Milano: nel Parco del Ticinello inaugura un asilo outdoor al 100%
Il suono delle cicale, il rumore dei trattori e quel profumo di caldo estivo che solo la campagna ti dà. In mezzo a questi rumori, in un pomeriggio torrido di inizio luglio, Anna Mandelli (detta Alice) presidente di LA DEA, cooperativa ci ha raccontato Varievie nella natura, la scuola dell’infanzia cento per cento outdoor che apre a settembre 2022 a Milano. Affiancherà lo storico asilo Varievie, di via De André e il nuovo nido e una scuola dell’Infanzia (0-6 anni) di Via Antegnati (in fondo a Ripamonti). Cosa succederà nell’asilo del Parco del Ticinello? Cosa fanno i bambini tutto il giorno nella natura? Cosa è una scuola dell’infanzia outdoor?
ASILO OUTDOOR A MILANO: NEL PARCO DEL TICINELLO UNA SCUOLA DELL’INFANZIA NEL BOSCO
Cosa è Varievie nella natura?
Una scuola dell’infanzia nella natura. Nel Parco del Ticinello, nell’area didattica costruita dal Comune e che LA DEA cooperativa ha in gestione con altre associazioni del quartiere. È un asilo nella natura e un asilo diffuso, perché tante realtà della zona “entrano” nel progetto, lavorando con i bambini e portando così competenze diverse. Oltre alla natura le arti (musica, teatro, pittura) e la scienza sono gli ingredienti del progetto educativo.
Come è nata l’idea di Varievie nella natura?
Tutto è nato tre anni fa. Abbiamo visitato alcuni asili in Finlandia e ci siamo innamorati del loro modo di fare educazione con i bambini e la natura. La pandemia ci ha ancora di più convinti dell’importanza di ridare leggerezza ai bimbi. Dopo il primo lockdown abbiamo fatto laboratori nelle scuole della zona con il nostro metodo (natura + arti + scienza). Poi l’anno scorso abbiamo portato i nostri bimbi del nido di Chiesa Rossa nel parco del Ticinello alcune giornate ogni settimana e alla fine abbiamo messo a punto il progetto di asilo nella natura.
Chi accoglie l’asilo nel Parco del Ticinello e come funziona?
Dodici bambini dai due anni e mezzo ai sei anni. Dalle 8 alle 16.30/17. Abbiamo una casetta di legno nuovissima che profuma di legno, dove ripararsi quando fuori si fa fatica e dove tenere i cambi dei bimbi, ma i campi e la natura sono la sede dell’asilo. Siamo in un parco immenso, un parco agricolo fatto di campi, di alberi (pioppi, querce, alberi da frutta). Nell’area didattica c’è anche un laghetto con ninfee, rane girini, pesci e uccelli. Niente aule ma oltre alla casetta c’è uno spazio di circa 100 metri quadrati coperto da una tettoia. Banchi e sedie? I bambini si siedono nei prati o sui tronchetti di legno o sulla grande panchina di pietra.
Come è la giornata in un asilo nella natura?
Alle 8 ci si incontra al punto di ritrovo (in Cascina Campazzo) dove si parcheggia e i bambini sono affidati alle educatrici. E si comincia la giornata con una passeggiata di 10 minuti verso l’area didattica. Ogni mattina attraversiamo il parco cercando cose nuove, per sviluppare l’attenzione ai sensi. Una volta raggiunta la nostra casetta iniziano i giochi liberi. Poi merenda e dalle 10 alle 12 c’è la prima attività strutturata: arte terapia, teatro, semina agronomia, scienza. Tutto all’aperto. Poi si pranza e a seguire attività soft come lettura di storie (con le bibliotecarie della biblioteca Chiesa Rossa), disegno. Inizia poi l’attività pomeridiana: Kamishibai, passeggiata esplorativa…. Stop poi con la merenda e infine si torna al punto di incontro dove si trovano i genitori.
Chi sono gli educatori e sono formati all’educazione outdoor?
Le due educatrici sono una psicomotricista outdoor (arrampicarsi sugli alberi è una delle attività sicuramente più amate) e una pedagogista con formazione outdoor. Poi ci sono tutti gli specialisti per le varie attività strutturate: arte terapisti, agronomi, naturalisti, scienziati, bibliotecari…È una scuola diffusa; quindi, si usano le preziose competenze dei professionisti della nostra zona.
Come affrontare la paura dei genitori del freddo e della pioggia?
In Finlandia i bimbi sono a fare scuola all’aperto fino a meno 10 gradi. Il trucco? Vestirli a cipolla e non coprirli troppo poco né troppo. Forniamo (su suggerimento dei nostri colleghi finlandesi) tutta una serie di indicazioni sull’abbigliamento più opportuno.
Come funziona la metodologia pedagogica?
Non è una scuola dove i bambini giocano sugli alberi e tra le pozzanghere tutto il giorno, liberi e non guidati. Noi riteniamo che debbano essere condotti a degli obiettivi. Servono educatori formai nel bosco ma anche attività che fanno bella e stimolante la vita, come le arti appunto per noi cruciali. La natura è l’ambiente, è il posto dove i bambini stanno, ma per conoscerla devono essere guidati da esperti in agronomia, flora e fauna. Si impara ad osservarla non solo vivendola. Il nostro metodo pedagogico non dimentica poi che questi bambini andranno alle elementari in una scuola tradizionale e non vogliamo che si sentano pesci fuor d’acqua. Quindi si lavora per sviluppare le abilità che permetteranno loro di leggere e scrivere, ma lo si fa stando in mezzo alla natura tutto il giorno e tutto l’anno. E poi ci sono le regole da rispettare, non si è abbandonati all’anarchia.
Quali sono gli effetti dell’educazione outdoor sui bambini?
Vivere un’esperienza educativa immersi nella natura ti dà molta serenità ed equilibrio. L’anno scoro abbiamo portato qui i bimbi del nido di Chiesa Rossa tre giorni la settimana. Dopo 6 mesi nel bosco hanno acquisito sicurezza nei movimenti e una maggiore estroversione. I bambini hanno un rapporto diverso col pericolo e riescono, guidati a instaurare rapporti di collaborazione vera. Si aiutano, fanno gruppo. La scuola outdoor con arti e scienza aumenta la capacità di stare insieme agli altri e di movimento.
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