Museo per tutti: i beni culturali accessibili a bambini, ragazzi e adulti con disabilità intellettiva
Entro l’anno Milano avrà due nuovi musei per tutti! Dopo Villa Necchi Campiglio anche il Museo di Brera e i musei del Castello Sforzesco saranno accessibili a bambini, ragazzi e adulti con disabilità intellettiva. Questo grazie a Museo per tutti, il progetto ideato nel 2015 dall’associazione L’abilità, in collaborazione e con il sostegno di Fondazione De Agostini.
Ogni anno due o tre nuovi musei o Beni del Fai entrano nel progetto (a costo zero) e così la bellezza è fruibile a tutti. “Lo facciamo nell’intento di aprire i musei a un pubblico poco riconosciuto anche dai musei stessi, che quando pensano all’accessibilità si confrontano su quella sensoriale e motoria, quella intellettiva è misconosciuta…”, spiega Carlo Riva, presidente de L’abilità.
MUSEO PER TUTTI: IL PROGETTO CHE RENDE I LUOGHI DELLA CULTURA ACCESSIBILI A BAMBINI, RAGAZZI E ADULTI CON DISABILITA’ INTELLETTIVA
Cosa vuol dire rendere un museo accessibile a persone con disabilità intellettiva?
Come primo passo facciamo formazione agli operatori museali: “cosa vuol dire proporre un’opera d’arte a un pubblico con questo deficit?”. Con gli operatori costruiamo una guida cartaceo e scaricabile online che ha tutti gli strumenti pedagogici ed educativi che permettono alla persona e al suo caregiver (educatore, insegnante di sostegno, genitore, accompagnatore) di comprendere l’opera d’arte. Come ultimo passo facciamo formazione agli operatori sulla relazione e comunicazione durante le visite guidate per questo tipo di pubblico (come gestire il gruppo, come mantenere lo sguardo, come aiutare un visitatore che ha problemi durante la visita o si avvicina troppo alle opere d’arte).
Come fa la presenza di una guida cartacea e online a rendere accessibile un museo?
La guida è un facilitatore. Se sei non udente hai bisogno del linguaggio dei segni per visitare un museo, se hai difficoltà motorie serve l’ascensore. E per chi ha disabilità intellettiva (deficit dell’attenzione e della concentrazione, difficoltà di orientamento spaziale)? Per questo pubblico servono materiali e strumenti per facilitare la comprensione e serve un linguaggio facilitato. La guida è tutta scritta in linguaggio easy to read (frasi brevi, uso del tempo presente, no forma passiva). In più le parole che di solito non vengono comprese vengono ri-specifcate meglio. Per esempio, per alcune persone con deficit intellettivo è faticoso capire cosa vuol dire statua di marmo, allora nella guida raccontiamo cosa è il marmo. O distinguere tra arte contemporanea e classica è un concetto impossibile per qualcuno, ma basta spiegarlo con altre parole. Inoltre, essendo la guida online (sul sito, anche in inglese e sul sito del museo) succede che il cargiver può scaricarla e prepararsi alla visita e poi andarci in autonomia. Può anche usare solo le parti che gli interessano ed escludere quelle per cui non c’è bisogno di un facilitatore. Questo è già inclusione, è già aumento dell’autonomia. C’è anche un capitolo che aiuta il caregiver a spiegare al bambino/ragazzo/adulto che accompagna cosa succederà quel giorno, prepararlo all’esperienza è fondamentale.
In che modo anche i bambini piccoli con disabilità intellettiva possono accedere così ai musei?
Facciamo un esempio per tutto. Quando una scuola della primaria organizza un’uscita didattica in un museo spesso l’insegnante di sostegno sta “fuori” con il bambino, che non riesce a seguire la visita. Ora il caregiver può scaricare la guida e preparare il bimbo alla gita e viverla insieme ai compagni di classe. Il bimbo può stare nel museo e può stare con la sua classe e godersi la visita.
Visitare un museo vuol dire migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità intellettiva?
L’arte è benessere e salute. Poter vivere un museo è migliorare la qualità della vita sia della persona con disabilità intellettiva sia del suo caregiver (educatore, insegnate di sostegno, genitore). Queste persone spesso possono vivere solo certi contesti della città (i giardini, le piscine, i mercati…) invece si aumentano così gli spazi vivibili e le esperienze e quindi migliora la qualità della vita, di entrambi.
Ad oggi sono 18 i luoghi di cultura italiani diventati accessibili alle persone con disabilità intellettiva col progetto Museo per tutti: la Galleria Nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma, il Museo Nazionale Romano, il BEGO – Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino (Firenze) e Venaria Reale (Torino), Museo Archeologico San Lorenzo di Cremona, il Museo degli Innocenti a Firenze, il Museo delle Culture del mondo – Castello D’Albertis a Genova; e 11 Beni del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano.
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