Eredità: come funziona la successione e cosa devi fare

Il testamento, chi ha diritto, quali sono i tempi, i costi e i passi da compiere.


Facile dire eredità, ma quanti dubbi! Cosa succede quando si ha a che fare con la successione? Cosa devi fare? E serve il testamento? A chi rivolgersi? Abbiamo chiesto aiuto al familyfriendly CAF ACLI Milano, la rete che supporta, in tutta Milano e hinterland, le famiglie per tutte le esigenze fiscali.

SUCCESSIONE: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE IN CASO DI EREDITA’

Che cosa è la successione?

Per SUCCESSIONE si intende il subingresso globale di uno o più soggetti (i “chiamati all’eredità”) nei rapporti giuridici attivi e passivi (cioè: crediti e debiti) di una persona deceduta. La successione si apre, quindi, al momento della morte. A seguito di tale evento, è generalmente richiesta la presentazione della relativa dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate di competenza, adempimento di natura fiscale.

Chi deve presentare la dichiarazione di successione?

Uno dei chiamati all’eredità, che può farlo in via autonoma (sul sito dell’Agenzia delle Entrate), oppure rivolgendosi ad un professionista (ad es. CAF, Notaio, commercialista, geometra…). Per la natura piuttosto complessa della materia, è vivamente consigliabile che l’erede si affidi ad un professionista

Chi ha diritto all’eredità?

In assenza di testamento si ha la “successione legittima” cioè l’eredità va ai parenti più prossimi (in primis coniuge e figli). Se c’è il testamento l’eredità si devolverà in base alle disposizioni di ultima volontà (successione “testamentaria”). In questo caso, si avrà una quota di legittima, cioè quella parte di eredità destinata a determinati soggetti indicati dalla legge (i cosiddetti “legittimari”: coniuge, figli e – in assenza di questi – genitori del defunto) e una correlativa quota disponibile, vale a dire la parte residua di eredità lasciata al libero volere del testatore, senza vincolo alcuno.  Attenzione: per essere efficace il testamento sottoscritto dal defunto deve essere pubblicato da un Notaio.

Quali sono i passi da fare?

Colui che presenta la dichiarazione di successione deve dare al professionista incaricato tutta la documentazione necessaria all’elaborazione della pratica. In sintesi: visure catastali (se il defunto possedeva beni immobili), certificazioni degli Istituti di credito (Banche; Posta), i dati di tutti i chiamati all’eredità, la copia conforme del testamento (in caso di successione testamentaria) ed ogni eventuale altro documento che il professionista riterrà utile. La dichiarazione di successione viene inoltrata alla competente Agenzia delle Entrate, che provvede a tutti i necessari adempimenti per l’ultimazione della stessa (registrazione, trascrizione, volture catastali). La modalità di invio è telematica per le dichiarazioni relative alle successioni aperte a decorrere dal 3 ottobre 2006, mentre – per quelle antecedenti a tale data – si utilizzerà il vecchio modello cartaceo. Questo dovrà essere usato anche laddove ci sia necessità di integrare, modificare o sostituire quelle dichiarazioni di successione che, seppur riferite a decessi posteriori al 3 ottobre 2006, siano già state presentate con la procedura cartacea.

Che cosa si eredita?

  • diritti reali (proprietà, nuda proprietà, enfiteusi, ecc.) su beni IMMOBILI;
  • beni mobili di qualsiasi tipo e titoli al portatore posseduti dal defunto o depositati presso altri a suo nome (ad es. azioni, fondi, obbligazioni depositati presso Istituti di credito);
  • aziende (ditte individuali);
  • partecipazioni in società (ad es. azioni di una S.P.A.);
  • denaro, gioielli, mobilia (beni posseduti per uso e ornamento delle abitazioni) per un importo pari al 10% dell’asse ereditario (salvo che da inventario analitico non ne risulti l’esistenza per un importo diverso);
  • rendite, pensioni e crediti;
  • navi, imbarcazioni e aeromobili.

Cosa Non è contenuto nella dichiarazione di successione?

Veicoli (automobili e motocicli) iscritti nel Pubblico Registro Automobilistico, polizze vita stipulate dal defunto, titoli del debito pubblico e titoli di Stato (BOT, BTP e CCT), indennità di preavviso e T.F.R., ecc.

Ci sono delle tasse e dei costi?

  • Se la persona defunta possedeva beni immobili, colui che presenta la pratica sarà SEMPRE tenuto al versamento di imposte (ipotecarie e catastali).
  • C’è poi l’Imposta di successione: questa è dovuta nei confronti dello Stato da parte degli eredi e dai “legatari” (in caso di testamento i beneficiari di singoli beni o diritti) e si calcola sull’intero patrimonio.

In linea di principio, l’imposta di successione si applica pertanto a tutte le eredità, ma con aliquote e franchigie differenziate (a seconda del grado di parentela fra il defunto e i chiamati all’eredità) che potenzialmente la annullano, e così:

  • per i trasferimenti a favore del coniuge e dei parenti in linea retta (genitori, figli, nipoti, ecc.), l’aliquota è pari al 4 PER CENTO del valore ricevuto, al netto di eventuali debiti. Tuttavia, ciascun beneficiario ha diritto ad una franchigia di UN MILIONE DI EURO, per cui non verserà alcuna imposta se la quota di eredità da questi percepita sia inferiore ad € 1.000.000,00. Ad esempio, se il defunto lasci a succedere moglie e due figli, non sarà dovuta imposta se l’attivo ereditario sia inferiore ad € 3.000.000,00 (un milione di Euro cioè per ciascun beneficiario);
  • per i trasferimenti a favore dei fratelli, l’aliquota è del SEI PER CENTO, con una franchigia di CENTOMILA EURO per ciascun beneficiario;
  • per i trasferimenti a favore degli altri parenti entro il quarto grado, l’aliquota è ancora il SEI PER CENTO, ma non si applica alcuna franchigia. In questo caso, quindi, i beneficiari saranno sempre tenuti al versamento dell’imposta di successione;
  • infine, per tutti gli altri soggetti, l’aliquota si eleva all’OTTO PER CENTO, ovviamente senza alcuna franchigia.

Ci sono dei tempi da rispettare?

La dichiarazione di successione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate di competenza entro 12 mesi dall’apertura della successione stessa e quindi entro 12 mesi dal decesso.

La dichiarazione di successione è obbligatoria?

È sempre obbligatoria quando la persona che muore è proprietaria (o comproprietario) di beni immobili (terreni e/o fabbricati).

L’obbligo non c’è se si verifichino contemporaneamente le seguenti condizioni:

  1. Gli unici eredi sono il coniuge e/o i parenti in linea retta;
  2. Il deceduto non possedeva diritti reali immobiliari (proprietà, nuda proprietà, ecc.);
  3. La quota di pertinenza dei beni mobili (conti correnti, altri strumenti finanziari, ecc.) è inferiore ad euro 100.000,00 (non intendendosi ricompresi in tale somma i titoli di Stato e i titoli del debito pubblico, che ai fini della dichiarazione di successione si considerano avere valore fiscale pari a zero)

Aggiungi un commento

Image CAPTCHA

Eredità per figli e nipoti
Le regole della successione in caso di eredità

Può interessarti anche:

Iscriviti alla newsletter di Radiomamma

Radiomamma card Ottieni Radiomamma Card Scopri i vantaggi

Scarica l'APP di
Radiomamma!