescenti di oggi?

L’adolescenza è periodo dei grandi estremi. In adolescenza tutto è bianco o nero, perché a livello fisiologico e neurologico ci sono movimenti di assestamento e poi è l’età in cui si definisce la persona. Ma sono gli adulti che vedono solo gli estremi, in realtà c’è una grande fetta di popolazione adolescente che vive nel mezzo, senza appartenere a una delle due categorie estreme

Cosa possono fare i genitori?

Trovare, anche se è difficile, la giusta via di mezzo. Gli estremi, “faccio tutto io” e “fatti tuoi arrangiati”, non sostengono i ragazzi. Bisogna trovare l’equilibrio tra responsabilizzare e sostenere, tra iperprotezione e menefreghismo. Non sovraccaricarli con le proprie ansie e non concedere tutto. Oggi i genitori sono impegnati soprattutto a salvaguardare la relazione con figli quindi sono permissivi, hanno paura a dire no. Ma questo è dannoso, perché gli adolescenti non trovano uno spazio per ribellarsi e trasgredire che invece è fondamentale per la loro crescita. I ragazzi devono vivere un po’ di disagio e fatica, sostenuti, ma devono affrontarli, altrimenti non prenderanno mai decisioni e non saranno mai pronti all’arena.

 

 

 


Aggiungi un commento

Image CAPTCHA

Scelta delle superiori: perché i nostri figli sono indecisi e come sostenerli
Iscriviti al webinar di Radiomama sulla scelta della scuola superiore

Può interessarti anche:

Iscriviti alla newsletter di Radiomamma

Radiomamma card Ottieni Radiomamma Card Scopri i vantaggi

Leggi le ultime notizie pubblicate:

Scarica l'APP di
Radiomamma!