Legge per il cognome materno: un diritto per le donne
L'8 marzo è il giorno della Festa della Donna. Perché questa non resti una ricorrenza solo formale Radiomamma ha deciso di raccontarvi di un nuovo diritto che potrebbe arrivare per le donne. Ci sono in Parlamento più disegni di legge che permetterebbero il diritto di scelta del cognome da dare ai propri figli.
COGNOME DELLA MAMMA AI FIGLI: COME FUNZIONA ADESSO IN ITALIA E COME POTREBBE CAMBIARE
Cosa si può fare adesso
Ora in Italia si può soltanto aggiungere, non anteporre, il cognome materno a quello paterno. Spiega l'avvocato familyfriendly Maria Grazia Di Nella: "Dalla sentenza della Corte Costituzionale del 2016 c'è questo diritto per le coppie. Si può aggiungere il cognome materno già al momento della dichiarazione di nascita e anche successivamente". In questo caso bisogna fare una proceduta davanti al prefetto. "Esisteva già in precedenza di diritto di mettere il cognome materno e di cambiare il proprio solo però in alcuni casi".
La procedura è spiegata sul sito del Ministero dell'Interno ed è via percorribile da "chi abbia l’esigenza di cambiare il proprio cognome, oppure il nome o cognome perché ridicolo o vergognoso o perché rivela l’origine naturale". Fra le possibili motivazioni anche quella dell'estinzione del cognome. La procedura è riservata solo ai cittadini italiani. Non serve assistenza legale, anche se c'è chi preferisce averla quando c'è da motivare la richiesta in caso di cognome imbarazzante. I moduli sono reperibili sui siti delle prefetture e sono diversi per maggiorenni e minorenni. Qui quella di Milano. "La procedura è semplice, ma lunga: dai 12 ai 24 mesi" aggiunge l'avvocato.
Nel caso di figli nati fuori dal matrimonio il bambino ha per legge il cognome del primo genitore che lo riconosce. "Se il primo riconoscimento è materno, quando arriva quello paterno il cognome del padre si può aggiungere, ma può rimanere per secondo, non deve essere anteposto".
La nuova proposta
Ci sono più disegni di legge attualmente allo studio della Commissione Giustizia del Senato che riguardano modifiche al codice civile in materia di cognome dei coniugi e dei figli. L'obiettivo è creare un testo unico visto che le proposte hanno linee comuni.
Diritto per i genitori di assegnare il cognome secondo il loro volere: quello paterno, quello materno o entrambi nell'ordine desiderato.
Senza accordo sull'ordine si sceglie quello alfabetico.
Se si hanno più figli vale per gli altri quanto deciso per il primo.
La scelta si può fare alla registrazione al momento della nascita.
La norma non è retroattiva, ma il cognome si può dare a figli adottivi e ai figli nati fuori dal matrimonio in caso di riconoscimento.
Per la trasmissione successiva resta un cognome soltanto perché non si creino nomi lunghissimi.
L'ispirazione di questi disegni di legge è il principio della parità che è nella Costituzione. È anche una necessità visto che l'Italia ha già avuto richiami dal Consiglio d'Europa e dalla Corte Europea dei diritti. La Corte Costituzionale ha parlato della «violazione del principio di uguaglianza morale e giuridica dei coniugi». La speranza dei promotori è che ci sia una maggioranza trasversale per l'approvazione visto che disegni di legge simili non hanno visto la luce in precedenti legislature.
Problematiche in caso di separazione
L'avvocato le esclude. "Il problema dell'utilizzo del cognome, in caso di separazione, esiste per la moglie, non per i figli. La paternità non è legata al cognome, anche se i figli non portano quello del padre, è legata a un riconoscimento. Sarebbe una violazione dei diritti". Si può effettivamente complicare la situazione con famiglie allargate, ma non creare problemi legali. In tanti vorrebbero dare il cognome materno? "Sì, ci sono molti casi, soprattutto le figlie uniche che vogliono non veder estinguersi il proprio cognome".
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