Osteoporosi e menopausa: gli sport che aiutano
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C’è una malattia che non da sintomi e che colpisce 5 milioni di persone in Italia, nell’80% dei casi donne in post menopausa. Non lasciano spazio ai dubbi i dati raccolti dalla Fondazione italiana ricerca malattie ossea (Firmo) che Silvia Accornero, endocrinologa del Santagostino, commenta così: “L’osteoporosi, è una epidemia silenziosa molto importante da conoscere quando si entra in premenopausa e menopausa”.
Caratterizzata da un deterioramento della quantità e della qualità dell’osso, e dal conseguente aumento del rischio di fratture anche in assenza di eventi traumatici, l’osteoporosi è connessa alla menopausa. E la ragione, spiega la dottoressa Accornero, è legata ai cambiamenti del nostro organismo: “Con il blocco delle funzioni delle ovaie, non produciamo più gli estrogeni che aiutano l’osso nel suo meccanismo di ricrescita e di sostituzione delle vecchie cellule con le nuove”.
Si tratta di un cambiamento fisiologico cui, tuttavia, molte donne arrivano impreparate. Per tre motivi, sintetizza Silvia Accornero: “In poche conoscono e utilizzano la terapia ormonale sostitutiva, non ci si sottopone ai diversi tipi di screening come la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) oggi possibile anche senza esporre a radiazioni e, infine, non si pone sufficiente attenzione all’alimentazione e al giusto apporto di calcio e di vitamina D”. Errori rischiosi perché è proprio a partire dalla menopausa che è necessario curare la propria banca ossea. Come?
“Educando alimentazione e comportamenti”, risponde Gaia Guidi, fisioterapista del Santagostino. “E’ importante accettare questa fase e preparare il corpo al cambiamento con attività fisica regolare ed equilibrata”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisce attività aerobiche quotidiane a basso impatto per trenta o quaranta minuti da affiancare all’allenamento della forza e della resistenza muscolare. Meglio non strafare, insomma. “Sì a camminata, pilates, danza, esercizi di total body”, spiega la dottoressa Guidi. “Bene anche la piscina, ma accanto ad attività dove il muscolo abbia una contrazione attiva e venga sollecitato meccanicamente”. No, invece, a sport ad alto impatto come il rugby che possano aumentare il rischio di fratture.
Sul fronte alimentazione, concordano le esperte, sia l’eccessiva magrezza sia il sovrappeso diventano fattori di rischio per l’osteoporosi mentre una dieta con la giusta quota proteica e di calcio, unite all’esposizione al sole e alla vitamina D, aiuta a proteggere la propria banca ossea.
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