Nuovo PEI: alunni disabili esonerati da alcune materie e a rischio le ore di sostegno
A settembre arriva nelle scuole il nuovo PEI, il Piano Educativo Individualizzato, per gli alunni con disabilità. Sono soprattutto due i punti che fanno discutere. Primo, la possibilità di esonero degli studenti con disabilità da alcune materie, deciso dal consiglio di classe su indicazione di un docente con l'inevitabile riduzione dell'orario scolastico e la non chiara indicazione su quali attività sostitutive saranno svolte e sulle persone con cui l'alunno "esonerato" passerà il tempo. Secondo, la riduzione delle ore di sostegno che verranno stabilite con tabelle che regolano le ore a cui hai diritto in base al profilo di funzionamento certificato e non alla valutazione del singolo caso. Modifiche che non convincono gli addetti ai lavori. “Torna il concetto di non scolarizzabilità di alcuni alunni”, denuncia Evelina Chiocca responsabile CIIS - Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno. “Ci sono alcune modifiche positive sull’inclusione scolastica, ma ci sono diversi aspetti molto critici da risolvere”, Maurizio Benincasa, presidente First - Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela dei diritti delle persone con disabilità. E per tutte le informazioni c’è la Guida alla fragilità scolastica di Radiomamma
NUOVO PEI: LE LEGGI DI RIFERIMENTO
Il decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182 stabilisce le nuove modalità per l'assegnazione delle misure di sostegno, previste dal decreto legislativo 66/2017, e i modelli di piano educativo individualizzato (PEI), da adottare da parte delle istituzioni scolastiche. Il nuovo PEI entra in vigore dal prossimo anno scolastico 2021/2022
NUOVO MODELLO PEI: L’ESONERO DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ DA ALCUNE MATERIE SCOLASTICHE
Evelina Chiocca: Arriva l’esonero, una misura mai esistita da quando sono finite le classi speciali. La legge 104 stabilisce che il diritto all’educazione e istruzione non può essere impedito dalla condizione di disabilità. Se dai la possibilità dell’esonero “da alcune discipline di studio” perché uno studente ha una disabilità, stai discriminando. L’esonero significa dire che ci sono alunni che non possono imparare. Torna il concetto di non scolarizzabilità. È una negazione di tutto quello che è stato fatto in questi anni e degli studi di neuroscienze che sostengono che tutti apprendono. Si sta togliendo dignità alla persona. E non c’è nessuna indicazione su un “minimo” di possibilità di esonero. Un ragazzino può essere esonerato anche per tutte le ore, per tutte le materie. L’esonero è ancorato alla sola motivazione che “gli insegnanti riconoscono che non ci sono le condizioni …” E in quelle ore in cui il banco in classe resta vuoto i bambini e i ragazzi cosa faranno? Dove staranno gli “esonerati”, con chi? A fare cosa? Si sdogana ufficialmente la riduzione dell’orario scolastico.
MODELLO PEI: RIDUZIONE DELLE ORE DI SOSTEGNO
Ci saranno ora delle tabelle, che definiscono le ore di sostegno in base al “profilo di funzionamento”. E nel fare il PEI, il GLO (l’organo che redige il PEI) si dovrà attenere a queste tabelle. Quindi? Tra esonero e tabelle ci saranno ancora meno ore di sostegno per gli alunni?
Maurizio Benincasa: Le griglie delle ore sono un aspetto molto critico. Attraverso questa indicazione specifica delle ore si vuole imbrigliare il potere del GLO che dovrebbe essere libero di personalizzare. In base al profilo di funzionamento si stabilisce a priori quante ore di sostegno servono a un alunno. Nessun preside darà un’ora in più rispetto alle griglie. Non si vuole la personalizzazione.
NUOVO PEI: IL RUOLO DELLE FAMIGLIE E DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Evelina Chiocca: La famiglia ha meno voce in capitolo. Basta leggere la composizione del GLO nelle nuove norme. Si dice che è composto dai docenti di classe, presieduto dal dirigente e che i genitori partecipano ai lavori. E tutti gli altri che partecipano (esperti ecc.…) sono autorizzati dal dirigente. Quindi la Famiglia può solo fare ricorso in tribunale se non è d’accordo sul PEI
Maurizio Benincasa: La norma è sibillina. Le linee guida dicono che si deve tendere verso una posizione unitaria, ma non si capisce cosa accade se la posizione unitaria non viene raggiunta. Io di PEI condivisi al 100 per cento non ne ho mai visti. Se la famiglia non firma il PEI nascono problemi, perché per esempio non parte la richiesta del dirigente di insegnanti di sostegno. Quindi? Consiglio alle famiglie di firmare ma far verbalizzare sempre quando non si è d’accordo su questo o quello.
NUOVO PEI: COSA CAMBIA NEL FORMULARLO DA DIAGNOSI FUNZIONALE A PROFILO DI FUNZIONAMENTO
Maurizio Benincasa:Cambia la visione dello studente nel nuovo PEI. Dovrà fare riferimento come criterio di valutazione non più al deficit ma all’ ICF. Finora ci si basava sulla diagnosi funzionale, un atto puramente sanitario, che valuta l’alunno in base al deficit. Ora si passa al profilo di funzionamento, che accorpa diagnosi funzionale e profilo dinamico funzionale, non sarà più parametro sanitario che dominerà ma il modello ICF. Però manca lo strumento. Perché non c’è il decreto attuativo sul profilo di funzionamento. Quindi finché non sarà normato il profilo di funzionamento i nuovi PEI dovranno tenere conto di ciò che abbiamo, cioè la diagnosi funzionale. E questo è uno scollamento, un problema. Inoltre, dovranno essere formati molto bene su ICF gli insegnanti di sostengo, i docenti non di sostegno e tutti gli attori anche sanitari e gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione
PEI DALLA MATERNA ALLE SUPERIORI: MODELLO UNICO, DUE DATE IMPORTANTI, FORMAZIONE DOCENTI, NEL GLO ENTRA L’ALUNNO
Ci sono aspetti positivi nelle nuove regole?
Maurizio Benincasa:
- Unico modello. Finalmente abbiamo un modello unico per tutta Italia. Finisce quella babele di PEI uno diverso dall’altro, anche nella stessa regione. C’erano disarmonia e carenza di tutele. Un modello uniforme è già un aspetto positivo
- Le date. Sono scritte nero su bianco due date da rispettare: 30 giugno per il PEI provvisorio e 30 ottobre per quello definitivo. Ci sono due modelli ben precisi per i due momenti dell’anno. E questo è fondamentale.
- La formazione dei docenti non di sostegno. Sono previste 25 ore. Sono poche, anche perché in molte parti di Italia per 50mila alunni seguiti, la maggior parte dei docenti non ha la specializzazione in sostegno. Quindi 25 ore sono pochissime
- L’alunno entra nel GLO. A partire dal primo anno delle medie, entra nel GLO l’alunno e viene ascolto. Questo cambierà la prospettiva. Il diritto all’ascolto è un diritto fondamentale di cui il GLO non può non tenere conto.
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