Bilinguismo e scuola: tutto quello che devono sapere i genitori

Come si fa a diventare bilingue e quali sono i vantaggi e le difficolta per i bambini. Rispondono gli esperti dell’Università Bicocca, filiale di Bilingualism Matters


“Sono sempre di più i bambini bilingue e sempre di più le scuole che propongono dal nido in poi programmi internazionali o bilingue.”. Inizia così Francesca Foppolo, membro dell’advisory board di Bilingualism Matters e della filiale Bilinguismo Conta di Milano, e Professore associato in linguistica e psicolinguistica all’Università degli Studi Milano-Bicocca. Ma cosa si intende per bilinguismo? Ci sono vantaggi ad essere bilingue? A che età bisogna cominciare a studiare? E ricorda... ​​​​se hai bisogno di aiuto per la scelta della scuola, ricorda Radiomamma for school, supporto e consulenza personalizzata sulla scelta della scuola. 

BILINGUISMO: LE SCUOLE, L’ETA’ PER INIZIARE, I VANTAGGI COGNITIVI E LA SITUAZIONE DEI DSA

Come è la situazione in Italia?

Ci sono due tipi di bilinguismo. Il primo è quello che riguarda tutti i bambini di “seconda generazione”, figli di genitori che parlano una lingua diversa dall’italiano. Poi c’è il bilinguismo come conseguenza di una decisione consapevole dei genitori. Questo bilinguismo è in aumento, perché sono sempre più le scuole bilingue, dai nidi in poi. A livello scientifico non c’è nessuna differenza tra i due tipi di bilinguismo, i benefici sono paragonabili. Ma è diversa la situazione di partenza, il livello socioeconomico e le famiglie che investono su questa scelta in gran parte non sono bilingue in origine.

Ci sono vantaggi a parte conoscere due lingue per i bambini bilingue?

L’arricchimento principale è l’acquisizione di una maggior competenza metalinguistica. Essere esposto a più di una lingua permette di guardare dall’alto la lingua e capire meccanismi che altrimenti si danno per scontati. Quando impari la tua lingua lo fai in modo spontaneo, naturale, senza farti troppe domande. Se però cresci con mamma inglese e papà italiano, per esempio, hai strumenti in più per acquisire consapevolezza che l’oggetto lingua di per sé ha due codici diversi. Ragioni di più sull’oggetto lingua, dal confronto tra due lingue capisci alcuni meccanismi sottostanti. Facciamo un esempio. In italiano tutti sostantivi hanno genere maschile e femminile. Questo non c’è in inglese. Il bambino bilingue se ne accorge, comprende la marcatura per genere del linguaggio. Questa consapevolezza è il motivo per cui i bilingui imparano con più facilità anche una terza o una quarta lingua. Sono preparati a ragionare sulla lingua molto di più.

Ci sono poi effetti positivi sulle funzioni esecutive, si rafforzano tutte le capacità di focalizzare attenzione, cambiare prospettiva. Un bilingue deve costantemente “accendere” o “spegnere” la lingua rilevante in uno scambio, allenandosi costantemente al cambiamento di attenzione.  Per i bambini bilingue del secondo tipo (i bambini delle scuole bilingue) questo è un vantaggio, un plus nella vita. Per i bambini del primo tipo (“seconda generazione”) gli studi dimostrano che questo vantaggio va a colmare il gap dato dallo svantaggio socioeconomico di partenza. Insomma, il bilinguismo dà una marcia in più.

A che età si deve cominciare a "studiare" per diventare davvero bilingui?

Non ci sono risposte scientifiche e c’è una grande variabilità individuale. C’è sicuramente una finestra critica per l’acquisizione del linguaggio che si chiude tra i 6 e i 10 anni. Se hai accesso alla seconda lingua prima di questa età hai sicuramente una maggior plasticità facilità nel riconoscere (e riprodurre) i suoni di una lingua. L’esperienza ci dice che avere una competenza alla seconda lingua come un madrelingua è difficile se non vieni esposto costantemente a tale lingua entro i 6 anni. È anche vero che ci sono casi con esposizione tardiva con recupero molto buono. Non diventi madrelingua puro ma quasi… Ma è importante sia la qualità che la quantità dell’input. Per essere bilingue bisogna essere a contatto con la lingua in maniera costante e continua.

Bilinguismo e DSA: c’è una relazione?

Bisogna sfatare il mito che un DSA se esposto a due lingue non è in grado di tenere in piedi due sistemi linguistici. Non è vero. Anzi in molti casi avere accesso a due lingue può aiutare i DSA a compensare, può essere uno strumento in più per affrontare le difficoltà. Non stai creando sovra sforzo, ma stai dando un mezzo con cui attuare strategie compensative. I bambini bilingue possono restare indietro nel numero di parole conosciute, a livello lessicale (devono imparare 2 lingue e quindi saranno esposti a ciascuna per la metà del tempo, nel caso di esposizione bilanciata), ma questo gap viene recuperato in seguito.

 

@ Milano-Bicocca (BM@Milan-Bicocca) è una delle filiali italiane dell’organizzazione internazionale Bilingualism Matters, fondata e diretta da Antonella Sorace presso l’Università di Edimburgo. Ci sono 25 filiali nel mondo, con l’obiettivo di sensibilizzare su tematiche e problematiche legate al bilinguismo.

 

Se hai bisogno di aiuto per la scelta della scuola, ricorda Radiomamma for school, supporto e consulenza personalizzata sulla scelta della scuola. Dal nido alle superioriGuarda il video: clicca qui.
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Bilinguismo e bambini
I vantaggi del bilinguismo per i bambini

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