Covid-19: gravidanza, parto e allattamento
“Non abbiamo misure d’allarme. La situazione delle donne in gravidanza è come quella delle donne non gravide. E nei casi in cui la futura mamma sia infetta, stando ai dati che abbiamo, non trasmette il virus al bimbo, né in gravidanza, né durante il parto né attraverso il latte” Parte dalle evidenze scientifiche rassicurando la Professoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia H. San Raffaele Resnati Milano e Presidente, Fondazione Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus
CORONAVIRUS: GRAVIDANZA, PARTO E ALLATTAMENTO. LE PRECAUZIONI DA ADOTTARE E I CONSIGLI PER FUTURE E NEOMAMME
Una donna incinta è più a rischio di una donna non in gravidanza?
I dati (Istituto Superiore di Sanità e Organizzazione Mondiale della Sanità) sono rassicuranti. Le evidenze sono poche (il campione è molto ridotto, su Lancet pubblicato uno studio su alcuni casi cinesi), ma ci dicono che l’infezione non ha un andamento peggiore nelle gravide, che le gravidanze sono arrivate a termine, tutti i bambini sono nati bene con Apgar molto atto, no asfissia neonatale e sangue del cordone, liquido amniotico e latte materno sono tutti negativi alle analisi. Non ci sono evidenze ad oggi che ci sia trasmissione transplacentare (come invece era stato visto per A/H1N1 e per SARS). Quindi non abbiamo misure d’allarme. La situazione delle donne in gravidanza è come quella delle donne non gravide. E nei casi di signore contagiate e con sintomi, i dati ci rassicurano.
Quali precauzioni devono avere le donne incinte e le neomamme?
Gli esperti raccomandano le stesse precauzioni delle donne non gravide: igiene frequente delle mani, attenzione a contatto con soggetti sospetti, rispetto della distanza 1 metro da persone, come indicato dal Ministero della Salute. Il tampone si fa solo se ci sono sintomi, non a tutte le gravide. Io aggiungo due consigli. Anche la rete delle persone intorno deve essere rispettosa. Quindi chi vive con la donna incinta o con la neomamma deve attenersi (come tutti) alle raccomandazioni ufficiali. E attenzione alla gioia. La gravidanza e la nascita sono uno stato di festa, in un momento in cui tutti siamo oppressi dal panico, ancora più. Ma questo può essere un elemento di vulnerabilità. No alle felicitazioni di persona, no alle visite per congratularsi. Anche i nonni devono stare a casa propria. Frenate l’emotività e fate festa in videochat
Come è il parto ai tempi del coronavirus?
Non esistono indicazioni a fare un cesareo di elezione, cioè prima del travaglio, per chi è affetta o sospetta di avere il virus. Il cesareo ora si fa in base alla condizione clinica, all’età gestazionale e allo stato del bambino, come sempre. Il personale ovviamente segue il parto con tutte le indicazioni di sicurezza previste e il papà, se è asintomatico, può entrare, con la mascherina. Ogni ospedale ha comunque organizzato spazi (camere e sale parto) separati per il parto delle donne con sospetto o certo Covid-19 e quelle sane.
Si può allattare?
Il latte materno, in base alle evidenze attuali, non viene ritenuto veicolo di trasmissione. ISS e OMS quindi dicono che la madre può continuare ad allattare. Ovviamente durante la poppata il neonato è molto vicino alla mamma, quindi è consigliato l’uso della mascherina e la pulizia molto accurata delle mani. Se la mamma non sta bene a causa del virus può comunque tirare il latte e farlo dare al piccolo
I controlli medici in gravidanza come funzionano in questo periodo?
Negli ospedali e negli studi rimasti aperti si hanno le precauzioni più stringenti. Negli ospedali le visite sono garantite 24 ore su 24 e il pronto soccorso ostetrico è normalmente attivo. Il calendario delle visite e delle ecografie è quello ordinario.
Quali consigli pratici dà alle donne in gravidanza in questo periodo?
Le evidenze ci dicono che le persone con fragilità sono le più esposte. Non ci sono casi sulle donne incinte, ma consiglio di “pensare molto alla propria forma”. Quindi attenzione alle situazioni di diabete gestazionale, obesità o ipertensione. Che vuol dire alimentazione attenta, non cedere ai cibi consolatori dettati dal fatto che si è sempre in casa. Vuol dire cercare di fare movimento: cyclette se si ha o esercizi che permettano di fare un po’ di attività. Lo sport ha un’azione antinfiammatoria fino al 30% se è fatto dentro il range di allenamento personale, cioè se non arrivi ad avere il fiatone. E poi curare l’aspetto emotivo. Innanzitutto, tenendo sotto controllo l’anemia, che raddoppia il rischio di depressione, anche post partum, aggravata dalla sindrome da spazio confinato. Quindi integratori e giusta alimentazione. Poi cercare momenti “positivi”: musica, luce, film che fanno ridere, ballare e viaggiare con la fantasia, magari pianificando vacanze future in posti che ci piacciono. E infine pensare al lato positivo del partorire ora: molti papà sono a casa dal lavoro o in smartworking e questo permette un paterning leave fuori dal consueto….
Chi inizia una gravidanza ora è più in pericolo?
I dati che abbiamo al momento ci dicono che non c’è un rischio aumentato né di aborti né di malformazioni. Ma è un virus nuovo e gli studi ovviamente sono in corso. Io consiglio di essere prudenti ora. Al momento non ci sono dati allarmanti, ma i dati sono pochi. E comunque consiglio sempre di “prepararsi” alla gravidanza. Nessuna donna è esente da rischio anche in tempo normale. In Italia ancora 1 bimbo su 2 nasce senza che mamma si sia preparata al concepimento. Cioè facendo esami preconcezionali (rosolia, toxoplasmosi, citomegalovirus) assumendo acido folico, 3 mesi prima del concepimento e polivitaminico con dentro 220 microgrammi iodio (Oms lo raccomanda, per avere la tiroide materna in condizioni perfette, aiutando così lo sviluppo del cervello bambino).
NEO Associazione Amici della Neonatologia dell’Ospedale Niguarda ONLUS
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