Università: i test di ingresso in quarta superiore

Quando e come puoi fare il test d’accesso alle superiori per alcune facoltà. I consigli degli esperti di MatemUpper


I test di ingresso di alcune università, sempre di più, si possono fare già durante il quarto anno di scuola superiore. Succede per esempio alla Bocconi, alla Luiss, al Politecnico di Milano. Conviene provare già al quarto anno? Abbiamo chiesto agli esperti di MatemUpper, specializzati nel sostegno allo studio dei ragazzi che preparano agli esami di maturità e i test di ingresso degli atenei

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I TEST D'AMMISSIONE ALL'UNIVERSITA'AL QUARTO ANNO DELLE SUPERIORI: I VANTAGGI E DOVE PUOI FARLI

Quali sono i vantaggi di sostenere il test un anno prima?

Matemupper: Innanzitutto il fatto che gli studenti non hanno la maturità il quarto anno di superiori e quindi si possono dedicare con più tranquillità al test d’ammissione all’Università. Non che la quarta sia semplice, ma non c’è anche la preoccupazione e il lavoro dell’esame di maturità. Secondo aspetto è che se il test si fa in quinta spesso è durante o dopo l’estate e quindi lo studente non può godersi le vacanze e deve affrontare il test con il peso dell’anno scolastico e degli esami di Stato sostenuti. C’è poi un terzo elemento: i test proposti per i ragazzi del quarto anno di superiori sono un po’ più semplici ed è più facile entrare, perché ci sono molti più posti disponibili. Fare prima il test ha quindi dei vantaggi.  Un esempio è il Politecnico di Milano dove se si passa il test in quarta non si entra in graduatoria quindi non si deve aspettare la selezione finale, ma si entra direttamente nella prima scelta, anche con un punteggio non alto.

Ci sono casi per cui invece consigliate di aspettare il 5 anno?

Matemupper: Dipende dalla situazione scolastica. Se non si va bene a scuola fare il test in quarta potrebbe precludere i vantaggi. In presenza di significative lacune nella preparazione, è importante dare la priorità alla risoluzione di queste prima di concentrarsi sui prossimi passaggi del percorso di studi. Per quanto sia importante avere accesso al corso di studi desiderato, eventuali carenze irrisolte possono diventare un grave problema negli anni successivi, in cui il recupero di concetti e metodi che dovrebbero essere già acquisiti diventa un peso spesso insostenibile se combinato con il già gravoso compito degli studi universitari.

E se non si sa quale facoltà fare è comunque utile provare i test del quarto anno?

Matemupper: Sì, è comunque utile provare qualche test. Anche se non si è certi della scelta è sicuramente utile provare a farne un paio così si sa cosa ci aspetta l’anno dopo.

I test svolti in 4 sono diversi e/o più facili di quelli che fai al quinto anno?

Matemupper: In genere i test per gli studenti del quarto anno sono leggermente più semplici, è raro che contengano argomenti di studio svolti all’ultimo anno di scuola. Le possibili difficoltà dipendono anche dal programma svolto in quarta: ci sono professori che anticipano alcuni argomenti dell'ultimo anno e altri che, al contrario, scelgono di rimandare alcuni argomenti. Una "discrepanza" che non si presenta nel caso degli esami al termine del quinto anno, a meno di differenze nei programmi dei singoli percorsi di scuola superiore. 

Il test del quarto anno c’è in tutte le Università e per tutte le facoltà?

Matemupper: Finalmente ora c’è anche per medicina. E per questa facoltà è consigliatissimo, viste le difficoltà a essere ammessi. Muoversi in quarta vuol dire avere quattro date davanti per provare (due in quarta e due in quinta), quindi più chance. Non c’è ovunque il test d’ammissione in quarta, ma molte Università lo stanno introducendo e molte, pur non avendolo introdotto, hanno comunque anticipato il test durante la quinta e non solo alla fine, dopo la maturità. La tendenza è: anticipare.

Come ci si prepara ai test di ingresso al quarto anno?

Matemupper: Ci sono corsi che aiutano a prepararsi. Ci sono i libri. E in alcuni casi le Università danno la possibilità di vedere simulazioni e test passati dalle università. Questo è utilissimo. Come è un ottimo strumento prendere contatto con i rappresentanti degli studenti dell’università dove si vorrebbe entrare. Chi meglio di chi ci è già passato può dare suggerimenti sui test? In generale deve esserci molto esercizio e spazio anche alla parte teorica. Non funziona come per la patente dove molti ragazzi si preparano facendo decine e decine di quiz, imparando su quelli. Per i test d’ammissione all’Università serve lo studio della teoria e poi è necessario l’esercizio. Fare tante prove è necessario perché gli studenti italiani sono poco abituati a fare prove sotto forma di test, cioè con tante domande in tempi stretti. L’allenamento è fondamentale.

Ci sono altri consigli per prepararsi ai test d’ammissione?

Matemupper: Prendere in considerazione il Sat. È il test d’ammissione richiesto nelle Università all’estero, negli Stati Uniti soprattutto. Ma ci sono Università italiane, come la Bocconi e il Politecnico di Milano, che lo riconoscono. È un modo alternativo per “entrare” senza fare i test proposti da queste due Università che riservano dei posti per chi ha superato il Sat. Perché pensarci? Innanzitutto, si può iniziare a farlo già a metà della terza superiore. Non ha un focus sulla parte logico-matematica, ma è più incentrato sul ragionamento e la lettura di grafici. I lati negativi sono che è tutto in inglese e che si ha a disposizione pochissimo tempo, bisogna andare molto veloci. Ma è un’opportunità in più.

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