Vacanze on the road: come gestire il sonno dei bambini
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Viaggio itinerante, vacanza al mare o in montagna. I ritmi cambiano e allora? Come gestire la questione sonno (notte, riposini, jet lag) dei tuoi bebè e bambini? In partnership con Ofmom - mother & child and Beyond abbiamo chiesto aiuto a Sara Sainaghi psicologa esperta di disturbi del sonno nei bebè e nei bimbi.
In vacanza con i figli come si può reinventare una routine del sonno lontano dai soliti luoghi e dai soliti ritmi?
Nei bimbi molto piccoli (sotto i 3 anni) cambiare ritmi è difficile. Non modificano facilmente le loro abitudini solo perché sono in vacanza, non si distraggono con cose da fare e attività. Non aspettarti, dunque, che se li metti a nanna alle 23 invece che alle 21 si sveglino alle 10 invece che alle 7. Il loro ritmo circadiano funziona benissimo: il bioritmo di tuo figlio la mattina gli dirà di svegliarsi perché è mattina. Che fare, dunque? Il mio consiglio è di mantenere gli orari che i bambini hanno a casa. Se invece decidi di stravolgere la routine dei tuoi figli, devi essere pronta al fatto che saranno stanchi e che quindi manifesteranno stress durante la giornata (capricci, pianti ecc.…).
Dai quattro ai dieci anni è possibile essere più flessibili sugli orari. In questa età, infatti, i bisogni primari vengono compensati da quelli secondari come l’entusiasmo per le prime esperienze e il contatto con i coetanei. I bambini in questa fascia di età accusano meno il cambiamento di orari e di routine del sonno. Metti in conto, però, che soprattutto nei primi giorni modificare le ore di sonno e le abitudini del dormire porterà a rendere i tuoi figli ipereccitati. Potranno fare fatica ad addormentarsi anche se è mezzanotte e potrebbero svegliarsi alle 7 del mattino come a casa anche se sono andati a letto tardi. Cosa fare? Dai tempo. Sii paziente: dopo un paio di giorni si abitueranno ai nuovi orari e al mattino, per esempio, inizieranno a dormire più a lungo.
Ricorda che anche preadolescenti e adolescenti hanno bisogno di dormire, non sono adulti. Nel loro caso la sfida per il genitore è ancora più difficile perché i ritmi vengono stravolti anche per tre mesi di fila. Che fare? Hai due strade. La prima scelta è lasciare la libertà dei ritmi stravolti e nuovi per tutte le vacanze (a letto sempre tardi la sera e recupero di ore la mattina) imponendo però il ripristino delle vecchie abitudini dall’inizio di settembre, una settimana o dieci giorni prima dell’inizio della scuola. La seconda scelta, invece, è imporre gli stessi ritmi di sonno dell’anno con l’eccezione delle due o tre settimane in cui si è in viaggio.
Come fare con il jet lag nei bambini?
Servono Gradualità e pazienza. I bambini hanno il ritmo del Paese in cui vivono. Consiglio dunque di adottare un approccio “a tappe”: i primi giorni falli mangiare a un orario che sia una via di mezzo tra l’Italia e il Paese in cui vi trovate per le vacanze, poi piano piano arriverete ad adattarvi ai ritmi locali. Attenzione: nel caso di fusi orari molto rilevanti tra l’Italia e il Paese di destinazione, i bambini molto piccoli potrebbero non abituarsi per tutta la vacanza. Non essendo occupati in particolari attività, infatti, se è giorno e hanno sonno si addormentano.
Per adattarsi al jet lag è bene evitare pisolini diurni troppo lunghi. Stai sui 45 minuti, che è il tempo fisiologico di ricarica, poi sveglia i bambini prima che entrino nel sonno profondo. Se i tuoi figli si svegliano in piena notte, non accendere la luce, tienili in “modalità notte” e insisti perché dormano, vedrai che piano piano si riaddormentano. La melatonina può aiutare, favorendo l’addormentamento. Ma la sua efficacia varia da soggetto a soggetto e non agisce sui risvegli notturni.
I riposini pomeridiani in vacanza si devono mantenere?
Più i bambini piccoli mantengono i propri ritmi più sono gestibili, anche in vacanza. Se tuo figlio ha meno di 3 anni è essenziale per il riposino diurno. Imporgli di non addormentarsi tra le 14 e le 16 perché sei in spiaggia o in gita vuol dire che crollerà alle 18 quando rientrate in hotel o a casa. Meglio dargli la possibilità di fare il sonnellino in giro, nel suo solito orario: su un asciugamano, in passeggino, sotto un albero. Quando i bambini hanno tre o quattro anni è facile che con le vacanze salti il pisolino se il loro corpo è pronto a dormire di meno. In questo caso, però, è facile che non facciano più il riposino anche quando tornate a casa.
Quali sono gli errori da evitare e i trucchi per organizzare il sonno dei bambini in vacanza?
- Non sottostimare il bisogno di sonno dei tuoi figli in vacanza. Specie nei piccoli, il monte ore di sonno necessario al loro benessere non cambia quando sei in viaggio. L’errore più grande è pensare che le 11 ore di sonno di casa le puoi spostare dove vuoi…non è così. Ricorda di portare in vacanza animali di pezza, dudù e oggetti che a casa aiutano tuo figlio a prendere sonno;
- Aiuta i figli a “decantare”. Non puoi pensare che il tuo bimbo stia in giro tutto il giorno fino a tardi e crolli distrutto immediatamente. Ci vuole sempre uno stacco tra attività e riposo. Serve del tempo per rilassarsi: leggi libri ai bambini, fai loro le coccole. Un momento di decompressione e relax prima di addormentarsi è fondamentale;
- Il lettone in vacanza non è un dramma. In vacanza può succedere che si debba dormire nella stessa stanza o nello stesso letto. Non è un problema, basta che appena varcata la soglia di casa si ripristini la routine di ognuno nella sua camera;
- Occhio al ritorno a casa. Adotta un approccio graduale: se per due settimane tuo figlio è andato a letto alle 23 perché era al mare, tornato a casa non puoi metterlo a nanna alle 20.30. Devi arrivarci giorno dopo giorno. Con i più grandi che capiscono che la routine della nanna cambia in vacanza sii chiara sul fatto che, una volta a casa, si tornerà alle vecchie abitudini. I bambini protestano magari, ma sono in grado di capire che la vacanza è un’eccezione.
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