Odi et Amo: la fatica delle mamme di adolescenti diventa uno spettacolo
Prima o dopo, capita a tutte. In casa, compare “il sostituto”: uno che vive nella stanza di tuo figlio, ha il suo nome, i suoi anni, il suo codice fiscale e.…stop! Per il resto, con il figlio che conosci non c’entra nulla. Chi sei tu, con questo odore pungente, questa voce, questa rabbia, questa forza, questa musica che ti rimbomba nelle orecchie, questo continuo sbattere di porte? E io, chi sono? Che ci faccio, con te, sostituto?
Nella primavera del 2024 Annabella Di Costanzo – anima, con Elena Lolli e Manuel Ferrerira, della Compagnia teatrale Alma Rosé – ha trasformato la domanda che tanto spesso rimbalza tra chat e caffè delle mamme in una chiamata alle armi: vieni a raccontarmi la tua ricetta per vivere con un figlio adolescente? Hanno risposto 50 genitrici di Milano fra i 40 e i 50 anni. “Donne arrabbiate, confuse, anche un po’ isteriche, come ci definiscono i nostri figli”, racconta l’attrice. Mamme che hanno dato vita a un progetto di teatro partecipato. Un’indagine work in progress sulle dinamiche della famiglia (in linea con il progetto della Trilogia della Genitorialità aperto nel 2015 dalla Compagnia con lo spettacolo Lucis in fundo. Luci colori e ombre della maternità e con Stabat Pater. Viaggio tra padri combattenti nel 2022) che il 18 luglio debutta all’Hub Rizzoli con il reading collettivo Odi et Amo (Replica il 19 settembre da Exodus).
In scena (per la regia di Elena Lolli e Giacomo Fava), con Annabella Di Costanzo e il duo musicale Camilla Barbarito e Fabio Marconi, ci sono dieci mamme, allieve ed ex allieve del teatro cittadino di Alma Rosé. Donne molto diverse da quelle arrabbiate e disorientate di pochi mesi prima. Dicono frasi come “Stai nel chill”, sparano la musica a tutto volume…Cosa è successo?
Un viaggio indietro nel tempo. Dopo una prima fase di condivisione su quanto fossero irriconoscibili, irascibili, ingrati, inconcludenti, disordinati e maleducati i figli, e sulla fatica di cercare un contatto con loro, Annabella ha proposto alle colleghe mamme di mettersi nei panni dei ragazzi. Letteralmente: “Felpa con cappuccio calato sulla testa, in teatro abbiamo iniziato a raccontarci la nostra adolescenza. Canzoni. Spezzoni di vita. Flash come una corsa in due sul motorino. Trasgressioni. Senso di libertà…Pian piano ci siamo ricordate dello spazio che cercavamo, delle tempeste emotive e ormonali, delle paure”.
Il risultato è un coro di voci che racconta una crisi d’amore (Odi et Amo!), una crisi di identità (perché tante, troppe, sono le aspettative su te donna, madre, lavoratrice, compagna) e poi i due strumenti fondamentali che servono per superarle: ironie e sorellanza. È “armate” di risate e di amiche che impariamo a cambiare passo, approccio e punto di vista verso i figli adolescenti e verso noi stesse. Fare spazio ai ragazzi, e occuparne uno nuovo riscoprendo chi siamo e cosa vogliamo, è una fatica condivisa sembra dirci Annabella DI Costanzo. Un’avventura che sul palco comincia con una vicina che sbircia nelle vite degli altri e che finisce…no spoiler.
Nella foto Annabella di Costanzo con le allieve ed ex allieve attrici del teatro cittadino protagoniste del reading Odi et Amo. Spettacolo a cura di Alma Rosé, in collaborazione con Cascina Biblioteca e Piccola Accademia delle Arti, con il contributo di Comune di Milano-Milano è viva nei quartieri, con il patrocinio di Municipio 3 e con il sostegno di Fondazione Cariplo
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