Affitto studenti universitari: come funziona
Niente casa agli studenti senza green pass. Lo ha deciso l’Università Statale di Milano che ha inserito nel bando per l’assegnazione dei 615 alloggi per i fuori sede, il possesso della certificazione di avvenuta vaccinazione Covid. Un requisito al pari del merito. Sono migliaia i ragazzi che arrivano a Milano per l’Università ogni anno.
Ma come funziona l’affitto di una casa? Come si fa il contratto? Quali sono le agevolazioni fiscali e ne hai diritto anche se sei fuori corso? Abbiamo chiesto aiuto agli esperti del familyfriendly CAF ACLI Milano, la rete che supporta, in tutta Milano e hinterland, le famiglie per tutte le esigenze fiscali.
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AFFITTO STUDENTI UNIVERSITARI A MILANO: COME FUNZIONA IL CONTRATTO
Quale tipo di contratto devono fare gli studenti fuori sede?
Gli studenti che vogliono fare un contratto d’affitto da poter portare in detrazione in dichiarazione dei redditi devono fare un contratto di due tipi
- contratti di locazione stipulati o rinnovati ai sensi della l. n. 431 del 1998, e cioè qualsiasi contratto registrato relativo a un’unità immobiliare destinata a uso abitativo. Anche se sono contratti per un periodo di tempo limitato e anche se sono per una sola stanza in una casa. Nel contratto non è specificato che è un contratto per studenti, ma è un affitto “normale”
- contratti di ospitalità e gli atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative.
Tutti gli studenti possono avere detrazioni per gli affitti?
Ci sono dei requisiti:
- Gli studenti devono essere iscritti ad un corso di laurea presso un’università che ha sede in un comune diverso da quello di residenza, distante da quest’ultimo almeno 100 chilometri e comunque in una provincia diversa.
- Il contratto di locazione deve avere ad oggetto unità immobiliari situate nello stesso comune in cui ha sede l’università o in comuni limitrofi. Ai fini della detrazione non conta il tipo di facoltà o corso universitario frequentato né la natura pubblica o privata dell’università
A chi deve essere intestato il contratto d’affitto per poterlo detrarre in dichiarazione dei redditi?
Il contratto di locazione deve essere intestato allo studente universitario; qualora i canoni siano pagati non dallo studente, ma da un familiare di cui lo studente risulti fiscalmente a carico, la detrazione compete al familiare.
Quali documenti vanno presentati in sede di dichiarazione dei redditi?
- Copia contratto di locazione registrato, stipulato ai sensi della l. n. 431 del 1998 o contratto di ospitalità o assegnazione in godimento
- Quietanze di pagamento, che indichino anche l’utilizzo del sistema di pagamento tracciabile. Ricevuta della carta di debito o credito, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati
- Dichiarazione sostitutiva con la quale si attesta che sono rispettati i requisiti previsti dalla legge per usufruire della detrazione. È sufficiente un’autocertificazione in carta semplice, solitamente viene fatta compilare in sede di appuntamento
Quanto si detrae dell’affitto per uno studente universitario? E posso detrarre anche le spese?
La detrazione è calcolata su un ammontare massimo dei canoni pagati in ciascun periodo di imposta pari a euro 2.633. La detrazione non spetta per il deposito cauzionale, le spese condominiali e/o di riscaldamento comprese nel canone di locazione e per i costi di intermediazione. Nel caso in cui il contratto di locazione sia cointestato a più soggetti, il canone è attribuito pro quota a ciascun intestatario del contratto a prescindere dal fatto che i conduttori abbiano o meno i requisiti per beneficiare della detrazione.
Come funziona per gli studenti fuori corso?
La detrazione è ammessa. Non spetta, invece, agli studenti che frequentano corsi post laurea quali master, dottorati di ricerca e corsi di specializzazione.
Le agevolazioni fiscali sull’affitto c’è anche per gli studenti universitari all’estero?
Si, la detrazione spetta alle medesime condizioni ed entro lo stesso limite anche a studenti iscritti a un corso di laurea presso un’università situata fuori dal territorio nazionale, purché sia ubicata in uno degli Stati dell’Unione europea o in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo.
La detrazione del canone è subordinata alla sola stipula (o al rinnovo) di contratti di locazione e di ospitalità ovvero di atti di assegnazione in godimento senza altra indicazione. È necessario che l’istituto che ospita lo studente rientri tra quelli previsti dalla norma, ovvero tra gli “enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative”. Ai fini della detrazione è necessario che, ove non sia insito nella natura dell’ente che lo stesso non abbia finalità di lucro, sia rilasciata un’attestazione dalla quale risulti che l’ente ha le caratteristiche richieste dalla norma agevolativa. Hanno diritto alla detrazione, alle medesime condizioni ed entro lo stesso limite, anche gli studenti partecipanti a progetti Erasmus, atteso che i predetti studenti possono essere considerati come studenti “fuori sede” per il periodo di durata del progetto.
Ci sono dei limiti per poter detrarre?
La detrazione del 19% è calcolata su un ammontare massimo dei canoni pagati in ciascun periodo di imposta pari a euro 2.633. Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione per canoni di locazione sostenuti da studenti universitari fuori sede spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000; in caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000.
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