Regina Mundi, i bambini al centro della scuola

La drammatizzazione è il cuore del progetto didattico di questa scuola che ha a cuore i piccoli e le loro famiglie


C’è una scuola dove ogni giorno i bambini fanno una scoperta! Tutto nasce da un input narrativo o da una drammatizzazione. Queste le basi della proposta didattica della scuola dell’infanzia paritaria Regina Mundi (due le sedi: Via Boncompagni 18 e Viale Corsica 82) e non è mancata neanche nell’anno della pandemia. Al centro ci sono sempre i bambini. La scuola è continuamente pensata e ripensata e cresce con loro.

“Tutto parte da un indizio, Seguendolo i bambini si scoprono protagonisti nell’esperienze”, spiega Alessandra Caldi direttrice di scuola dell’infanzia, nido e propedeutica della sede di via Boncompagni. È attraverso l’esperienza che il bambino incontra il mondo e lo fa suo. Un input narrativo o la drammatizzazione danno il via a percorsi di esperienza che introducono i diversi linguaggi, mezzi per la conoscenza della realtà. Per esempio: in questi giorni abbiamo conosciuto il pittore Monet: la nostra specialista di Arte e immagine lo ha interpretato. Ha raccontato la sua storia e la sua vita e attraverso la proiezione di alcuni quadri, ha raccontato ai bambini il suo sguardo sulla realtà”.

Ci sono argomenti settimanali, ma anche un filo conduttore annuale?

“Sì. Esiste un “filo rosso” che lega tutte le attività e le proposte: il tema dell’anno. Quest’anno lo slogan scelto è: ‘Con occhi nuovi, che meraviglia!’ condiviso in un’ottica di verticalità con tutti gli ordini di scuola (si va dal nido alle superiori ndr). Questa tematica di visione si sviluppa ovviamente in modo adeguato all’età di bambini e ragazzi. Il progetto annuale e le varie proposte si aprono in percorsi di esperienza multidisciplinari che coinvolgono corpo, mente e cuore di ogni bambino: gioco corporeo e sensoriale, drammatizzazione e teatro, canto, ballo, pittura e scultura, esperienze scientifiche”.

Quanto contano per voi anche gli spazi della scuola?

“Sono fondamentali e vengono pensati e modificati in base alla proposta. Per esempio: nella settimana dedicata al lancio della storia del Mago di Oz, i bambini si sono subito accorti che tutta la scuola era sottosopra: armadi aperti o girati, vestiti e oggetti sul soffitto, maestre spettinate… niente era al suo posto. Era passato il ciclone. La pandemia ci ha dato occasione di ripensare agli spazi e ci ha permesso di mettere a fuoco ogni momento della giornata. Spazi e routine sono il “contenitore” in cui il bambino si relaziona e fa esperienza. La strutturazione dell’ambiente risponde concretamente alle esigenze del bambino e le routine sono quei momenti che scandiscono il ritmo della giornata. Sono un tempo conosciuto in cui il bambino sta bene e un tempo ripetuto che favorisce la crescita delle autonomie e delle competenze”.

Come sono composte le classi?

“Le classi sono eterogenee per età nella scuola dell’Infanzia, con bambini dai 3 ai 6 anni, perché la relazione tra bambini di diverse età offre preziose occasioni di arricchimento e crescita”.

Quanto conta il rapporto con le famiglie?

“Nella nostra scuola il rapporto con le famiglie è centrale. Promuoviamo spazi di dialogo e di confronto affinché si possa camminare insieme per sostenere e accompagnare il bambino nel suo percorso di crescita in una corresponsabilità e nell’ottica di un’alleanza educativa. La scuola ha sempre accolto all’interno i genitori, quest’anno a causa della pandemia abbiamo creato nuovi strumenti di comunicazione come la 'finestra spalancata', una newsletter che raccoglie periodicamente foto e descrizione del percorso. La scuola propone momenti di festa per le famiglie, occasione per consolidare l’alleanza con la scuola, la relazione tra le famiglie e favorisce il clima educativo, base sicura per la crescita di ogni bambino”.

Quale è il valore aggiunto dato da questo anno diverso?

“Le faccio un esempio. Proprio a causa della pandemia i bambini accedono alla scuola da soli, Vanno al proprio armadietto, tolgono la giacca e le scarpe… prendendosi cura delle proprie cose. Quest’anno ci siamo rese conto che i nostri bambini hanno fatto molti 'passi d’oro' in molto meno tempo, perché sono stati messi nelle condizioni di fare da sé, sempre sotto lo sguardo attento delle insegnanti. Stare accanto e accompagnare i passi di ogni bambino sono gesti educativi in cui egli percepisce la stima verso di lui: se valgo per te, valgo anche per me. Il fare da sé, quindi, non è solo un lavoro sull’autonomia ma anche sull’autostima.

La cosa che rivorrebbe subito della scuola com’era fino all’anno scorso?

“Sembrerà scontato ma …la maestra senza mascherina perché possa mostrare il suo volto.  Un volto che sostiene le sue parole e che 'racconta' quello che prova e pensa”.

Come funzionano gli open day?

“L’open day è fatto in sicurezza con giri personalizzati per le famiglie, ognuna accompagnata da una insegnante. Non ci sono contatti con le altre famiglie. Anche negli incontri infrasettimanali la visita degli ambienti è fatta senza incrociare i bambini nelle aule. È fondamentale per la scuola dell’infanzia l’open day in presenza perché si ha la possibilità di vedere gli ambienti, gli spazi, i materiali per rendersi conto di come ogni cosa sia funzionale al PERCORSO educativo”.
 

Regina Mundi ha in programma un’open day della scuola dell’infanzia sabato 27 febbraio in presenza su prenotazione durante la mattinata. Ci saranno altre giornate aperte in marzo e in aprile. È poi possibile prendere appuntamento per una visita durante la settimana: il mercoledì nella sede di via Boncompagni 18, il lunedì e il venerdì nella sede di viale Corsica 82. 


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Regina Mundi
La scuola Regina Mundi raccontata dalla direttrice della scuola dell'infanzia

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