Genitori separati e mediazione familiare: cosa succede e cosa cambia

Il ddl Pillon rende obbligatorio il percorso con il mediatore. Ma cosa è la mediazione familiare, a cosa serve e come funziona?


Mediazione e mediatore familiare. Da oltre 20 anni è usata in Italia dalle coppie che si separano, ma ora il disegno di legge Pillon, che riforma l’affido condiviso, vuole renderla obbligatoria quando ci sono figli minori. Ma cosa è la mediazione familiare, come funziona ora e quando serve?

DDL PILLON: A CHE PUNTO È IL DISEGNO DI LEGGE CHE RIFORMA L’AFFIDO CONDIVISO

La proposta presentata dal senatore leghista è in Commissione Giustizia al Senato (118 le audizioni in programma). Fuori dall’aula c’è la petizione lanciata per chiederne il ritiro dall'associazione D.i. Re, Donne in rete contro la violenza e c’è la mobilitazione nazionale del prossimo 10 novembre. Nelle piazze italiane scenderanno le realtà che si oppongono al disegno di legge. Cinque i NO: alla mediazione obbligatoria a pagamento, all'imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione e residenza dei minori, al mantenimento diretto, al piano genitoriale e all'introduzione del concetto di alienazione parentale. E anche l’Onu ha espresso preoccupazione, parlando di "disposizioni che - potrebbe comportare una grave regressione che alimenterebbe la disuguaglianza di genere".

LA MEDIAZIONE FAMILIARE: COSA E’, COME FUNZIONA E A COSA CAMBIERA’ CON IL DDL PILLON

Il ddl Pillon rende la mediazione obbligatoria nelle separazioni tra genitori, quando ci sono figli minori. Ci spiega cosa è il mediatore familiare e come funziona il percorso Ambra Durosini, Psicologa e Mediatrice Familiare presso il Centro Medico Monterosa srl di Milano

Mediazione familiare: Cosa è?

È un servizio per coppie in fase di separazione con o senza figli, per accompagnarle a sciogliere il legame di coppia, evitando l’inasprirsi dei conflitti. È una strada aiutata per trovare soluzioni nella riorganizzazione della famiglia, per tutelare il benessere dei figli

A cosa servono gli incontri di mediazione familiare?

Lo scopo è rendere i due genitori protagonisti del loro percorso, facendoli arrivare a stabilire cosa è meglio per loro e per i loro figli. I genitori spesso in fase di separazione perdono la capacità di decidere. Con il lavoro sulla mediazione dei conflitti tornano a essere protagonisti e scelgono cosa è giusto per loro, in modo specifico per loro. Vengono accompagnati a capire qual è la loro riorganizzazione migliore. Per esempio, la gestione dei weekend. Lo schema “tradizionale” dei fine settimana alterni può non essere efficace per alcuni genitori che fanno professioni che prevedono il lavoro il sabato e la domenica (medici, artisti…). La mediazione porta a trovare l’organizzazione più congeniale per i genitori, una soluzione personalizzata

Come funziona la mediazione familiare?

La mediazione si distingue dalle altre forme di aiuto, non è una consulenza psicologica né legale. Prevede un percorso (dai 7 ai 12 incontri) e un termine. Prima c’è un incontro di premediazione, per valutare se questa strada serve davvero. Poi ci sono i vari incontri in cui il professionista accompagna la coppia a definire i vari aspetti che servono per arrivare a scrivere l’accordo di mediazione. È un vero e proprio accordo scritto, che può essere omologato e diventare l’accordo di separazione legale. È un cammino che permette ai genitori di affrontare anche questioni che di solito restano fuori dalla consulenza legale: la gestione dell’ingresso di nuovi partner, trasferimenti di uno dei due…Nella stanza di mediazione non si affrontano solo i temi “classici” dell’organizzazione del tempo e della gestione economica.

Il mediatore familiare: chi è e che formazione ha?

È un terzo neutrale, che offre un servizio non giudicante in un clima di riservatezza. Può essere psicologo, educatore assistente sociale, avvocato o commercialista che ha una formazione post-laurea. È un corso di 2 anni sulla gestione conflitto e il benessere minore nel conflitto. Aldilà della laurea di origine è una professione a sé, nella stanza di mediazione non fa lo psicologo o l’avvocato o l’educatore. Non esiste un albo, esistono associazioni che hanno il compito di riconoscere che chi è iscritto sia formato e operi e si aggiorni.

Genitori separati: quando serve il mediatore familiare e non solo l’avvocato?

La separazione è un momento doloroso e faticoso. Tutto cambia: la genitorialità, l’organizzazione, gli aspetti economici e legali. Risulta sempre un momento stressante. Per i genitori è difficile prendere decisioni in questo stato ed è utile quindi essere accompagnati. Può farlo un avvocato? Sì, ma davanti ai legali c’è un inasprirsi dei conflitti, si attiva il tentativo di difendersi, portare prove. E l’escalation del conflitto impedisce spesso di potersi confrontare. Il mediatore serve a questo e lavora a stretto contatto con l’avvocato, proprio per arrivare alla separazione legale consensuale

La mediazione familiare diventa obbligatoria nel disegno di legge Pillon, ma va bene per tutti i genitori che si separano?

No. Due cose devono esserci perché si possa fare mediazione familiare. Primo è sempre un percorso volontario, i due interessati devono decidere liberamente di volerlo fare. Il primo incontro può essere obbligatorio, per informare (come prevenzione all’inasprirsi del conflitto). Secondo non è possibile entrare nella stanza di mediazione in presenza di violenza e aspetti patologici. Quando c’è violenza nella coppia o situazione di fortissima sofferenza (come depressione in atto) la mediazione non può esistere.

 


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