Nuovo sindaco: cosa farai x le famiglie?

Le risposte dei candidati su urgenze, risposte e budget x infanzia, adolescenza, conciliazione, terza età


Domenica 5 giugno si vota a Milano. Eleggiamo il nuovo sindaco, i consiglieri comunali e dei municipi.  Radiomamma ha raccolto dubbi, domande, preoccupazioni dei suoi lettori sul futuro delle famiglie in città e le ha girate ai candidati: su infanzia, adolescenza, conciliazione lavoro-famiglia dei genitori, terza età, futuro sindaco quali sono le urgenze e le risposte che darai? Con quali fondi?

Ecco le risposte di Marco Cappato (candidato dei Radicali),  Gianluca Corrado(candidato 5 stelle), Nicolò Mardegan (candidato NoixMilano),  Stefano Parisi (candidato del centrodestra), Basilio Rizzo (candidato della lista “Milano in Comune”), Giuseppe Sala (candidato del centro sinistra)


INFANZIA: quali urgenze? quali risposte? con che budget?
Cappato
L'educazione è centrale. Sin dall'elementari è utile inserire nei programmi interventi sull'educazione di genere. In sinergia con la famiglia, risulta essere lo strumento principale per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere. Penso anche allo sport e alla qualità dell'ambiente urbano che influenzano la crescita e la salute dei più piccoli. E' per questo motivo che nel nostro pacchetto referendario c'è grande attenzione ai temi ambientali: riapertura dei Navigli, allargamento dell'Area C, consumo del suolo. E' importante infatti che pure una città metropolitana come Milano possa garantire ai più piccoli la possibilità di respirare a pieni polmoni e di giocare in mezzo al verde. Le singole giornate del traffico servono a poco o nulla. Sul finanziamento la nostra proposta è trasversale, utile per tutti e quattro gli ambiti di cui stiamo parlando. Per gli investimenti, la nostra proposta è di conversione ecologica e sociale degli investimenti comunali, attraverso la cessione delle partecipazioni in particolare negli aeroporti, nell'energia e nelle autostrade. Per le spese correnti, le risorse vanno prese dai risparmi che possono essere generati attraverso la liberalizzazione o la messa a bando dei servizi pubblici gestiti dal comune, ed impiegati nelle attività sociali oltre che nella riduzione delle tasse. 

Corrado
E’ necessario potenziare gli asili nido, aumentandone il numero è anche estensione l'orario, eventualmente con maggiori convenzioni anche con i privati.  Budget: per quanto riguarda i fondi necessari riteniamo che possano essere reperiti da una miglior valorizzazione del patrimonio immobiliare del comune che ha registrato nei 5 anni della giunta Pisapia un buco pari a 204 milioni di euro di crediti per locazioni non incassati

Mardegan
La capolista di NoixMilano è Paola Bonzi, fondatrice e direttrice del Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli, quindi è evidente che per noi questo è un tema fondamentale che merita grande attenzione. Le donne devono essere aiutate dal momento in cui scoprono di essere in attesa. Si tratta di offrire il necessario alla cura dei più piccoli (pannolini, voucher, omogeneizzati e altro) alle famiglie in difficoltà, di ridurre l’imposizione fiscale sui servizi a seconda del numero dei figli (quoziente familiare) e di introdurre corsi di sostegno alla genitorialità nelle aree più svantaggiate di Milano. Ci è molto caro il tema degli asili nido e delle scuole materne. In primis, pensiamo che le famiglie numerose debbano godere di agevolazioni importanti, fin dal nido (oggi la riduzione esistente prevede che se un bambino frequenta il nido e suo fratello la scuola materna, a nessuno dei due sia riconosciuto lo sconto fratelli!). In ultimo, vogliamo aumentare i posti disponibili, specialmente al nido, senza gravare sul bilancio. Come? Dando in comodato d’uso spazi pubblici a enti privati che vogliano aprire un asilo. Le associazioni private possono essere di grande aiuto al Comune, ed è fondamentale favorire ed incentivare la loro collaborazione (non dimentichiamo che l’anno scorso il Comune ha potuto chiudere le liste d’attesa della scuola materna a zero, solo attraverso un accordo con le scuole paritarie, che hanno accolto 300 bambini).

