Se il liceo diventa scuola di imprenditorialità: il Scienze Umane e Scienze Applicate di BDC School

A Milano e Cologno, bilinguismo e problem solving. Dopo il biennio scegli percorso STEM o umanistico, maturità italiana o internazionale A Levels. Come funziona? Intervista alla fondatrice Irene Piazza Roncoroni.


Demotivati, privi di competenze pratiche e di imprenditorialità. Chiedi a professori delle scuole superiori e dell’università o ad esperti di risorse umane un identikit dei liceali italiani e, purtroppo, sempre più spesso ti rispondo così. Stufi della didattica frontale, stremati da interrogazioni e verifiche in tutte le materie anche al quarto e quinto anno quando vorrebbero concentrarsi su quelle più strategiche per il futuro che immaginano, si trascinano verso la maturità. Che fare?

 

Se la scuola superiore cambia faccia: nei licei bilingue Scienze Umane e Scienze Applicate di BDC a Milano e a Cologno puoi cambiare indirizzo dopo il biennio - da STEM a umanistico e viceversa - prendere la maturità italiana o quella internazionale con i Cambridge A-Levels

“Una scuola superiore diversa, bilingue, che generi talenti e coniughi l’apertura e l’elasticità mentale tipica del liceo italiano con la preparazione tecnico-operativa e l’allenamento al pensiero critico e al problem solving proprie della didattica anglosassone” risponde Irene Piazza Roncoroni di BDC School. O meglio, due scuole: un liceo delle Scienze Umane Economico Sociale e un liceo Scienze Applicate indirizzo informatico che, dopo il biennio, consentono, volendo, di passare da un percorso più umanistico a uno più STEM, e viceversa. Entrambe le scuole offrono la possibilità di conseguire o la maturità italiana o quella internazionale attraverso il percorso Cambridge A-Levels. In particolare, questo programma, disponibile solo in due istituti a Milano, tra cui BDC, permette l’accesso alle università dell’International Baccalaureate.

Nel liceo delle Scienze Umane, l’High School BDC del campus di via Fontanili in zona 5 a Milano, ragazzi e ragazze già alternano allo studio di italiano, spagnolo e matematica una materia come “global perspective”. Nel liceo Scienze Applicate con indirizzo informatico, l’High School BDC di Cologno che aprirà i battenti a settembre 2025, dal primo anno sono previste lezioni, in italiano e in inglese, di hacking etico, interazione uomo-macchina e machine learning per poi arrivare, nel triennio, a occuparsi di analisi dei dati e di blockchain.

Lezioni di che tipo? La fondatrice di BDC School, che a Milano è stata una pioniera del bilinguismo aprendo nei primi anni Duemila il nido Bimbi della Coccinella di via Boccaccio e poi altri nidi e scuole dell’infanzia aziendali bilingui, risponde parlando di multiculturalità. “Studiare e insegnare in un liceo bilingue non significa solo usare due lingue, significa essere immersi in un doppio approccio all’apprendimento: l’attenzione al singolo, alle sue potenzialità e talenti, tipico del nostro umanesimo; il focus sulla risoluzione dei problemi e sul pensiero critico che caratterizza la cultura anglosassone. Sia il nostro liceo Scienze Umane, sia il nuovo Scienze Applicate di Cologno, sono scuole di imprenditorialità perché l’apprendimento non si basa su ore e ore di teoria, ma sull’applicazione della teoria a progetti concreti interessanti per gli adolescenti".

 

Con che tipo di progetti stimolate apprendimento, imprenditorialità e problem solving negli studenti?

 “Il progetto Formula 1 in Schools, una competizione internazionale a squadre in cui varie scuole si sfidano nella progettazione e realizzazione di una macchinina di F1 ad aria compressa. È un progetto su cui i nostri studenti del Liceo Scienze umane lavorano nelle ore di fisica e di matematica ma anche in quelle dedicate al diritto e all’economia perché, divisi in gruppi, proprio come avviene nelle aziende, oltre che della progettazione devono occuparsi del marketing, delle vendite, della contrattualistica. Chiamiamo questo lavoro multidisciplinare, legato a progetti concreti, che stimola il senso critico, la risoluzione dei problemi e l’imprenditorialità, design approach. È a partire da questo approccio, che motiva e appassiona i ragazzi, che si fa innovazione”. 

