Yoga in gravidanza a Milano: i consigli dell'esperta
Yoga in gravidanza. Sono sempre di più i corsi per le future mamme a Milano. E i dubbi sono tanti: quando iniziare? Quali posizioni yoga evitare? Come aiuta? Abbiamo chiesto aiuto a Peggy Eskenazi, insegnante di Raja Yoga nel centro familyfriendly Shen
YOGA IN GRAVIDANZA: QUANDO INIZIARE, QUALI SONO I BENEFICI, COME AIUTA DURANTE IL PARTO
Da che settimana si può iniziare yoga in gravidanze e fino a quando si può fare?
Peggy Eskenazi: È consigliabile iniziare la pratica dalla 13 settimana in avanti. Durante il primo trimestre il corpo della madre si abitua alla sua nuova condizione ed è meglio lasciare che il processo si completi. Si può poi continuare fino al parto.
Come aiuta lo yoga durante la gravidanza?
Peggy Eskenazi: È una pratica adattata alla gravidanza, con posizioni pensate e studiate per aiutare le donne proprio durante l’attesa e durante il parto. Per la mamma si tratta di imparare a non opporsi al percorso naturale. Sono quattro i benefici principali. Innanzitutto, aiuta a mantenere la mobilità della colonna vertebrale. È fondamentale per evitare disagi sia durante l’attesa sia nel post-parto. Il peso che si prende e il bimbo nell’addome induriscono il corpo e quindi si ha meno plasticità anche durante il parto. Per questo mantenere la mobilità è essenziale. Le posizioni dello yoga in gravidanza sono poi pensate per aiutare gli aggiustamenti nella posizione del bacino. Il bimbo per nascere deve scendere dall’addome al canale del parto passando per il bacino, che è un’articolazione. Le posizioni dello yoga facilitano proprio la mobilità del bacino. Il terzo beneficio è il respiro. Durante la pratica in gravidanza si impara a essere consapevoli del proprio respiro e a fidarsi di lui, lasciandolo andare. Il respiro è antalgico, se lo si lascia fluire. Imparare a respirare vuol dire farlo poi nelle pause tra una contrazione e l’altra. Durante il dolore si tende a sospendere la respirazione e questo non aiuta il corpo, anzi. Il quarto beneficio è che praticare yoga durante la gravidanza aiuta a conoscersi: siamo macchine perfette per procreare e gestire il parto, ma siccome siamo raziocinanti abbiamo difficoltà a fidarci della capacità del nostro corpo.
Quante volte si fa yoga in gravidanza alla settimana?
Peggy Eskenazi: Di solito gli incontri sono mono settimanali, ma è consigliato praticare anche a casa, una volta imparate le posizioni. È anche un modo di avere cura di se stesse. Molte donne in iperattività dimenticano di essere in attesa e di assecondare le richieste del corpo che cambia. Praticare yoga anche a casa è un modo per obbligarsi a prendersi del tempo per se stesse.
E lo yoga post parto come funziona?
Peggy Eskenazi: La pratica yoga deve adattarsi alla condizione della mamma che ha bisogno di riposo, recupero della tonicità muscolare e libertà respiratoria. Il consiglio è di iniziare quaranta giorni dopo il parto, per dare al corpo, alla mamma e al neonato il tempo di assestarsi. Lo yoga a questo punto serve al recupero della tonicità del pavimento pelvico, in primo luogo, e poi di tutto il corpo. Dopo il parto il pavimento pelvico è disteso e serve un percorso di ritonificazione e ritorno al proprio assetto. Le posizioni dello yoga post-parto aiutano a sostenere un corpo che per la gravidanza e il parto è dolente e deve riadattarsi a un nuovo assetto.
Che differenza c’è in gravidanza tra yoga e uno sport?
Peggy Eskenazi: Nello yoga c’è spazio anche per l’aspetto interiore, di sviluppo del senso del materno, della condivisione con altri esseri umani nella stessa condizione, di percezione della meraviglia anche corporea del percorso della gravidanza. Non è solo un prendersi cura del corpo in gravidanza, ma anche di quella parte interiore della quale abbiamo tanta sete, ma della quale ci priviamo, per la fretta della vita
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