Intelligenza Artificiale a Milano: prove di IA accessibile e partecipata a STEP
Come cambierà il nostro modo di vivere, di lavorare, di studiare, di muoverci e di curarci a Milano con l’intelligenza artificiale? “Chiedilo a SAM”, suggerisce Cristina Paciello, indicando l’avatar sorridente che ha fortemente voluto come guida sulla trasformazione e l’innovazione digitale per STEP FuturAbility District. Il “Museo del futuro” voluto da Fastweb, che Paciello ha ideato e che dirige in piazza Olivetti.
STEP, il Museo del futuro a Milano: cinquantamila visitatori in meno di due anni, di cui diecimila studenti, che dialogano con SAM, modello di intelligenza artificiale generativa, sull'innovazione digitale
SAM (acronimo di Smart Artificial Mind) è un modello linguistico di intelligenza artificiale generativa di ultima generazione capace di chiacchierare con le persone, ma è il suo aspetto, ancor prima delle sue risposte, a colpirti. Non ha età, non ha genere e i suoi abiti cambiano a seconda del tempo atmosferico. “Consente a chiunque di empatizzare e di approcciarsi senza paura all’IA e alla tecnologia digitale che racconta in modo semplice e facilmente comprensibile” spiega la direttrice di STEP. Non è un caso. L’accessibilità è la cifra del FuturAbility District, che Paciello ha fin dall’inizio immaginato come “Un luogo per tutti, in cui acquisire competenze e generare idee sul digitale partendo dai propri interessi, domande, esperienze e anche emozioni”. Un luogo accessibile negli spazi (che sono privi di barriere architettoniche e raccontati con mappe sensoriali), nei prezzi (con un biglietto famiglia, riduzioni per scuole e anziani, accesso gratuito per le persone con fragilità e i loro accompagnatori, laboratori per bambin e talk no cost) e, appunto, nell’approccio al digitale che Paciello vede come “Una materia trasversale dal grandissimo impatto quotidiano”.
I numeri le danno ragione. Dall’apertura, meno di due anni fa, cinquantamila persone (di cui 10mila studenti) hanno visitato STEP e misurato la loro propensione al futuro, che qui chiamano “futurabilità”, con un percorso interattivo a tappe durante il quale interagisci con robot e droni, scopri nuovi mestieri come il cacciatore di pregiudizi negli algoritmi e sei stimolato a ragionare sulle tue speranze e paure legate all’intelligenza artificiale.
Quanta FuturAbility c’è a Milano? Nei cittadini prevalgono timori e scetticismo o entusiasmo e curiosità verso l’IA?
La propensione al futuro, che “misura” interesse e voglia di giocare un ruolo attivo nella rivoluzione digitale, è alta in tutte le persone che vengono in STEP. Dagli appartenenti alle generazioni Alpha e Zeta, che rappresentano il 40% del nostro pubblico, ai Millennial e perfino ai Boomer. I più competenti sul digitale sono i visitatori tra i 21 e i 40 anni. Sullo scetticismo, nel pubblico di ogni età, prevale la curiosità di capire come la trasformazione digitale “mi riguarda”. Gli over 65, per esempio, pongono a SAM molte domande sulla salute. Ai quarantenni interessa capire come l’IA impatta sulla loro vita, la loro carriera e la loro privacy. Abbiamo costruito STEP perché chiunque possa usufruirne in base al suo interesse e alla sua competenza di quel momento.
Come immagina la Milano del futuro prossimo venturo l’ideatrice e anima del suo “Museo del futuro”?
Come un modello per le smart cities. Vedo Milano, e STEP, come luoghi di produzione di nuove idee e contenuti sulla sostenibilità, la tecnologia, la cura e la mobilità in cui il cittadino è protagonista e “progettista” di innovazione. La sfida più importante perché ciascuno di noi, dai bambini agli anziani, possa proiettarsi nel futuro e immaginare usi responsabili, utili e nuovi del digitale, è abilitare tutti alla tecnologia, non farla percepire come qualcosa al di fuori della propria portata. Per questo al FuturAbility District ci siamo dati come mission di creare occasioni e strumenti per sviluppare competenza, per sensibilizzare sui rischi e sulle opportunità e, più in generale, per avvicinare tutta la cittadinanza al digitale.
La partecipazione ai tempi dell’IA, insomma. Come si costruisce?
A partire dall’inclusione e dalla valorizzazione di competenze, di esigenze e di punti di vista diversi. Penso a SAM, per esempio. Tutto, dal suo aspetto al suo tono di voce, è stato pensato per includere e avvicinare. La sua knowledge base, cioè il bagaglio di conoscenze in base a cui risponde alle domande dei nostri visitatori sulla rivoluzione digitale, è stata creata con le ricerche e i dati forniti dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), da altri partner di STEP e dal patrimonio di competenze tecnologiche di Fastweb che sta creando un modello linguistico per l’AI addestrato in italiano. Oggi il FuturAbility district è un collettore intergenerazionale di esperienze, punti di vista, idee e paure che sono la base per una progettazione partecipata del domani.

Leggi le ultime notizie pubblicate:
Compleanni, battesimi, cene di classe, diciottesimi: dove festeggiare a Milano
Fluo party, escape room, teepee party e tutte le nuove
Diventare scout a Milano: come si entra in Agesci, CNGEI e Scout d’Europa
Si parte da 8 anni con attività e uscite nella natura.
Carnevale 2025 a Milano: campus, sfilate e laboratori per bambini
Scopri tutte le feste, spettacoli e attività per famig
Aggiungi un commento