Procreazione medicalmente assistita e maternità surrogata: cosa cambia per genitori e bambini
1 coppia su 5 in Italia, Lombardia compresa, ha difficoltà a procreare per vie naturali (dati Ministero della Salute). E sono almeno 250 le coppie che ogni anno espatriano per poter diventare genitori con la maternità surrogata. In 9 casi su 10 si tratta di copie eterosessuali. A luglio 2024 sono state pubblicate le nuove linee guida sulla Pma e a ottobre il Senato ha approvato la proposta di legge che rende reato univesale la GPA, già vietata in Italia. L’avvocato familyfriendly esperto di diritto di famiglia Maria Grazia di Nella ci spiega cosa cambia per genitori e bambini.
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA: COSA SI PUO’ FARE IN ITALIA E COSA ALL’ESTERO
1 coppia su 5 in Italia, Lombardia compresa, ha difficoltà a procreare per vie naturali (dati Ministero della Salute). Tra il 2008 e il 2023 le nascite sono crollate del 34,1% e il tasso di fertilità in Italia è 1,24 (contro 1,46 della media europea).
Cosa prevede la Legge italiana sulla PMA?
DI NELLA: La Legge consente la procreazione medicalmente assistita esclusivamente per le coppie eterosessuali sposate o conviventi. E ci devono essere delle situazioni provate di difficolta nella procreazione. Serve un certificato medico che attesti l’infertilità. Ad oggi si può fare sia in centri pubblici sia privati con costi che vanno dai 6mila ai 10mila euro. Restano escluse le donne single e coppie LGBTQIA+. Le donne italiane single ricorrono alla PMA soprattutto in Spagna e Grecia, dove è possibile anche per loro. Proprio a settembre 2024 il Tribunale di Firenze ha sollevato l’incostituzionalità della Legge che impedisce alle single di ricorrere alla procedura e il quesito è tornato alla Corte Costituzionale per un nuovo parere.
Cosa succede in caso di separazione e divorzio?
DI NELLA: A luglio 2024 sono state pubblicate le nuove linee guida che - oltre a ribadire la possibilità per i futuri padri di revocare il consenso alla PMA solo fino alla fecondazione dell’ovulo - hanno specificato che una volta avvenuta la fecondazione il gamete (anche se congelato) è proprietà della mamma che quindi può decidere il transfer in qualunque momento. Quindi divorzio e/o separazione non cambiano le cose. I papà devono esserne coscienti quando firmano il consenso alla PMA. Serve invece ribadire nel testamento la volontà che gli ovuli fecondati siano usati anche in caso di morte del papà, altrimenti non potrà essere fatto.
MATERNITA’ SURROGATA: DIVENTA REATO UNIVERSALE IN ITALIA. COSA SUCCEDE ALLE COPPIE E AI BAMBINI NATI DALLA GPA
In ottobre il Senato italiano ha approvato la proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia che rende la gestazione per altri (GPA) un “reato universale” (come la pedofilia o il genocidio per fare due esempi).
I cittadini italiani che ricorrono alla maternità surrogata all’estero cosa rischiano?
Di Nella: Il disegno di Legge approvato modifica un comma della L40 del 2024 che già vietava la maternità surrogata in Italia. Ora rendendolo reato universale la proibisce anche all’estero. Moltissime coppie eterosessuali che non riescono a realizzare il sogno di diventare genitori e magari dopo vari tentativi di PMA scelgono di andare all’estero, così come chi è escluso in ogni caso dalla PMA, le coppie omosessuali. Ora i cittadini italiani che vi ricorrono rischiano una pena che va da tre mesi a due anni e una multa da 600mila euro a un milione di euro.
Quali sono le conseguenze giuridiche e le difficoltà giuridiche del rendere reato universale la maternità surrogata?
DI NELLA: È una legge che presenta molti profili di anticostituzionalità perché viola il principio della doppia incriminazione necessaria a configurare un reato commesso all'estero; perché non consente la realizzazione del diritto alla costituzione di una famiglia a prescindere dalla propria condizione personale e perché si sostanza in una discriminazione nei confronti dei genitori. Di fatto la perseguibilità di questo reato è limitata alle coppie arcobaleno maschili, posto che le coppie eterosessuali difficilmente potranno essere individuate perché nel certificato di nascita compaiono indicati solo i genitori cd. intenzionali.
Inoltre, è una legge con un’applicazione molto difficile. Innanzitutto, c’è la questione della territorialità. Perseguire all’estero cittadini italiani che commettono un’azione che in quel Paese non è reato significa sovrapporsi alla norma di uno Stato. C’è poi la questione delle coppie miste. Facciamo l’esempio di una coppia con marito italiano e moglie canadese. Vanno in Canada per ricorrere alla GPA e quando mamma, papà e bambino tornano in Italia il papà è perseguibile e la mamma no?
E il vero problema sarà per i bambini. I Tribunali per i minorenni potrebbero aprire procedimenti di adottabilità per questi bimbi. Fino a “ieri” la coppia italiana a seguito della nascita del “loro” bambino presentava al Consolato italiano del Parse ospitante il certificato di nascita costituito dall’ufficio di Stato civile estero e poi c’era la trascrizione in Italia. Ora i Consolati italiani nei Paesi in cui è permessa la maternità surrogata, dovranno porsi e fare domande ai cittadini. Ci saranno genitori che mentiranno e quindi saranno anche perseguibili per falsa dichiarazione in atto pubblico? Ma ancora: in passato davanti a un neonato nato in Paesi “famosi” per la maternità surrogata il Tribunale per i Minorenni poteva avviare un procedimento di accertamento di idoneità genitoriale. Ora invece il rischio è che davanti a un bimbo nato da maternità surrogata possa aprirsi un procedimento di adottabilità.
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