Vaccino Covid e bambini: se c’è disaccordo tra i genitori chi decide?
Il Vaccino Covid anche per i più piccoli entro Natale. Lo ha annunciato Franco Locatelli, Presidente del Consiglio superiore di sanità e la revisione dell’Ema (Agenzia europea del farmaco) è prevista entro dicembre. Si tratta del vaccino Pfizer per i bambini dai 5 agli 11 anni. Intanto negli Stati Uniti è arrivata l’autorizzazione (29 ottobre) da parte della Food and Drug Administration. Circa 28 milioni di bimbi americani sono dunque idonei e in procinto di fare il vaccino.
In Italia per ora è possibile vaccinarsi dai 12 anni. Ma chi può decidere se un minorenne si vaccina o no? Come funziona quando mamma e papà non sono d’accordo? E se non è d’accordo il ragazzo/a con la decisione dei genitori? Abbiamo chiesto aiuto allo Studio Legale familyfriendly Martino Mugnaini
VACCINO COVID PER I BAMBINI: CHI DECIDE E COSA SUCCEDE SE NON C’E’ ACCORDO TRA I GENITORI O TRA FIGLI E GENITORI?
In generale la scelta se sottoporsi o meno alle vaccinazioni (obbligatorie e non, anti covid compresa) rientra tra le decisioni che riguardano la salute e i trattamenti sanitari e, come tale, richiede la manifestazione di un consenso informato che, nel caso dei minori, viene espresso (o rifiutato) dai genitori (legali rappresentanti del minore). Non essendo la vaccinazione anti covid obbligatoria per legge, la decisione dipende quindi in prima istanza dalla volontà comune dei genitori.
Ma cosa succede se i genitori non sono tra loro d’accordo o se il minore non è d’accordo con i genitori? E i minori possono essere ascoltati? Chi decide quando i genitori sono separati?
Le pronunce giurisprudenziali pubblicate negli scorsi mesi regolano il conflitto tra genitori separati. Ma anche nel caso di una coppia genitoriale unita, è il Tribunale ordinario competente a dirimere il contrasto. Ecco 4 possibili casi
- Figli tra i 12 e i 18 anni: i genitori (sposati) sono in disaccordo sul vaccino Covid
Ciascun genitore si potrà rivolgere al Tribunale il quale deciderà dopo aver sentito entrambi i genitori e aver convocato il minore che abbia più di anni 12 (anche minore di anni 12 se capace di discernimento) per conoscere la sua opinione in merito. La legge sul consenso informato (L.219/2017) prevede che venga presa in considerazione anche la volontà' del minore, da valutarsi in relazione alla sua età e al suo grado di maturità”. Il Giudice tenterà di far adottare ai genitori una decisione condivisa. Se il contrasto permane, il Tribunale deciderà la controversia, attribuendo il potere di decisione a quello dei genitori che nel singolo caso riterrà più idoneo a curare l’interesse del figlio.
- Figli tra i 12 e i 18 anni: i genitori (separati o divorziati) sono in disaccordo sul vaccino Covid
La competenza è sempre del Tribunale ordinario (nel caso in cui fosse pendente il giudizio di separazione, la decisione è rimessa al giudice che già sta trattando la separazione). I recenti provvedimenti hanno tutti finora risolto il conflitto in senso favorevole alla vaccinazione del minore. I Tribunali hanno sinora ritenuto preminenti il concreto pericolo per la salute del minore e la tutela della salute della popolazione, entrambi senza dubbio maggiormente tutelati dalla vaccinazione, ed hanno, quindi, autorizzato il genitore favorevole alla vaccinazione a “provvedere in autonomia” ossia senza il consenso dell’altro genitore a sottoporre il figlio alla vaccinazione.
Lo stesso principio è valido per sottoporre il minore ai tamponi molecolari per la diagnosi del COVID-19 tutte le volte che sia necessario e per l’utilizzo della mascherina a scuola.
- Figli tra i 12 e i 18 anni: i ragazzi vogliono farlo ma i genitori sono contrari
Non c’è una disposizione di legge che disciplina il caso in cui vi sia disaccordo tra i genitori no vax e il minore, il quale sia favorevole al vaccino. Le decisioni in materia di salute del minore vengono prese dai genitori (o dal rappresentante legale del minore). La legge n. 219 attribuisce al minore il diritto di esprimere la sua opinione sulle decisioni che lo riguardano in materia di trattamenti sanitari; tuttavia, tale sua opinione non è vincolante. È indubbio che la negazione del consenso alla vaccinazione anti Sars-Cov-2 possa arrecare un “grave pregiudizio al figlio” e che in caso di contrasto con la sua volontà sia ulteriormente lesiva anche di tale suo diritto. Oltre ad aumentare il rischio di contagio, influisce sulla socialità oltre che, più in generale, sulla salute della popolazione.
Il minore può rivolgersi al Tribunale ordinario per la nomina di un curatore speciale che agisca in vece dei genitori, o nei casi più gravi al Tribunale di minorenni per l'apertura di un procedimento de potestate ex artt. 330 e 333 c.c. a carico dei genitori che siano no vax.
Il curatore speciale del minore viene nominato nei casi in cui emerga un conflitto d’interesse tra i genitori e il minore e ha la funzione di supplire alla temporanea mancanza del rappresentante legale. La correttezza dell’operato del curatore speciale è garantita dal controllo del Tribunale.
- Figli tra i 12 e i 18 anni: i ragazzi non vogliono fare il vaccino Covid ma i genitori sì
Non esistono pronunce in merito. In generale la manifestazione del consenso informato nel caso dei minori viene espressa dai genitori (legali rappresentanti del minore) ma la legge sul consenso informato (L.219/2017) prevede che venga presa in considerazione anche la volontà' del minore, da valutarsi in relazione alla sua età e al suo grado di maturità”. Il minore, dunque, potrebbe far valere la sua opinione e rivolgersi al Tribunale affinché venga autorizzato a non sottoporsi alla vaccinazione. I Tribunali sinora hanno sempre ritenuto prevalente il diritto alla salute del singolo e della popolazione, ma nel contemperamento dei diversi diritti in gioco potrebbero nel caso singolo e tenuto conto della non obbligatorietà del vaccino anti covid, decidere in modo diverso.
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