Vaccino Covid per ragazzi: via libera dai 12 ai 15 anni
Via libera al vaccino Pfizer per i ragazzi dai 12 ai 15 anni in Italia. E' arrivato l’ok dell’Agenzia del farmaco italiana, dopo quello dell’EMA, l’agenzia europea. “Sappiamo che l’efficacia su questa fascia di età è del 100% e gli effetti avversi sono minimi”, spiega l’Aifa. Ma i dubbi dei genitori sono tanti, per scioglierli riportiamo le ragioni del Sì al vaccino di Io Vaccino e le ragioni del No de La Rete Sostenibilità e Salute (che unisce associazioni e sanitari che hanno in comune una visione della salute inclusiva e sostenibile) che ha lanciato un appello, già sottoscritto da circa 1200 operatori sanitari, per chiedere una moratoria sulla somministrazione del vaccino Covid ai bambini.
VACCINO COVID PER I RAGAZZI TRA I 12 E I 15 ANNI: PRENOTAZIONI APERTE IN LOMBARDIA DAL 2 GIUGNO, COME FUNZIONA
Come avverrà la prenotazione? Dalle ore 23 del 2 giugno in Lombardia è possibile prenotare il vaccino per i ragazzi dai 12 anni sul portale di Poste indicando codice fiscale e numero di tessera sanitaria. Oppure chiamando il call center 800.894545
Dove verranno vaccinati i ragazzi e con quale vaccino? Presso i centri vaccinali. Tutti i minorenni dovranno essere accompagnati a fare il vaccino da un genitore o tutore. Dai 12 ai 17 anni verrà somministrato il vaccino Pfizer.
Sarà obbligatorio? No. Il sottosegretario Sileri ha specificato che il vaccino per i ragazzi non sarà obbligatorio, neanche per l’iscrizione a scuola
Serve il consenso dei genitori? Sì, non basta la volontà del ragazzo. Fatta la prenotazione, sarà possibile stampare il modulo di consenso informato che deve essere firmato dai genitori o dal tutore.
VACCINO COVID DAI 12 ANNI: PERCHE' SI
Io Vaccino, comunità che unisce genitori e operatori sanitari per diffondere la conoscenza e la corretta informazione nell'ambito vaccinale, risponde alle domande dei genitori con l'immunologa Chiara Azzari dell'ospedale pediatrico Meyer
Il vaccino è sicuro per i ragazzi?
I dati preliminari degli studi clinici avevano mostrato un profilo di sicurezza molto buono dai 12 ai 15 anni e l'efficacia è eccellente. Sappiamo che tanto più le persone sono giovani, tanto meglio rispondono ai vaccini. Il via libera al vaccino è arrivato in base a uno studio su 2260 ragazzi tra i 12 e i 15 anni. Tra i partecipanti che anno avuto il placebo ci sono stati 18 casi di Covid, tra chi ha avuto il vaccino nessuno.
Se i ragazzi sono i meno colpiti, perchè vaccinarli?
Innanzitutto perchè possono comunque avere forme importanti di Covid, anche se raramente. Secondo è importante proteggere i famigliari dei ragazzi. Infine più il virus circola più c'è il rischio di varianti
VACCINO PFIZER PER I RAGAZZI: PERCHE’ NO
La Rete Sostenibilità e Salute ha lanciato un appello: “Non vacciniamo bambini e ragazzi”. E non in nome di una posizione NO-VAX, come ci ha spiegato Eduardo Missoni, docente di politiche globali per la salute all’Università Bocconi e Bicocca e membro della Rete Sostenibilità e Salute.
Perché no al vaccino ai ragazzi?
Nei ragazzi la vaccinazione non si giustifica. Innanzitutto, non sono soggetti a rischio, se si ammalano non hanno sintomatologia importante. Non sono fonte di contagi-cluster significativi (lo sono gli adulti). Infine, sono organismi in età evolutiva e quindi più soggetti agli effetti collaterali, anche a lungo termine. È il principio di precauzione: iniettiamo in una popolazione non a rischio una sostanza di cui non abbiamo completato la sperimentazione. Non c’è vantaggio, perché non sono una popolazione a rischio e però li esponiamo a un potenziale rischio a lungo termine.
Quindi vaccinare bambini e ragazzi non è un vantaggio neanche per il sistema sanitario?
Ci sono due ragionamenti da fare. Il primo è il fattore etico. Noi stiamo vaccinando tutti, ma ci sono Paesi dove non riescono a dare la vaccinazione neanche alle fasce di popolazione a rischio. Lo stesso direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha chiesto ai paesi ricchi di donare le dosi previste per i ragazzi alle persone fragili dei paesi in via di sviluppo. E poi c’è un ragionamento di costi-benefici. Vaccinare la popolazione non a rischio (i ragazzi) tranquillizza l’opinione pubblica è vero, ma costa tantissimo al sistema, che poi non ha fondi per malattie comuni e diffuse (oncologiche, cardiocircolatorie) e per affrontare per esempio tutte le problematiche psicologiche conseguenti a questi anni di pandemia.
Cosa risponde a chi le dice che ha posizioni No-Vax?
Provo rabbia. Il principio è: i vaccini eradicano le malattie (basti pensare al vaiolo), ma si vaccinano le popolazioni a rischio. Io, come la Rete Sostenibilità e Salute, non sono contro i vaccini. Ho vaccinato migliaia di bambini in Nicaragua. Non rifiuto il valore del vaccino.
Quali effetti collaterali temete sui bambini e ragazzi?
Gli studi anche sul rischio di casi di miocardite fra i giovani dopo il vaccino Pfizer dicono (fonte Ema) che i casi fra i vaccinati non superano in numero quelli fra i non vaccinati. Gli effetti collaterali si stanno studiando, ma in un lasso di tempo breve, un anno. Ripeto il vaccino è in fase sperimentale, i dati arriveranno. Quindi ora sì alla vaccinazione nella popolazione a rischio, no alla vaccinazione di massa
C’è chi parla di effetti collaterali futuri sulla fertilità
Parlare di effetti collaterali senza studi e dati è una bufala. La verità è che noi molte cose non le sappiamo verranno fuori negli anni. Ma la situazione d’emergenza richiede l’uso di una sostanza sperimentale con tecnologia innovativa poco conosciuta e quindi è il normale principio precauzionale che spinge a dire: vacciniamo solo le persone che sono ad alto rischio
Ma vaccinare i bambini e ragazzi ci aiuta a raggiungere l’immunità di gregge e a proteggere i nonni?
Il vaccino non elimina la trasmissione, protegge solo chi si vaccina. Infatti, la mascherina la usiamo anche dopo il vaccino. Chi si vaccina se incontra la malattia può ammalarsi, ma non in maniera grave. Ma può comunque trasmetterlo. E comunque se i ragazzi e bimbi non sono vaccinati, lo sono però i nonni e i genitori.
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