Parisi
I bambini sono l'energia della città. Credo in una città alleata dei bambini e delle famiglie. Il Comune di Milano deve diventare una istituzione che riconosce il valore sociale dei genitori e toglie di mezzo i troppi ostacoli economici, organizzativi e sociali che colpiscono le famiglie. Una iniziativa da subito: un posto alla materna e all'asilo per tutti, da settembre, e non dopo attese di mesi in graduatoria come avviene ora. Useremo i voucher da destinare alle famiglie per le scuole d'infanzia e rafforzeremo le convenzioni con strutture di qualità.

Rizzo
Vogliamo aumentare gli stanziamenti a favore dell'infanzia, con più asili nido, scuole materne e attività educative che si possano svolgere dopo l'orario di scuola. Crediamo che i bambini debbano poter vivere la città a pieno, come un luogo aperto, dove i beni comuni sono tali e dove le misure contro l'inquinamento e lo smog siano prese molto più velocemente e drasticamente. Per parlare di provvedimenti concreti, soprattutto per chi ogni giorno si muove con passeggini e bambini, faremo il possibile per scoraggiare la sosta selvaggia e in doppia fila, promuovendo altri tipi di mobilità e garantendo che non siano i più piccoli le prime vittime dell'inquinamento. Vogliamo incrementare la qualità dei servizi degli asili nido e delle scuole dell'infanzia, ci impegneremo perché anche nell'area metropolitana vi siano gli stessi servizi e le stesse tariffe che a Milano.

Sala
Per l'infanzia e la preadolescenza Primo intervento: Scuole Aperte. Passare dalle attuali 40 a 90 scuole (10 per ogni municipio) aperte oltre l'orario di lezione, per attività aggregative, sportive e culturali a beneficio dell'intero quartiere. Le scuole sono spazi pubblici, e come tali vanno vissuti, strutturando dei patti territoriali che ne permettano un utilizzo il più intenso possibile. E' fondamentale il protagonismo delle associazioni genitori, in accordo con i dirigenti scolastici e con i nuovi Municipi, dando a questi ultimi il ruolo di attori chiave nella regia di utilizzo degli spazi. Risorse: 1 milione di euro all'anno, con bandi del ministero delle politiche sociali e del ministero dell'istruzione per avviare progettualità in scuole non ancora aperte. Una volta avviati, si è visto che i progetti sono in grado di camminare con le proprie gambe, anzi di generare risorse per migliorare le nostre scuole e di suscitare l'interesse delle aziende private che operano nelle vicinanze.

PREADOLESCENZA/ADOLESCENZA: quali urgenze? quali risposte? con che budget?
Cappato 
Ritengo che si debbano mettere gli adolescenti a confronto con un mondo nuovo, così da orientarli alle scelte lavorative e universitarie. E' fondamentale preparare i ragazzi: mi piacerebbe poterli coinvolgere in iniziative come gli smart hackathon per raccogliere in modo concreto la loro creatività e la loro visione della città. Vorrei che il Comune si aprisse a quel tipo di energia. (Per il finanziamento vedi risposta sull’infanzia)

Corrado
Potenziamento della formazione nelle scuole a ogni livello in riferimento ai maggiori problemi di quell'età, a partire dall'educazione sessuale passando per la violenza contro le donne, il bullismo, l'omofobia, eccetera. (Per il finanziamento vedi risposta sull’infanzia)

Mardegan
Iniziamo dando ai giovani la possibilità di studiare e fare sport. Riduciamo le imposizioni fiscali sui servizi scolastici e sportivi del 20% per il secondo figlio e del 30% per il terzo. Riqualifichiamo l’Arena Civica perché torni a essere centro di aggregazione per i giovani che vogliono fare sport e stare insieme. Insieme avviamo programmi di avviamento allo sport per provare a costo zero diverse discipline sul territorio comunale. Aumentiamo le borse di studio e introduciamo i prestiti d’onore a studenti provenienti da famiglie poco abbienti. Per ultimo, la tessera Bike-Mi deve essere gratuita per tutti i minori di 18 anni. 


