Partita Iva: i diritti delle mamme freelance

Maternità, malattia, assegni famigliari. In un ebook tutte le informazioni sul welfare per libere professioniste e i consigli pratici su come ottenere le indennità


Come faccio a fare un figlio io che sono freelance? E quando ho l’influenza? Ma si mantiene una partita iva guadagnando poco? Domande e preoccupazioni che accomunano tutte le donne libere professioniste. Ma lo sai che hai diritto alla maternità, alla malattia, agli assegni famigliari e c’è il modo di sopravvivere alla partita iva? Solo una mamma poteva pensare ad uno strumento così pratico e utile. Samanta Boni, traduttrice freelance, ha scritto l’ebook Il welfare per freelance non è una leggenda metropolitana (edito da Zandegù)

Membro del direttivo di Acta (associazione che tutela i diritti dei freelance) e responsabile proprio dello sportello dedicato ai temi legati alla maternità e alla malattia, Samanta ci aiuta a capire che il welfare per freelance non è un sogno ad occhi aperti e soprattutto ci aiuta, passo dopo passo, ad accedere ai nostri diritti.

 

WELFARE PER FREELANCE: UN MANUALE CHE TI SPIEGA A COSA HAI DIRITTO E COME OTTENERE LE INDENNITA’

"Tutto è nato dalla mia esperienza da freelance alle prese con la prima maternità e poi dalle tante storie di donne che ho accompagnato in Acta durante la “lotta” con l’INPS. Problemi di maternità, di malattia, di mail senza risposte, di pagine web non trovate. Ho raccolto la casistica e ho fatto un vero e proprio manuale. Una guida operativa per le molte prestazioni dell’Inps (malattia domiciliare e ospedaliere e assegni e maternità) che interessano tutti gli iscritti alla gestione separata. Spesso ancora oggi non si conoscono i propri diritti. Le tutele esistono e sono anche state ampliate negli ultimi anni, ma molte freelance non lo sanno. E molte altre, che lo sanno per passaparola o ricerche fatte, si bloccano però davanti a difficoltà burocratiche e tecniche…Dopo dieci “inceppamenti” quando hai a che fare con neonati, lavoro e tutto il resto, decidi di mollare. E così si perdono i diritti. Nel libro accompagno il lettore nella compilazione delle pratiche, come fossi seduto accanto a lui, evidenzio i dubbi frequenti, metto screenshot delle schermate per non perdersi nella trafila delle procedure online e uso un linguaggio coerente con quello del sito dell’INPS (per non perdersi nella giungla della terminologia tecnica)".

 

FREELANCE E MATERNITA’: CHI NE HA DIRITTO, COME CHIEDERE IL CONGEDO E COME MUOVERTI

"Le freelance hanno diritto a 5 mesi di maternità obbligatoria (remunerazione all’80%) e a 6 mesi di congedo parentale (la “vecchia” maternità facoltativa con remunerazione al 30%). Prima erano solo 3 mesi, il Job Act l’ha portata a 6 come per i dipendenti.

  • Requisiti: Hai diritto se nell’anno precedente alla richiesta hai versato i contributi di almeno 3 mensilità.
  • Quanti soldi ricevi? L’importo è calcolato in base al reddito dei 12 mesi precedenti la richiesta. Devi avere la partita iva e essere iscritta alla gestione separata dell’Inps
  • Come muoverti Crea un account sul sito Inps; Chiedi il pin dispositivo Questo è fondamentale per fare ogni tipo di richiesta e per vedere la situazione dei tuoi contributi passati e futuri. Fai il più possibile tutto online, non chiamare call center e non andare agli sportelli. 
  • Documenti che ti servono: Semplicemente un certificato medico rilasciato dalla Ausl che certifica la data presunta del parto
  • Tempistica. Dipende dalla tua fortuna, varia a seconda dell’efficienza della sede di riferimento A volte l’assegno arriva dal primo mese di ingresso nel congedo, se va male aspetti anche dei mesi e allora sei costretta a sollecitare…"

 

MALATTIA E PARTITA IVA: RETRIBUZIONE E COME FUNZIONA

"Anche se sei freelance hai diritto alla malattia: fino a 61 giorni di quella domiciliare (vieni pagato dal quarto giorno di malattia) e180 giorni per ricoveri e day hospital. Serve il certificato medico della Ausl. Le indennità sono esigue e dipendono da quanti contribuiti hai versato nell’anno precedente. Per fare un esempio. Se hai una contribuzione piena nei 12 mesi passati riceverai 20 euro al giorno per la malattia domiciliare e 40 euro per il ricovero

