Decreto disabilità: cosa cambia per i genitori
Progetto di vita, semplificazione del sistema di valutazione della disabilità e definizione della disabilità. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto disabilità e dal 30 giugno entrerà in vigore. Alcune disposizioni verranno applicate dal gennaio 2025 e per tutto il 2025 ci sarà a sperimentazione in alcuni Comuni per poi essere uniformato per tutto il Paese dal 2026. Ma cosa cambia per le famiglie con figli con disabilità? E intanto da gennaio 2024 è cambiata la procedura di accertamento della condizione di disabilità ai fini scolastici. La domanda deve essere presentata all’Inps per via telematica.
Ai genitori di bambini e ragazzi con disabilità e bisogni speciali è dedicata la GUIDA ALLA FRAGILITA’ SCOLASTICA di Radiomamma, che scarichi qui o sul bottone a fianco. Trovi 4 sezioni per aiutarti: per orientarti; per inserire tuo figlio a scuola; per approfondire; i familyfriendly che lavorano sulla fragilità scolastica. Ogni argomento è organizzato in due parti: cosa devi sapere e cosa devi fare. E ci sono i consigli degli esperti e dei genitori che ci sono già passati.
DECRETO DISABILITA’2024: COSA CAMBIA PER GENITORI E BAMBINI
LA DEFINIZIONE E LE PAROLE
La parola “handicap” viene sostituita con “condizione di disabilità” e la parola “portatore d’handicap” o “persona handicappata” diventa ovunque “persona con disabilità”. “La Convenzione dell’Onu dal 2009 ha disposto che la parola handicap sparisse da tutti i documenti. Il decreto fa suo questo importante passo nella comunicazione. Non incide concretamente sulla vita delle famiglie, ma è fondamentale l’uso delle parole, quindi siamo molto soddisfatti”, commenta Fortunato Nicoletti, vicepresidente di Nessuno è escluso, associazione familyfriendly di volontariato che supporta le famiglie che convivono con la disabilità.
Importante anche la definizione di “condizione di disabilità”. Passa da “minoranza fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva” a “una duratura compromissione fisica, mentale, intellettiva del neurosviluppo o sensoriale che, in interazione con barriere di diversa natura, può ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri”. Si ampliano quindi le situazioni considerate e i criteri e le circostanze che possono ostacolare la vita quotidiana.
PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DI DISABILITA'
Sarà l’Inps (dal 2026) a occuparsi del procedimento di valutazione di base e la certificazione della condizione di disabilità e non più le Aziende sociosanitarie territoriali. Se ne occuperà l’Inps come si occupa già del processo dell’accertamento dell’invalidità civile. La condizione di disabilità sarà valutata attraverso una singola visita di base. “Unificare e non prevedere più le visite di revisione vuol dire semplificare. Si sburocratizza la vita delle persone. Se nel concreto funzionerà sarà sicuramente un carico in meno per le famiglie” commenta il vicepresidente di Nessuno è escluso.
PROGETTO DI VITA E DIRITTO ALL'ACCOMODAMENTO
Una valutazione multidimensionale porterà alla creazione di un progetto di vita, individuale e personalizzato. Cioè si penserà alla persona in toto, per migliorare le sue condizioni di vita e guardando a un periodo di tempo ampio. Per i bambini il progetto di vita, per esempio, guarderà non solo al mondo scolastico, ma anche alla vita lavorativa e sociale e relazionale di quando saranno adulti. Il PEI quindi sarà collegato al Progetto di Vita. Vuol dire considerare la persona in tutti i suoi aspetti, non solo corpo, ma anche attività personali e partecipazione sociale. La persona con disabilità (e la sua famiglia) sarà protagonista della commissione multidimensionale che tiene conto di tutti gli aspetti della vita quotidiana. Si prevede anche il diritto all’accomodamento ragionevole, per garantire che le persone in condizioni di disabilità di poter godere di tutti i diritti umani e le libertà fondamentali su base di uguaglianza con gli altri. “Sicuramente sulla carta è una norma rivoluzionaria, finalmente si va verso quello che noi e tutte le associazioni chiediamo da anni. Ma bisognerà vedere l’applicazione. Le Regioni hanno autonomia sanitaria, i Comuni sociale. Si devono parlare, perché la direzione, sacrosanta e finalmente è di integrare. In più per tutto questo servono fondi, perché non resti tutto solo sulla carta”, commenta il vicepresidente di Nessuno è escluso
ACCERTAMENTO DELLE CONDIZIONI DI DISABILITA’ PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA: LE NUOVE PROCEDURE PER LE FAMIGLIE
Con il 2024 è cambiata la procedura di accertamento della condizione di disabilità ai fini scolastici (Art.5 del D.lgs n.66/2017 e Linee Guida Decreto Ministero della Salute 14 settembre 2022). La domanda deve essere presentata all’Inps per via telematica (www.inps.it)
- Chi fa richiesta? La famiglia (genitore o tutore legale del minore) o un Patronato o una Associazione di categoria (ANFAS, ANMIC, ENS, UIC) per conto della famiglia.
- Quali documenti devi avere? Prima di inoltrare la domanda è necessario essere in possesso di due certificazioni: Certificato medico diagnostico-funzionale (finalizzato alla richiesta di sostegno scolastico rilasciato dallo specialista della Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza (NPIA) o dei Centri di riabilitazione, accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale) e Certificato medico introduttivo per la domanda di handicap con sostegno (rilasciato dallo stesso specialista Neuropsichiatra o dal medico di medicina generale/pediatra di libera scelta, compilandolo sul portale INPS)
- Fai attenzione. Se compili tu la richiesta di accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica assicurati di flaggare nella pagina entrambe le caselle “Handicap ai sensi della Legge 05.02.1992, n. 104” e “insegnante di sostegno”.
- Serve la commissione di accertamento. Le visite di accertamento vengono poi effettuate dalle Commissioni di accertamento dell’Handicap della ASST territorialmente competente per residenza. In quell’occasione dovrai presentare il certificato medico diagnostico-funzionale redatto da dallo specialista dell’UONPIA o dei Centri di riabilitazione accreditati, finalizzato alla richiesta di sostegno scolastico, insieme alla eventuale altra documentazione sanitaria che si riterrà utile.
- Per avere il sostegno fai così. Per avere il sostegno a scuola devi portare all’Istituto che frequenta tuo figlio sia il Verbale di accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica sia il verbale di legge 104/92 che ti arriverà dopo quello di accertamento direttamente dall’ INPS.
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