 

In cosa il Liceo Scientifico Scienze Applicate a indirizzo informatico di BDC si differenzia dagli altri?

“Innanzitutto, nasce in collaborazione con Lenovo, per portare agli studenti la competenza, l’esperienza e le concrete sfide quotidiane di chi opera in campo scientifico-informatico nella realtà. Gli esperti dell’azienda entrano in classe proponendo a ragazzi e ragazzi casi concreti su cui lavorare, stimolando e facilitando l’acquisizione di competenze che sono realmente cercate dal mercato. L’obiettivo è formare le nuove generazioni a comprendere e ad utilizzare al meglio la tecnologia, preparandoli all’ingresso nelle università italiane e internazionali o direttamente nel mondo del lavoro.  La sfida del nostro liceo è accompagnare i ragazzi a capire come algoritmi, linguaggi di programmazione e basi di dati fanno parte della nostra vita. Spiegandone, certamente, la teoria. Ma per dieci minuti su un’ora di lezione, dedicando il resto alla sperimentazione e alla pratica”.

 

Nei licei bilingue di BDC si può entrare anche avendo fatto le medie in una scuola italiana?

“Sì. Nelle nostre high school studiano sia i ragazzi che hanno scelto il bilinguismo fin da piccoli sia quelli che arrivano dalla secondaria di primo grado. Richiediamo una conoscenza dell’inglese di livello almeno A2 e B1, che possiamo aiutare i ragazzi ad ottenere con un supporto dedicato. Dopo il primo biennio, gli studenti sostengono gli esami internazionali IGSEC e quindi scelgono se continuare sul percorso di liceo scelto fino alla maturità, se passare nel triennio da Scienze Umane a Scienze Applicate e viceversa, se puntare al diploma internazionale Cambridge AICE sostenendo gli esami As e A level”.

 

Una delle difficoltà più grosse nelle scuole superiori, oggi, è l’apprendimento personalizzato. Come accompagnare ogni studente a raggiungere obiettivi didattici e il “suo” meglio? Senza lasciare indietro nessuno? E, al tempo stesso, senza demotivare o annoiare?

 “Immaginiamo di affrontare una funzione: sulla spiegazione comune dei docenti, ogni studente si esercita e studia utilizzando l’app Sparks che prevede attività via via più difficili. Chi ha bisogno di più tempo per comprendere e fare proprio questo particolare argomento, può ripetere il livello base più volte. Chi è pronto per approfondire, già in classe, può affrontare nuovi esercizi e difficoltà. In generale, BDC lavora su inclusione, talenti e bisogni speciali fin dalle scuole dell’infanzia e primaria privilegiando sempre il lavoro di gruppo e in classe. I nostri insegnanti e responsabili dell’inclusione sono in costante contatto con le famiglie e con gli specialisti che seguono i ragazzi con disabilità e bisogni speciali, dalla dislessia alla plus dotazione. A Milano, gli studenti stanno a scuola dalle otto alle sedici tutti i giorni. A Cologno, vivono a scuola tre pomeriggi a settimana. I nostri campus sono una casa fuori casa, dove oltre a studiare fai sport, volontariato ed esperienze artistiche che accrescono l’autostima e che consideriamo a tutti gli effetti come attività didattica. Per chi lo necessita, inoltre, un pomeriggio a settimana a scuola c’è il supporto allo studio gestito dai docenti”.


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Immagine di Irene Piazza Roncoroni, fondatrice di BDC school
Irene Piazza Roncoroni, fondatrice di BDC School, spiega come funzionano gli innovativi licei bilingue Scienze Umane e Scienze Applicate in cui puoi prendere la maturità italiana o internazionale

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