Parisi
Gli adolescenti non sono solo fragilità e problemi. Sono il futuro che comincia a farsi strada. Milano ha un tessuto straordinario di esperienze educative: scuola, volontariato, scoutismo, consultori, servizi psicologici. Realtà che le istituzioni lasciano spesso sole ad affrontare complessità crescenti. Bisogna abbattere la barriera tra territorio e istituzioni e mettere in rete esperienze e strategie. A parole il Comune lo ha fatto, ma chi lavora con gli adolescenti sa bene che alle parole spesso non sono seguiti i fatti. Una delle prime azioni del nostro mandato sarà la creazione di una rete per l'adolescenza. Non per fare convegni ma per pensare e realizzare attività di sostegno e tempo libero. E' un'azione che non comporta costi aggiuntivi, ma una migliore destinazione delle risorse già in campo riorganizzando la macchina comunale. 

Rizzo
Milano deve tornare ad essere una capitale del diritto allo studio e dello sviluppo della conoscenza. Proponiamo di attuare progetti di contrasto alla dispersione scolastica, mettere in sicurezza gli edifici scolastici, incentivare le politiche comunali per i giovani. Crediamo che le scuole debbano essere luoghi aperti, di aggregazione, che possano essere usate per attività di recupero dagli studenti, ma anche per la promozione culturale e per la socializzazione rivolta a giovani ed adulti. Vogliamo contrastare l'abbandono scolastico, le dipendenze, i disturbi alimentari e i problemi in caso di minori vittime di fenomeni di bullismo, esclusione sociale e discriminazione. Crediamo di poter offrire ai ragazzi una città dei diritti e della cultura, partendo dai quartieri, da un'idea partecipativa dell'offerta culturale e puntando su eventi che non siano intesi come "consumo" ma come veicolo di saperi, socialità, divertimento.

Sala
Primo intervento: raddoppiare gli spazi pubblici della città che rappresentano occasioni gratuite di socializzazione, per esempio attraverso lo sport: skatepark, playground da basket e da calcio e aree di aggregazione, dove anche fare musica nei parchi. Infrastrutture e allestimenti leggeri, che permettano alla creatività giovanile di esprimersi. Ci sono zone distanti dalle abitazioni che possono essere rivitalizzate ed essere utilizzate 24 ore al giorno, coinvolgendo anche le associazioni studentesche attive nei licei milanesi. Renderò più semplice la burocrazia per gli adolescenti che hanno voglia di esprimersi negli spazi pubblici. Vicino a queste aree, farò arrivare i mezzi pubblici e il bike mi. Ci vuole un approccio integrato che aumenti anche la sicurezza nel 'ritorno a casa'. Risorse: 2 milioni di euro l'anno, dal bilancio delle opere pubbliche. Gli adolescenti devono rappresentare una priorità, in quanto età 'critica' per costruire gli adulti di domani. Voglio ascoltarli e investire su di loro, come forte messaggio politico della città che costruiremo. 

CONCILIAZIONE LAVORO/FAMIGLIA PER I GENITORI: quali urgenze? quali risposte? con che budget?
Cappato

Non parlo di conciliazione. Ritengo sia un approccio superato che in qualche modo rischia di limitare la partecipazione femminile nel mondo del lavoro, della società. Preferisco parlare di condivisione ossia di una ripartizione dei compiti all'interno della famiglia, della coppia. Così, sia gli uomini sia le donne possono contribuire al ménage familiare, e mettersi nelle condizioni di poter rispondere alle mutate esigenze del privato. Ad esempio penso prima di tutto alla normativa sullo smart working: vi sono casi virtuosi come quello della Provincia di Trento che ha incentivato a partire dalla propria struttura questa modalità di lavoro. Le nuove tecnologie favoriscono questa declinazione moderna del lavoro e permettono inoltre che possa esserci un investimento di energie per nulla dispendioso. Sicuramente vanno poi rafforzati tutti i servizi alla persona: gli orari degli asili, i programmi pomeridiani nelle scuole così come l'apertura degli uffici pubblici. Nel programma presentato a Milano abbiamo voluto inserire l'apertura degli asili 24 ore su 24. (Per il finanziamento vedi risposta sull’infanzia)

Corrado
Conciliazione lavoro/famiglia: agevolazione delle forme di telelavoro, in generale della digitalizzazione della PA e agire ovviamente nei limiti del possibile sugli orari scolastici soprattutto in riferimento all'infanzia. Previsione nella PA, anche con appositi accordi sindacali, di permessi ad hoc anche per i padri. (Per il finanziamento vedi risposta sull’infanzia)

Mardegan
Un genitore, specialmente una madre, non dovrebbe trovarsi a decidere tra lavoro e famiglia. Partiamo dalla cosa più semplice: asili nido interni alle aziende. Diamo vita al congedo parentale disgiunto e aiutiamo le famiglie che hanno bisogno di una casa a ridurre i tempi di assegnazione.  Dobbiamo aiutare le donne che vogliono essere imprenditrici, attraverso la realizzazione di spazi comuni per start-up con strumenti informativi, assistenza legale e fiscale.

