Come disconnettersi da social e smartphone in estate

È utile a figli e genitori. I consigli della consulente filosofica Eleonora Mocenni 


E se quest’estate provassimo a disconnetterci? Tutti, figli e genitori senza smartphone, videogiochi e social. Una follia? “No, se la proponiamo come gioco di famiglia e se non pretendiamo di farlo per una settimana, così all’improvviso. Inizierei da due giorni e soprattutto facendolo in modo organizzato e divertente. Nel gioco di squadra va scelto un capitano e servono delle regole condivise. A quel punto può funzionare e il punto vero è solo come vincere la noia e non cedere. Deve essere vissuta come una sfida perché questo attira i nostri figli che quindi non mollano”, commenta Eleonora Mocenni consulente di pratiche filosofiche e madre di tre adolescenti. Ma come fare un digital detox?

DISCONNETTERSI PER ALMENO 48 ORE: ECCO COME TOGLIERE SOCIAL E SMARTPHONE DALLE VACANZE DI GENITORI E FIGLI IN 5 MOSSE

  • NON È LA LOTTA CONTRO IL MALE L’approccio è fondamentale. Siamo iperconnessi e questo ci offre innumerevoli possibilità, ma genera anche ansia e stress. Quindi disconnettersi, anche solo temporaneamente, va visto e “venduto” ai figli come un’opportunità per scoprire qualcosa di diverso, non come una punizione. Non è il bene contro il male, ma un mezzo per sorprenderci. Una volta scavallato l’ostacolo noia ci meraviglieremo. Il silenzio? Il vuoto? Non fanno più parte della nostra routine. Ed è un modo per riscoprire invece il coraggio di affrontare l'imprevedibile e il non controllo, che oggi spaventa tanto bambini, adolescenti, ma anche gli adulti.
  • SCALIAMO L’HIMALAYA SENZA MEZZI TECNOLOGICI Per partire ispiriamoci a Franco Michieli, autore del libro La Vocazione di perdersi. Ha scalato le vette più alte del mondo rinunciando all’aiuto tecnologico e la sua filosofia è l’ideale per il gioco del disconnettersi per le famiglie. È importante perdersi per riscoprire le proprie capacità orientative e fidarsi di se stessi. Facciamo allora gli esploratori senza aiuti tecnologici per almeno 48 ore? E così lanciamo la sfida.
  • ORGANIZIAMO UN GIOCO AVVENTUROSO Trasformiamo la disconnessione in un gioco avventuroso, come una caccia al tesoro. Questo non solo rende l'esperienza più divertente, ma aiuta anche a rafforzare i legami familiari. Ma vanno rispettate delle regole, per non fare naufragare il tutto. 
    Pianificazione insieme: Tutti devono essere coinvolti nella pianificazione del gioco. Si decidono insieme le regole e si fa il patto di spegnere i telefoni. Anche se un “capo” serve sempre, per coordinare e tenere le fila.
    Tema: Scegliamo un tema per la caccia al tesoro. Può essere basato su un libro, su una parola, su una canzone, un Paese.
    Competizione: Dividiamoci in squadre per rendere la competizione sana e quindi stimolante, anche per i meno convinti a staccarsi da smartphone e social.
    Attività: La caccia al tesoro può comprendere attività (gare di cucina, di canto o di altre passioni), esplorazioni di luoghi, giochi a punti, laboratori creativi, prove sportive, escape room casalinghe, giochi di ruolo, budgeting game, ecc.
    -Creare ricordi: È prezioso scattate foto (senza condividerle subito sui social!) e creare un album dell’avventura. Questo è “disintossicante” e fa team building anche per l’inverno.
  • I RITI CONTRO LA CONNESSIONE DIGITALE La noia (la paura del vuoto) è la nemica vera della disconnessione. E allora arginiamo con nuovi riti, fondamentali per dare struttura e significato alla disconnessione. “Che cosa è un rito?”, chiede il Piccolo Principe. “E’ una cosa da tempo dimenticata. È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore”. Ecco, bisogna riscoprire questo. Allora durante la disconnessione di famiglia creiamo riti di famiglia. Qualche idea? Il racconto di viaggio. Ogni sera ognuno racconta un viaggio reale o immaginario, così ci si conosce meglio e si dà il via a conversazioni di ogni tipo. Oppure la parola del giorno. La mattina si sceglie un vocabolo e si “deve” usare almeno una volta in ogni conversazione durante la giornata.
  • LA DISCONNESSIONE NON È RINUNCIA AL DIVERTIMENTO L’idea di creare riti e giochi durante l’esperimento della disconnessione è soprattutto utile per dimostrare e dimostrarsi che disconnettersi non significa rinunciare al divertimento, anzi, può essere un'opportunità per riscoprire il piacere di stare insieme e accendere la fantasia. Senza divertimento l’esperimento non funziona.

 

 

Pic by Markus Winkler on Pexels

 

 

 

 

 

 

 


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I consigli della consulente filosofica Eleonora Mocenni per fare una digital detox di famiglia in vacanza

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