Materie STEM: riduciamo il gender gap

Eurostat denuncia: mancano ragazze laureate in materie scientifiche. La "fuga" dalle STEM inizia fin da piccole. I consigli per i genitori di Henkel Italia che organizza a Milano laboratori gratuiti per bambini sul metodo scientifico


Tempo di scelta delle scuole superiori per migliaia di ragazzi e ragazze in Italia e tempo di riflettere sul cosiddetto "STEM gender gap", il divario di genere tra chi si dedica allo studio di materie scientifiche (STEM sta per Science, Technology, Engineering, Maths) e poi intraprende una carriera lavorativa in questi campi.

Divario che vede le donne indietro di molte lunghezze, che si genera già a partire dalla seconda e terza media - benché mediamente più preparate dei maschi in matematica, le ragazze si orientano in maggioranza verso studi superiori umanistici  - e che tende ad ampliarsi con la scelta dell’università.

Secondo le ultime rilevazioni Eurostat, le donne rappresentano il 52% della popolazione dell’Unione europea, ma solo il 34% dei laureati nelle materie STEM e solo il 41% degli scienziati e degli ingegneri oggi attivi in Europa. Questo ha un impatto negativo sull’occupabilità e l’autonomia delle ragazze e delle donne, se consideriamo che i laureati STEM sono i più ricercati dal mercato e i meglio pagati (dal 16% al 18% in più dei laureati non STEM).

In un recente incontro pubblico sul tema “Giovani e formazione scientifica”, l’ex ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa ha ricordato che il nostro Paese è sempre stato molto più attento alle materie umanistiche e servirebbe “cambiare la formazione scientifica a partire già dall’asilo. Le scienze devono essere trattate in modo diverso e così anche il pensiero scientifico”.

Come? Ne parliamo con Giusi Viani, responsabile della comunicazione corporate di Henkel Italia, che sta seguendo il progetto Ricercamondo con cui l’azienda promuove l’educazione alla scienza tra le bambine e i bambini della scuola primaria.

In che modo, da genitori, possiamo avvicinare le bambine al mondo delle STEM e della scienza e trasmettere loro messaggi positivi sul fatto che “possono farcela” in queste materie?

Se parliamo di bambine piccole, credo la cosa più importante sia coltivare la loro curiosità naturale e incoraggiarle a cercare cosa si nasconde dietro oggetti e fenomeni che vediamo tutti i giorni. Crescendo, possiamo condividere esempi e role model che siano d’ispirazione per loro, rompendo il vecchio pregiudizio per cui le materie STEM sono più difficili. Spesso le barriere e i pregiudizi nascono all’interno delle famiglie e dei gruppi di amici e sono le ragazze stesse a porsi dei limiti, a pensarsi non adatte a questo tipo di studi. Questa mentalità deve essere modificata nel profondo: il percorso di studi, l’orientamento ad una materia e ad un percorso di lavoro non ha genere e non deve averlo. 

 

Che ruolo possono avere le aziende nella riduzione dello STEM gender gap sia all’interno, in termini di people care and management delle dipendenti, sia all’esterno nei messaggi che comunicano con la pubblicità, con i prodotti, con le loro attività di ricerca e sviluppo e di Csr? 

La lotta alla discriminazione di genere è parte essenziale dell’impegno per costruire una società più equa ed inclusiva, cominciando proprio dalle nostre organizzazioni. Henkel lavora sui temi Diversity, Equity & Inclusion da molti anni e oggi in Italia abbiamo il 41% di manager donne, con una presenza femminile crescente negli stabilimenti, nella ricerca e sviluppo, nell’ingegneria. Il nostro obiettivo è raggiungere l’effettiva parità a tutti i livelli manageriali entro il 2025 e, nella selezione di qualsiasi profilo professionale, esaminiamo sempre il 50% di candidati uomini e il 50% di donne. Questo impegno è portato all’esterno ogni volta che ne abbiamo l’occasione: abbattere le barriere di genere deve diventare un processo e una modalità di lavoro comune, non deve essere considerata l’eccezione meritevole di attenzione ma la normalità.

 

Con i laboratori Ricercamondo, Henkel invita i bambini a misurarsi con il metodo e il ragionamento scientifico in modo semplice, ma molto coinvolgente: che impatto ha sul futuro di un ragazzo e di una ragazza un’esperienza di questo genere?

Diverse ricerche indipendenti hanno dimostrato che la probabilità di intraprendere studi e professioni STEM è più alta fra coloro che si avvicinano a queste materie già da piccoli. Ricercamondo è nato dall’idea di arricchire il percorso didattico che viene fatto nelle scuole primarie con dei laboratori in cui far sperimentare ai bambini come si lavora in un vero laboratorio tra protocolli, provette, becher e altri strumenti ma soprattutto li fa avvicinare a quello che è il metodo scientifico fatto di domande, prove e ragionamenti. Il bello della scienza è proprio la sua assenza di colore e genere e la sua capacità di stimolare in tutti il pensiero, il ragionamento, l’idea. Questo è il cuore di Ricercamondo che dal 2016 a oggi ha coinvolto quasi 11 mila bambini in tutta Italia. L’obiettivo ora è far crescere il progetto raggiungendo non solo i docenti e i bambini, ma anche le loro famiglie perché è da questo nucleo primario che deve partire lo stimolo per evitare di dare un genere alle professioni.

 

Quali esperimenti fattibili in casa anche da non esperti consigliereste per stimolare l’interesse per la scienza e la ricerca?

Si può cominciare con esperimenti che catturano velocemente l’attenzione dei bambini, come creare un fluido non-newtoniano (una sostanza né solida, né liquida), gonfiare un palloncino sfruttando la reazione chimica innescata da aceto e bicarbonato di sodio, oppure costruire una pila al limone. Si può poi passare a qualche esperienza più articolata, come estrarre l’amido dagli alimenti per realizzare una colla oppure sperimentare come agiscono i detersivi sui diversi tipi di macchie. Sul sito Ricercamondo ci sono tanti spunti che i genitori possono proporre ai loro figli, con tutte le indicazioni sui materiali da preparare e le istruzioni da seguire passo passo: piaceranno ai piccoli, ma sono pronta a scommettere che si divertiranno anche i grandi!

 

Per partecipare ai laboratori Ricercamondo: nei fine settimana tra il 19 novembre e il 4 dicembre 2022 Henkel organizza presso la sua sede di Milano dei laboratori gratuiti sul metodo scientifico per bambine e bambini dagli 8 ai 10 anni. I laboratori si svolgono il sabato e la domenica pomeriggio in due orari: 14.30-15.30 e16.30-17.30. Per prenotarsi clicca qui


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Bambini partecipano ai laboratori scientifici di Ricercamondo
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