Parisi
Una città a misura di donna è una città in cui le donne non debbano dover scegliere tra lavoro e famiglia. Il Comune deve essere il primo a promuovere le pari opportunità, ad esempio privilegiando nelle gare d'appalto le imprese con modelli di smart-working che permettono alle proprie dipendenti di conciliare famiglia e lavoro. Vogliamo creare i "Distretti famiglia - impresa": il Comune farà da capofila a reti di imprese e soggetti sociali che sviluppano progetti di mobilità territoriale (car pooling, car sharing, scuola-bus) e sostegno alla conciliazione dei tempi di vita familiare con quelli del lavoro, sostenuti dall'Amministrazione con forti sconti fiscali. Su questo punto sarà determinante un uso dei molti bandi e finanziamenti europei sulle pari opportunità e sul tempo famiglia / lavoro che oggi il Comune non sfrutta a sufficienza.

Rizzo
Pensiamo a misure che favoriscano lo sviluppo di lavoro "buono", non precario e senza tutele, perché questa situazione ha dirette conseguenze sulla vita delle persone e delle famiglie. I trasporti vanno migliorati per garantire soprattutto ai pendolari e ai genitori una mobilità il più possibile efficiente in termini di mezzi pubblici e che sia allo stesso tempo sempre più ecocompatibile: integrazione tariffaria, corsie preferenziali, parcheggi di interscambio, piste ciclabili. Vorremmo introdurre il bilancio di genere, come documento di bilancio che valuti in un'ottica di genere gli impegni economico-finanziari del Comune. Ci impegneremo per aumentare le attività educative e formative dopo l'orario della scuola, per migliorare le condizioni di vita dei figli e dei genitori.

Sala
Primo intervento: moltiplicare le azioni di lavoro agile. Ora che l'azione sperimentale del Comune di Milano ha spinto il Governo a promuovere una legge nazionale, non ci sono più alibi. Il Comune farà da propulsore perché tutte le aziende operanti in città promuovano stabilmente il lavoro agile per il proprio personale. Lavorare alcuni giorni da casa aumenta benessere e produttività, permette di conciliare le esigenze di vita e lavoro, e fa anche bene all'ambiente risparmiando emissioni di co2. Il tempo liberato migliora la qualità della vita in città. Per dare il buon esempio, tutte gli uffici comunali potranno stabilmente lavorare agilmente. Risorse: non servono! Questo è uno dei casi in cui l'amministrazione può agire orizzontalmente e non solo verticalmente. Coinvolgerò piccole, medie e grandi aziende, sindacati, università e rappresentanze professionali per vincere insieme questa grande battaglia culturale che ha davvero impatto sulla vita delle persone.


TERZA ETA': quali urgenze? quali risposte? con che budget?
Cappato

E' centrale il riorientamento del sistema sanitario e assistenziale dalla logica delle grandi strutture ospedaliere alla logica dell'assistenza autogestita e alla vita indipendente, grazie alla valorizzazione dell'assistenza domestica, oltre che al potenziamento di centri diurni e strutture "leggere". Ci è piaciuta l'idea delle vecchie edicole a Parigi che diventano concierge di quartiere, a supporto di anziani e stranieri e più in generale delle persone più deboli (penso anche ai malati oncologici con ridotta mobilità). (Per il finanziamento vedi risposta sull’infanzia)

Corrado
Anziani: revisione completa del sistema del welfare e dell'assistenza sociale da riorganizzare sul modello delle nuove municipalità e da potenziare anche grazie ad accordi con il mondo universitario che consentano agli studenti degli ultimi anni e dei neolaureati di svolgere tirocini, nonché con la collaborazione degli ordini professionali. (Per il finanziamento vedi risposta sull’infanzia)

