Divieto di smartphone sotto i 14 anni: “Proibire non serve, meglio responsabilizzare gli adulti”
“Mettere un divieto tramite legge vuol dire togliere la responsabilità all’adulto. Siamo noi i responsabili. Si sta dando responsabilità allo strumento invece che all’adulto”. Così Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente di DITE (associazione nazionale dipendenze tecnologiche) commenta la possibilità di vietare lo smartphone con una norma agli under 14. E’ online una petizione, lanciata da esperti (Daniele Novara del CPPP e Alberto Pellai in primis) e sostenuta da medici e attori. Si chiede una legge che vieti l’uso del cellulare agli under 14 e dei social agli under 16. (Clicca qui). Qualche giorno fa Meta ha lanciato l’account Instagram per gli under 16 negli Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Canada. Il ministro dell’Istruzione Valditara ha firmato a inizio anno un’ordinanza che vieta i cellulari a scuola anche per motivi didattici.
SMARTPHONE E SOCIAL: IL DIVIETO È LA SOLUZIONE? E COSA SI PUO’ FARE PER EDUCARE LE FAMIGLIE?
Cosa sta succedendo?
Il 17% dei bambini tra i 3 e i 4 anni in Europa ha uno smartphone e di questi il 50% ha whatsapp. Non sanno leggere e scrivere ma mandano faccine o audio alla nonna…Stiamo iperdigitalizzando anche i neonati. Il problema non sono i ragazzi, siamo noi adulti. Siamo noi che abbiamo bisogno di un supporto genitoriale, che manca.
Vietare gli smartphone serve?
Giuseppe Lavenia: Una norma di per sé non risolve la situazione. Quello che serve è un supporto alla genitorialità e educazione. I genitori sono incapaci oggi di dire “no” e in questo campo di dire: “non hai l’età giusta, non sei pronto”. Siamo noi adulti a mandare messaggi contraddittori. Diciamo loro che non si può usare a scuola, ma poi fuori possono. Diciamo a loro che i device fanno male, ma vietiamo i cellulari e non i videogiochi. E quando aspettiamo un bambino la prima ecografia la postiamo sui social.
Il divieto può essere un aiuto ai genitori a limitare l’uso?
Giuseppe Lavenia: Mettere un’ulteriore legge vuol dire togliere la responsabilità all’adulto. Siamo noi responsabili. Se mettiamo divieto sotto tot anni stiamo mettendo il divieto agli adulti, togliamo autorità a genitore. Si sta dando responsabilità allo strumento ma invece è solo adulta la responsabilità. Meta con la sua proposta di riduzione di applicazioni e privacy fa una sorta di educazione. È un paradosso che lo faccia Meta e non noi adulti.
Quindi la colpa è dei genitori?
Giuseppe Lavenia: No, ma i genitori non sanno come gestire le difficoltà e quindi si sta facendo crescere una generazione che non regge le frustrazioni. Stiamo delegando al mezzo tecnologico le nostre mancanze genitoriali. Piangi sul passeggino? Ecco il telefono con i video. Non mangi? Ecco il tablet con il catone. Stiamo insegnando a cercare fuori da noi stessi le risposte quando ci troviamo davanti a una frustrazione. La tecnologia come calmante è un pericolo.
Cosa si dovrebbe fare?
Giuseppe Lavenia: Parlerei più di obbligo al patentino digitale. Renderei obbligatorio un percorso per i bambini e ragazzi nelle scuole e per i genitori. La tecnologia si inserisce dove ci sono delle mancanze. I genitori di adesso hanno più pressioni, vengono dal digitale sono iper-digitali. E non c’è mai stato un vero intervento rispetto ai rischi fisici e mentali dell’abuso di tecnologia. Ecco quello che servirebbe: inserire le dipendenze tecnologiche tra dipendenze. Questo sarebbe un intervento di pubblica utilità. E bisogna supportare i genitori, con interventi ben costruiti alla genitorialità e supportare i ragazzi davvero. Mancano psicologi, i neuropsichiatri sono saturi.
Quindi niente divieto, ma regole?
Giuseppe Lavenia: Regole e educazione al benessere digitale…Per guidare un’auto hai bisogno della patente. Potremmo decidere che il cellulare si può avere dai 14 anni, ma serve prima un percorso. Come per la macchina non è l’età che ti rende “abile”, ma l’educazione, la formazione.
Info per i genitori
- Numero verde: 800 770960 da tutta Italia supporto psicologico e legale per dipendenza tecnologica e bullismo
- https://www.dipendenze.com/
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