Novità: Per le malattie invalidanti e che costringono a un’interruzione o riduzione drastica e duratura della professione (come per esempio le malattie oncologiche), puoi chiedere la sospensione del pagamento dei contributi per due anni. Li verserai quando ricomincerai a lavorare a pieno ritmo. Ma intanto si mantengono tutti i diritti di wellfare"

 

ASSEGNI AL NUCLEO FAMILIARE PER GLI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA INPS

"Sono sussidi dati dall’Inps al nucleo famigliare in base ai redditi percepiti nell’anno precedente. Puoi chiedere fino a 5 anni indietro. Sono calcolati guardando il numero di membri del tuo nucleo e la tipologia… (se c’è per esempio un familiare disabile). In base a questi tre criteri si calcola l’importo. Fai attenzione: l’unico requisito per accedere è che il reddito della famiglia arrivi al 70% dal lavoro, sono esclusi i redditi da proprietà. Gli assegni non riguardano solo le famiglie con redditi bassi, anche chi guadagna molto può averne diritto, cambierà solo l’importo. Quindi fai i tuoi calcoli e fai la richiesta

Il consiglio: In una coppia di conviventi non sposati viene considerato solo il reddito del richiedente per stabilire l’importo degli assegni. Quindi in una famiglia con genitori conviventi, è utile che la richiesta venga fatta da chi ha il reddito più basso".

 

PARTITA IVA AGEVOLATA O A REGIME ORDINARIO: COME SCEGLIERE

"Quale scegliere? Quale conviene? La premessa: ogni valutazione va fatta sul caso singolo. È fondamentale una consulenza di un esperto prima di decidere: per capire quali sono le esigenze, il piano di sviluppo dell’attività, le spese che si potrebbero scaricare, il contesto famigliare. Detto questo, e restando il fatto che le situazioni vanno valutate una alla volta in modo diverso, in generale fino a 5mila euro annui la partita iva non serve. La partita iva agevolata puoi averla se guadagni fino a 30mila euro all’anno. Di solito si consiglia all’inizio dell’attività, ma tieni presente che se poi la tua attività si evolve e guadagni di più, il passaggio al regime ordinario è esoso. Questo spinge spesso chi ha la partita iva agevolata a “bloccarsi” nella crescita e a fatturare con ritardo. Nei regimi agevolati non puoi detrarre molto. Niente mutuo e spese mediche, per esempio. E queste spese, in un contesto familiare, di solito ci sono.In generale la partita iva agevolata conviene se il guadagno è più vicino ai 20/30 mila euro annui e se non vuoi “scaricare” tante spese".

 

MAMME E PARTITA IVA: COME GESTIRLA E NON TEMERLA

  • Ci vuole una buona consulenza fiscale. Serve una valutazione a priori del tipo di attività, una previsione di come potranno andare le cose e cercare di capire le esigenze e spese sia relative all’attività professionale sia personale
  • Non è un costo e non devi essere una professionista che guadagna tanto perché la partita iva non sia penalizzante
  • È utile individuare bene il settore in cui inserirsi: seleziona bene il codice della tua attività…così puoi fatturare meglio
  • Fatti seguire, da un commercialista o anche da una di quelle piattaforme online specializzate che ti “supportano” da remoto e hanno prezzi accessibili.

 

WELFARE E FREELANCE: 5 COSE DA SAPERE

  • La partita iva va aperta a gennaio/febbraio. Hai così un anno davanti per guadagnare e cominci a pagare l’anno successivo
  • Ti chiedono di presentare un’autocertificazione in cui dichiari che non lavorerai per tutta la durata del congedo di maternità? Ricordagli che, con l’approvazione della legge 81/2017, non sussiste più l’obbligo di astensione dall’attività lavorativa per le libere professioniste iscritte alla Gestione Separata INPS. Puoi continuare a lavorare senza perdere il diritto all’indennità di maternità.
  • Ti hanno chiesto di presentare fatture o altri documenti contabili per calcolare i tuoi redditi di riferimento? Non fornirli! Ricorda che il calcolo viene fatto sulla base dei redditi dichiarati nel modello UNICO dell’anno o degli anni in questione, non sul tuo fatturato annuo.
  • Sei in malattia per diversi giorni e ti stai chiedendo se sei passibile di visita fiscale? Sì, anche i freelance sono soggetti ad accertamento medico dalle 10 alle 12 di mattina e dalle 17 alle 19 di pomeriggio.
  • La tua domanda di maternità o assegni famigliari risulta abbandonata in lavorazione da settimane o addirittura mesi? Sollecita l’INPS al più presto attraverso i canali ufficiali. A volte, anche incalzarli su Twitter può essere utile, funziona.

 

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Mamme con la partita iva Come vivere allegramente la maternità quando tutto è contro di Valentina Simeoni,  Sonzogno Editore

 


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