Mardegan
Troppo spesso gli anziani vengono messi ingiustamente da parte. La mia immagine di Milano è una città che sia leader nell’ospitalità sanitaria. Partiamo con l’apertura di una farmacia di quartiere con sportello dedicato agli over-70 con assistenza telefonica. Creiamo degli spazi nell’ex area Expo dove possano essere prese in carico le esigenze degli over-70 e progettiamo spazi pubblici dove i bambini e gli anziani possono trovarsi e passare il tempo. Incrementiamo le navette e i bus per aiutarli negli spostamenti e forniamo assistenza a coloro che intendono continuare a vivere in autonomia


Parisi
La terza età è una grande risorsa, se il Comune se ne accorge davvero e agisce di conseguenza. Occorre garantire sicurezza, diritti e anche opportunità e stimoli per rimettersi in gioco. Con una prospettiva di vita che si allunga sempre di più in questi anni di crisi economica abbiamo assistito ad un fenomeno nuovo: quello di pensionati attivi che sostengono i compiti educativi e di cura pubblici e delle famiglie. Da questo aspetto può nascere una novità positiva. Bisogna lavorare per trasformare una situazione di emergenza in una risorsa positiva e stabile, socialmente apprezzata e riconosciuta. Gli anziani devono sentirsi protagonisti. Partiremo con un albo di cittadine e cittadini disponibili a collaborare con il Comune, partendo dalle loro esperienze di vita e dalle loro - spesso elevate - competenze professionali. Su questo punto il coinvolgimento dei partners del privato sociale e delle fondazioni sarà determinante per finanziare progetti di qualità con ricadute positive sul territorio.

Rizzo
Servono politiche inclusive, le persone anziane sono una risorsa e come tali devono poter vivere in condizioni dignitose, da ogni punto di vista. Al primo posto, la sanità: eliminare le liste d'attesa, combattere il degrado ambientale, ripristinare la figura del sindaco come primo garante del diritto alla salute. Vogliamo ampliare i servizi domiciliari per consentire alle persone anziane e con disabilità di vivere a casa propria. E proprio per garantire il diritto alla casa pensiamo a una svolta radicale nelle politiche abitative: a partire dall'azzerare nell'arco di un anno gli alloggi sfitti, ristrutturandoli coi fondi ricavati dalla vendita dei terreni expo. Vogliamo recuperare e sviluppare le periferie; proponiamo l'istituzione di un "salario sociale". Il nostro obiettivo è cioè una maggiore giustizia sociale: una Milano dal volto umano, prima che città della moda e del lusso. 

Sala
I dati su Milano ci dicono due cose. Da una parte evidenziano la necessità di offrire servizi adeguati a chi si trova in una condizione di non autosufficienza.  Per questa fascia di popolazione la prima cosa che intendo fare è rendere più fruibili i servizi assistenziali a domicilio per i quali oggi l’assessorato al welfare investe circa 18 milioni di euro all’anno.  Ad esempio mettendo a disposizione assistenti familiari qualificate e certificate. Ho recentemente visitato il Servizio Curami, il c.d. sportello badanti del Comune di Milano, presso il PAT. Vi ho trovato grande professionalità e potenzialità. Credo che quel servizio vada ampliato anche mettendo a disposizione delle famiglie che ne hanno bisogno una sorta di “buono” per sostenerle nel pagamento dell’assistente familiare, contribuendo così anche a far emergere dal mercato nero queste professioni. Oggi esiste già una misura simile offerta dall’assessorato al welfare che investe sei milioni di euro all’anno.  Intendo ampliarla, legandola al servizio erogato dallo sportello badanti.  In generale, però, penso che vadano offerti migliori strumenti di orientamento e consulenza alle famiglie. Per questo intendo consolidare e da subito implementare la piattaforma digitale wemi.milano.it che ha l’obiettivo di fornire a tuti i cittadini la possibilità di conoscere con facilità i servizi socio-assistenziali al domicilio.  I dati ci dicono anche però che vi sono pure i “giovani anziani”, dai 60 agli 80 anni, che appresentano una quota significativa e sono persone prevalentemente sane e benestanti, il cui problema principale è la ricerca di nuovi orizzonti di senso e di valorizzazione esistenziale. Voglio che la Milano dei prossimi anni sappia mettere a valore questo enorme patrimonio di competenze, tempo, disponibilità.


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