Pride 2023: le scuole con carriera alias, bagni neutri e supporto agli studenti a Milano
Milano Pride 2023. Tanti gli eventi (qui il programma https://www.milanopride.it/it/) e sabato 24 giugno la parata finale con partenza dalla Stazione Centrale. Secondo un sondaggio Ipsos fatto in 30 Paesi al mondo quasi 1 italiano su 10 (il 9%) si identifica come LGBTQIA+. E tra il 2018 e il 2022 c’è stato un aumento del 470% (da 20 a 114) di adolescenti che si sono rivolti al Servizio per l'adeguamento tra identità fisica e identità psichica (Saifip), dell'ospedale San Camillo-Forlanini di Roma per la transizione. Ma qual è la situazione nelle scuole: tra carriera alias, bagni neutri, diritti delle famiglie omogenitoriali? Ci ha aiutato l’avvocato familyfriendly Maria Grazia Di Nella Se ti serve aiuto (studio@dinellalex.it)
MILANO PRIDE: CARRIERA ALIAS, DIRITTI DELLE FAMIGLIE OMOGENITORIALI E BAGNI NEUTRI NELE SCUOLE MILANESI
Sono 223 gli istituti superiori e universitari in tutta Italia che hanno la carriera alias. A Milano sono 13 le scuole superiori e 2 le università. Cosa vuol dire e come funziona?
MARIA GRAZIA DI NELLA: La “carriera alias” è il patto di riservatezza tra istituto, studente e famiglia (se l’alunno è minorenne) che permette di inserire nel registro elettronico il nome scelto dallo studente transgender al posto di quello anagrafico. La carriera alias è possibile solo se il Consiglio di Istituto ha previsto tale possibilità regolamentando le modalità attraverso le quali riconoscere il diritto degli studenti ad essere denominati con un nome di elezione (in linea con la propria identità di genere) negli atti interni alla scuola. L’attivazione del percorso, per gli studenti minorenni, avviene su richiesta di entrambi i genitori (sulla base dell’art. 316 del Codice Civile che stabilisce che la responsabilità genitoriale è esercitata congiuntamente). Questo, però, non ha nulla a che vedere con la modifica dei dati anagrafici degli studenti, poiché l’uso del nome elettivo è limitato all’interno delle mura scolastiche e, pertanto, il certificato di maturità al termine dell’esame di Stato riporterà invece il nome anagrafico. In questo ambito non vi è al momento alcuna norma giuridica né alcuna circolare ministeriale ma la condotta degli Istituti scolastici che hanno applicato i regolamenti approvati dai Consigli di istituto è assolutamente legittima. Al 7 giugno a Milano e hinterland la carriera alias c'è nei seguenti Istituti superiori: liceo artistico statale di Brera, Emanuela Setti Carraro dalla chiesa, Scientifico Volta, Bonaventura cavalieri, Artistico Caravaggio, Virgilio, Verri, Agnesi, Besta, Montessori a Bollate, Paolo Frisi a Monza, Clemente Rebora a Rho, Quasimodo a Magenta. E per le Università: Politecnico e Università degli Studi di Milano Statale
I professori, quindi, sono obbligati a chiamare i ragazzi/e col nome elettivo?
MARIA GRAZIA DI NELLA Nelle scuole in cui il Collegio di Istituto ha approvato la “carriera alias”, gli insegnati sono obbligati a chiamare i ragazzi con il nome elettivo. In caso di violazione potrebbero essere sospesi. Nelle altre scuole, invece, gli insegnati non sono vincolati a farlo.
Bagni neutri a scuola: cosa dice la legge e chi decide se farli o no?
MARIA GRAZIA DI NELLA In Italia non esiste una legge che obblighi ad usare la toilette a seconda del genere biologico di appartenenza, come invece accade in altri Paesi. Un decreto legislativo del 2008 (che ha integrato il DM del 1975, all’art. 48) stabilisce però che negli istituti scolastici - ad eccezione delle scuole dell’infanzia - ci siano servizi igienici e spogliatoi separati per uomini e donne. È anche vero, però, che non esiste una sanzione per gli studenti che usufruiscono del bagno ‘sbagliato’ e nulla impedisce alle scuole di dotarsi anche di servizi igienici neutri. Questo punto, anzi, è necessariamente previsto e regolato nei Regolamenti degli Istituti che hanno attivato la “carriera alias”. In sintesi: ogni istituto deve avere bagni separati per maschi e femmine. L’Istituto che ha approvato la “carriera alias” deve avere anche i bagni neutri.
I genitori nelle coppie omogenitoriali hanno entrambi gli stessi diritti nei riguardi dei figli?
MARIA GRAZIA DI NELLA In assenza della procedura di adozione speciale, i genitori intenzionali - in assenza di un certificato di nascita che attribuisca loro il ruolo di genitore – non potranno esercitare in via autonoma alcun diritto nei confronti del minore: in assenza di autorizzazione del genitore biologico, non potranno prelevare il bimbo da scuola, non potranno accedere al registro elettronico oppure anche solo esprimere il consenso ad una gita.
Quante sono le famiglie omogenitoriali a Milano?
