#NoEsonero: il movimento contro il nuovo PEI
#NoEsonero. L’avete vista sui social in questi giorni? In due giorni 11mila persone hanno modificato così la propria immagine del profilo e sabato c’è stato un flashmob sui social. Almeno 5mila foto polaroid di bimbi e ragazzi e genitori che con un cartello creativo hanno manifestato il proprio dissenso. Sono due delle azioni promosse dal movimento #NoEsonero coordinato da CoorDown insieme a tantissime associazioni che si occupano di disabilità, per chiedere la modifica del decreto interministeriale 182/2020, quello sul nuovo PEI (piano educativo individualizzato) che da settembre sarà la norma. (clicca qui) “Se non hai numeri significativi nella disabilità non vieni ascoltato, ci siamo uniti per fare sentire la voce di chi non si è sentito rappresentato fino a oggi ai tavoli istituzionali”, spiega Martina Fuga, vicepresidente di CorDown
#NoEsonero: il movimento che chiede la modifica del decreto sul nuovo PEI
Come è nato il movimento #NoEsonero?
Il 29 dicembre è stato firmato il decreto interministeriale che aspettavamo da 3 anni, con i nuovi modelli PEI e le indicazioni su come attribuire le ore di sostegno. Abbiamo subito notato che pur essendoci tante buone cose in questo documento, ci sono grandi criticità. Subito si sono unite a noi tante associazioni e così è nato un movimento trasversale, che riunisce associazione che si occupano di disabilità differenti. Abbiamo cercato insieme di sollevare la voce delle famiglie interessate.
Cosa avete organizzato?
Se fossimo stati in altro momento saremmo scesi in piazza, ma ora non possiamo e quindi abbiamo organizzato una mobilitazione sui social. La foto profilo, la petizione su Change che è a 19mila firme al momento. E il flash mob di sabato 13 febbraio sul web
Cosa chiedete?
Un tavolo di confronto istituzionale sui punti critici
- L’esonero da alcune discipline con allontanamento dell’alunno dal gruppo classe. Il decreto dice che “può esserci l’esonero da alcune materie di studio deciso dal consiglio di classe. La famiglia non ha voce in capitolo innanzitutto. E poi cosa faranno i ragazzi nelle ore in cui sono esonerati? Dove andranno? Con chi? Gli spazi laboratoriali fuori dalla classe non sono da demonizzare, ma possono andare bene solo se l’alunno fa qualcosa di legato alla disciplina e in gruppi eterogenei
- La riduzione dell’orario di frequenza. A volte sono le famiglie che lo chiedono per poter fare le terapie riabilitative. Ma nel decreto non si dice questo. Si dice che l’alunno con disabilità può, su decisione del GLO, avere un orario diverso dai suoi compagni.
- Le tabelle standardizzate delle ore di sostegno. Il decreto stabilisce in automatiche le ore di sostegno in base al debito di funzionamento dell’alunno. Non si guarda alla singola persona. E per esempio un alunno che ha un debito di funzionamento non grave, avrà meno ore di sostegno e questo non lo sosterrà nel riuscire a fare il suo percorso e ad arrivare a un diploma valido.
- Il ruolo marginale della famiglia. Nel nuovo gruppo di lavoro operativo la famiglia risulta essere un partecipante mentre noi vogliamo che sia a pieno titolo membro del GLO e che quindi la sua voce valga tanto quanto quella degli altri membri. La famiglia oltre a difendere i diritti del disabile è quella che lo conosce meglio
Quali saranno i prossimi passi?
La richiesta ufficiale di un confronto con le istituzioni, con il Ministro dell'istruzione e anche con la ministra della disabilità, ora che è presente un dicastero nel governo Draghi
Cosa possono fare i genitori?
Continuare a manifestare il proprio dissenso. Noi non sobilliamo le famiglie ma abbiamo bisogno di racconti. La scuola va frequentata per conoscerla. Chi scrive le normative spesso non la frequenta. E dobbiamo contarci (per questo la petizione e le mobilitazioni). Se non hai numeri significativi nella disabilità non vieni ascoltati
Puoi firmare la petizione la petizione su Change e puoi mettere l'onda #noesonero su Facebook. Clicca qui www.facebook.com/profilepicframes/?selected_overlay_id=405515173876539 Oppure vai su foto profilo, aggiungi profilo, scegli profilo #NoEsonero scegli e salva
Ci sono esperti che difendono il decreto e si dicono soddisfatti dopo anni di vuoto legislativo. Come rispondete?
Questo decreto ha lati positivi, ma ha tanti punti critici che era meglio discutere prima. Stiamo raccogliendo le criticità e le porteremo al tavolo. Ma l’aspetto più grave è che questo decreto (anche nel linguaggio) ci porta indietro nel tempo. Siamo stati i primi al mondo a mettere in atto il processo d'inclusione, a chiudere le classi speciali. E ora torniamo indietro di decenni parlando di esonero, di riduzione dell’orario scolastico e di famiglie ospiti nel gruppo di lavoro che decide
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