Gravidanza: cosa fare se non riesci a rimanere incinta
1 coppia su 5 in Italia, Lombardia compresa, ha difficoltà a procreare per vie naturali (dati Ministero della Salute). “E’ in atto un trend ascensionale nella percentuale di infertilità di coppia, specie per quanto riguarda quella da fattore maschile”, spiega il Dott. Roberto Liguori, ginecologo responsabile del Centro PMA del Santagostino. “C’è ritardo da quando si inizia ad avere il problema e quando si comincia a occuparsene e questo accade perché c’è mancanza di informazione. L’infertilità è definita dall’Oms una malattia, ed è molto diffusa”, dice il Dott. Mignini Renzini, Direttore dell'Unità Operativa di Ginecologia e Responsabile del Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza, del Gruppo San Donato. Ma quali sono le cause? Come è l’iter diagnostico e le possibili soluzioni?
PROBLEMI DI FERTILITA IN LOMBARDIA E IN ITALIA: I NUMERI E LE CAUSE
LIGUORI: Il Ministero della Salute riporta nel suo report che una coppia su cinque ha difficoltà a procreare per vie naturali e le cause di infertilità riguardano in egual misura al 40% sia gli uomini che le donne; solo per il 20% si tratta di una condizione legata alla coppia
RENZINI: I fattori che possono influenzare la fertilità sono ambientali (smog e contaminanti, ad esempio, svolgono ruolo fondamentale), di comportamento (quali alimentazione, tabagismo, alcol) e clinici per patologie (anatomiche come, per esempio, alle tube o malattie come endometriosi o infiammazioni pelviche che possono compromettere la fertilità). Il ruolo principale nell’aumento della sterilità è legato anche allo spostamento in avanti nell’età della ricerca della gravidanza. La fertilità decresce infatti con l’aumento dell’età. Oggi sappiamo che sopra i 35 anni la fertilità materna diminuisce drasticamente, un calo avviene anche e nei maschi sopra i 40/45 anni. Purtroppo le coppie sono scarsamente informate sui tempi della vita fertile e sono anche tratte in inganno dalle storie di coppie vip, raccontate dalla stampa, che riescono a diventare genitori a oltre cinquanta anni della partner femminile, senza dichiarare che vi è stato un ricorso alla PMA.
STERILITA’: QUANDO CONSULTARE LO SPECIALISTA E COME SI FA LA DIAGNOSI
LIGUORI: Fino ai 35 anni della donna è opportuno consultare uno specialista della riproduzione dopo 12 mesi da quando si è iniziata a cercare una gravidanza. Dai 35 anni in su l’attesa deve essere di solo 6 mesi.
RENZINI: Per la donna, dai 35 anni in su o se ci sono nella storia clinica della coppia campanelli d’allarme (come, per esempio, interventi chirurgici all’apparato riproduttivo) dopo 6 mesi di rapporti liberi è opportuno iniziare l’iter diagnostico, così come si fa per ogni malattia. Ci sono altri aspetti che richiedono di rivolgersi a un centro specializzato in PMA anche prima dei 35 anni della donna: mestruazioni irregolari (sia se troppo frequenti sia se troppo assenti), dolore nei rapporti sessuali tale da imporre la sospensione, presenza di cisti e/o fibromi.
LIGUORI: Le indagini di 1^ livello sono tre: esame del liquido seminale; sonoisterosalpingografia per valutazione della pervietà tubarica e i dosaggi ormonali
RENZINI: È importante effettuare una diagnosi precoce, per poi decidere quale strada intraprendere. L’iter è gestito da un ginecologo specializzato in medicina della riproduzione. Lo specialista ha un colloquio con la coppia per effettuare l’anamnesi e capire la situazione: le casistiche sono infatti disparate, ad esempio è necessario comprendere se il problema consiste nel non riuscire a portare a termine una gravidanza, se invece non si arriva neanche ad ottenere una gravidanza oppure se non si riesce ad avere il secondo figlio. Seguono gli esami diagnostici di primo livello. In base all’esito, si decide se serve un approfondimento e l’intervento di altri specialisti quali genetisti, urologi e nutrizionisti. Nel team è fondamentale anche la presenza di uno psicologo, sia durante la diagnosi sia nei possibili trattamenti successivi, in modo da potere offrire una adeguata assistenza alle coppie che hanno difficoltà a intraprendere questo percorso.
PROBLEMI DI FERTILITA’: I TRATTAMENTI E LA FECONDAZIONE ASSISTITA
LIGUORI: Le possibili opzioni terapeutiche che, posta diagnosi, lo specialista può proporre alla coppia sono: Attesa/ Nessun intervento terapeutico; Terapia medica sulla scorta della patologia femminile o maschile emergente; Terapia chirurgica sulla scorta della patologia femminile o maschile emergente; ricorso a tecniche di PMA
RENZINI: A volte sono sufficienti cure farmacologiche: se, ad esempio, la donna ha problemi di ovulazione, potrebbe essere prescritta una terapia con farmaci che inducono l’ovulazione. A volte serve la terapia chirurgica, ad esempio per aprire una tuba chiusa o rimuovere una cisti. In altri casi è necessario ricorrere alla PMA, procreazione medicalmente assistita. La PMA di primo livello è la fecondazione in vivo (inseminazione): viene effettuata una terapia per indurre l’ovulazione e il campione seminale, opportunamente preparato, viene introdotto nell’utero al momento della presunta ovulazione. Per questa tecnica, la più semplice, le tube devono essere aperte e la donna deve avere meno di 35 anni. La percentuale di successo è intorno al 15%. Il percorso dura circa 15 giorni e si comincia con una cura ormonale per aumentare il numero di ovociti a disposizione, sempre sotto controllo medico. Si attendono poi circa 15 giorni dall’inseminazione per vedere se gravidanza si è instaurata. La PMA di secondo livello (FIVET) è la fecondazione in vitro. La tecnica che fa incontrare i gameti in laboratorio e non nell’organismo della donna. È più complessa e la percentuale di successo è intorno al 38% prima dei 35 anni, per ridursi al 15-8% tra i 40 e i 42 anni. La PMA di secondo livello in Italia dal 2014 può essere di tipo omologo (si usano i gameti della coppia che deve essere formata da due persone maggiorenni e di sesso diverso) o eterologo (si usano ovociti di donatrici o spermatozoi di donatori o entrambi i gameti di donatori). Sopra i 44 anni della donna consigliamo l’eterologa. In Lombardia si può accedere alle PMA anche in regime di servizio sanitario nazionale.
CENTRI STERILITA’ A MILANO E HINTERLAND PER DIAGNOSI E PMA
ISTITUTI CLINICI ZUCCHI DI MONZA, del Gruppo San Donato: Diagnosi, trattamenti farmacologici e chirurgici, PMA di 1^ livello, PMA di 2 livello omologa. I trattamenti vengono effettuati in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale e l’accesso non è soggetto a lista di attesa.
SANTAGOSTINO CENTRO PMA: Diagnosi, trattamenti farmacologici, PMA di 1^livello. Nel centro lavora un team multidisciplinare: ginecologi- embriologi- biologi
Altri centri a Milano: Fertility Center Humanitas, Mangiagalli Centre, Centro Scienze della Natalità I.R.C.C.S. Ospedale San Raffaele e Ospedale Niguarda
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