MARIA GRAZIA DI NELLA Risulta difficile trovare dati precisi circa il numero di famiglie arcobaleno, nonostante ciò, è sicuramente indicativo che gli iscritti all’associazione Famiglie Arcobaleno, una tra le principali associazioni in tema sul territorio nazionale, sono invece circa cinquemila. È doveroso rilevare che tale dato è comunque da considerarsi come approssimativo poiché l’associazione riunisce anche sostenitori e sostenitrici. Secondo il report pubblicato dall’Istat all’inizio del mese, infine, sono 11.629 le unioni civili contratte tra il 2017 e il 2021 (l’ultimo anno per cui sono disponibili i dati): neppure questo però ci dice niente sul fatto che abbiano figli e come.
CHI AIUTA I RAGAZZI NELLE SCUOLE DI MILANO
Arcigay Milano ha una sezione scuola, che si occupa di contrastare e prevenire il bullismo tramite incontri di sensibilizzazione nelle scuole (medie e superiori). Il gruppo organizza incontri e progetti educativi gratuiti per offrire a a studenti e docenti la possibilità di un confronto su identità sessuale, omo/bi/transfobia e bullismo. In un clima informale, vengono affrontati con le ragazze e i ragazzi temi quali l’affettività, la scoperta e l’accettazione di sé e altri interessi che potrebbero emergere dal dialogo in aula. Info: scuola@arcigaymilano.org
SONDAGGIO IPSOS PER IL PRIDE MONTH NEL MONDO: I NUMERI SULL’ITALIA
Per la ricerca Ipsos sono stati intervistati 22.514 adulti in 30 Paesi. In Italia il 2% si è definito omosessuale, il 3% bisessuale, l’1% pansessuali / omnisessuale e l’1% asessuato. C’è poi un 4% transgender/genderfluid/non-binario. Il 61% si è detto favorevole al matrimonio egualitario e il 64% è favorevole all’adozione da parte di coppie LGBTQIA+.
LGBTQIA+ A MILANO: GRUPPI E SERVIZI DI AIUTO PER GENITORI E RAGAZZI/E
Quali sono e dove sono i gruppi, le associazioni e i servizi di supporto a genitori e ragazzi/e a Milano?
Agedo E' l'associazione di genitori, parenti e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, +. È nata nel 1993. Aiuta le famiglie e fa lavoro di prevenzione su discriminazione e bullismo nelle scuole. Organizza incontri ed eventi. Pubblica libri e video (Nessun uguale/ 2 volte genitore). L’accoglienza e l’ascolto sono il primo servizio per i genitori e i figli che hanno difficoltà a relazionarsi con le tematiche lgbt in famiglia e al di fuori di essa (su appuntamento agedomilano@gmail.com). E poi ci sono i gruppi di incontro di auto-aiuto, per mettere a contatto genitori che si pongono le stesse domande e provano emozioni simili. Al lavoro professionisti e tanti genitori che condividono esperienze e informazioni
Gruppo Telefono Amico dell’Arcigay Milano: Telefono, chat e-mail che offre informazioni e sostegno attraverso l’ascolto attivo e la relazione d’aiuto
- Telefono Amico Gay: 02.54122227 (lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 20 alle 23)
- Social Chat: su Facebook Messenger, lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 19:30 alle 23
- Mail Amica: mailamica@arcigaymilano.org
Il gruppo è costituito da volontari che seguono uno specifico corso di formazione, svolto con cadenza biennale avvalendosi di formatori qualificati. È un aiuto per i ragazzi/e stessi e anche per i genitori
Famiglie Arcobaleno. È l’associazione indipendente nata nel marzo 2005 ed è composta da coppie o single omosessuali che sono genitori o che aspirano ad esserlo. Famiglie Arcobaleno lotta contro ogni forma di discriminazione affinché la genitorialità omosessuale sia riconosciuta nell'ordinamento giuridico e nella società italiana e i figli siano tutelati nei loro affetti e nei loro beni. L’Associazione dà informazioni, organizza eventi, incontri…. L'associazione si propone in particolare di: ripensare il tema della famiglia e promuovere intorno ad esso un cambiamento culturale, sociale e politico; favorire il confronto tra genitori o aspiranti genitori omosessuali e diffondere gli strumenti culturali necessari alla crescita dei loro figli; essere luogo di accoglienza e di sostegno per i genitori omosessuali che si trovino in difficoltà legate a separazione, coming-out con i figli o altro;
Rete Genitori Rainbow - Gay, lesbiche e T* con figli da unioni eterosessuali. L’associazione sostiene e mette in rete genitori LGBT+ che hanno avuto figli da precedenti relazioni eterosessuali. La rete aiuta questi genitori ad affrontare difficoltà connesse alla separazione, al rapporto spesso conflittuale con l’ex-partner, alla paura che i figli possano non accettare la realtà. Al lavoro volontari, oltre che psicologi e avvocati. Ci sono forum dedicati, linee Skype (chat e voce), incontri e seminari condotti da professionisti e da chi ha vissuto questo percorso in prima persona e incontri di auto-aiuto.
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