Genitori, tifate per il coraggio dei figli

La domanda aiutare un figlio nella scelta della scuola non è "cosa vuoi fare" ma "chi vuoi essere". I consigli alle famiglie della scrittrice Cristina Dell'Acqua e dell'Istituto Leopardi


Qual è il modo più giusto per stare a fianco di un figlio nella scelta delle scuole superiori e post diploma? A poche settimane dall'inizio delle iscrizioni per l'anno scolastico 2025/2026 (vedi news qui a fianco), la professoressa e scrittrice Cristina Dell'Acqua ne ha parlato alla Canottieri di Milano in una serata sull'educazione organizzata in partnership con l'Istituto Leopardi dal titolo "Genitori a bordo campo?".

Riassumiamo qua i suoi consigli di docente che tutti i giorni è a contatto con ragazzi e genitori (insegna greco e latino in un liceo milanese), di mamma e di profonda conoscitrice del pensiero filosofico e dei classici. Parole d'ordine: attesa, introspezione, coraggio. 

 

Genitori, facciamo il tipo per il coraggio dei nostri figli. I consigli di Cristina Dell'Acqua alle famiglie.

Abituati come siamo a tifare per le performance dei nostri figli, scolastiche o sportive che siano, rischiamo di dimenticarci il tifo più importante: quello per il coraggio. Di provare a essere sé stessi. Di porsi delle domande. Di guardarsi dentro. In un’epoca in cui ogni strada sembra possibile e a portata di clic, senza questo coraggio, e senza l’allenamento ad interrogarci che ne segue, rischiamo di bloccarci. 

Pensiamo ai tanti maturandi che si dicono paralizzati e in ansia di fronte alla scelta su cosa fare dopo il diploma. È il coraggio di immaginarsi e di progettarsi nel futuro la difficoltà che descrivono. La domanda giusta per aiutarli non è “cosa vuoi fare?” ma “chi vuoi essere?”. 

 

Impariamo ad accettare, e a stare, nel tempo dell'attesa. La sfida per ragazzi e genitori nell'era del multitasking e del tutto e subito

Rispondere non è facile per i nostri figli: vuol dire, innanzitutto, interrogarsi su cosa mi piace fare, su che tipo di persona voglio diventare, su come penso di voler spendere il mio tempo. Ma non è facile neanche per noi genitori: vuol dire imparare ad accettare, e a stare, anche nel tempo dell’attesa. In barba alle scadenze sui test di ingresso alle università, alle mode, alle nostre preoccupazioni e opinioni sulla strada migliore da prendere, vuol dire tornare a dare e a darci il tempo necessario per capire e per decidere. 

 

Attesa e introspezione. Niente di più difficile per i nostri ragazzi abituati al mondo veloce, dell’apparenza e dell’imitazione dei social. Niente di più importante, prezioso e urgente per noi genitori e per noi educatori che, come recita il motto dell’Istituto Europeo Leopardi, abbiamo il compito di aiutarli e accompagnarli a diventare la migliore versione di loro stessi. 


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Tre donne che parlano di educazione
Cristina Dell'Acqua alla Canottieri Milano per la serata educativa con Istituto Leopardi

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