Seggiolini antiabbandono: la Legge compie 1 anno

Come funzionano i dispositivi auto per bimbi da 0 a 4 anni a norma di legge, come riconoscerli e come chiedere il contributo per acquistarli, anche quando il bebè non è ancora nato. 


In collaborazione con

Generali Assicurazioni

Compie 1 anno la legge sui seggiolini antiabbandono. Dal 7 novembre 2019 i bambini fino a 4 anni devono viaggiare in auto solo seduti su seggiolini collegati a un dispositivo che avvisa in caso di “dimenticanza” del piccolo o seggiolini già omologati per la dimenticanza bimbo. Clicca qui per vedere la legge di riferimento

 

LA LEGGE SUI SEGGIOLINI ANTI-ABBANDONO: DAL NOVEMBRE 2019 SONO OBBLIGATORI PER BIMBI FINO A QUATTRO ANNI

A chi si applica: A tutti quelli che trasportano un bambino da 0 a 4 anni. La norma vale per tutti i veicoli (auto, camion e autocarri) con targa italiana condotti da residenti in Italia o da residenti all’estero o con targa estera guidati da residenti in Italia. Quindi chi è residente all’estero e guida in Italia un veicolo con targa estera non ha l’obbligo di installare il dispositivo.

Come sono i seggiolini antiabbandonoSono dispositivi che emettono un allarme visivo e acustico o visivo e di vibrazione, che si sente sia dentro sia fuori la macchina, in caso il bambino sia “dimenticato” in auto. Alcuni modelli sono anche collegabili allo smartphone con app o Bluetooth. Devono attivarsi automaticamente a ogni utilizzo senza bisogno che il conducente compia ulteriori azioni, devono dare un segnale di conferma di avvenuta attivazione. Qualche esempio?

Il dispositivo IoT Tata Pad distribuito da Generali jeniot, che grazie a speciali sensori di precisione rileva la presenza del bebè in auto e che avverte in tempo reale in caso il piccolo sia "dimenticato" in macchina attraverso tre differenti sistemi: a) un allarme sonoro che si attiva sul cellulare del genitore; b) se il genitore non disattiva l'allarme sonoro sullo smartphone, dopo un minuto viene chiamato al telefono da un centralino elettronico; c) se il genitore non risponde alla chiamata del centralino, vengono attivate chiamate a contatti di emergenza indicati sull'app dalla famiglia (esempio nonni, babysitter, altro genitore) con le coordinate per raggiungere l'auto in cui potrebbe trovarsi il bambino.

Come riconosco un dispositivo a norma: Sono a norma i dispositivi che sono venduti accompagnati dalla “dichiarazione di conformità” rilasciata dal fabbricante. Con la “dichiarazione di conformità” il fabbricante si assume la responsabilità della rispondenza del dispositivo antiabbandono alle caratteristiche previste dal Decreto.

Le multe: Dal 6 marzo 2020 chi non viaggia in regola con i seggiolini antiabbandono è sanzionabile. Le sanzioni sono quelle previste dalla Legge (la 117 del primo ottobre 2018 all'articolo 1). Si tratta di multe dagli 83 ai 333 euro (che si riducono a 58 e 100 euro se si paga entro cinque giorni) con sottrazione di 5 punti dalla patente. Se si commettono due infrazioni in 2 anni scatta la sospensione della patente da 15 gg a due mesi.

 

CONTRIBUTO: BONUS PER L’ACQUISTO O RIMBORSO PER I SEGGIOLINI ANTIABBANDONO

Fino al 31 dicembre 2020 (potrebbe poi essere prorogato per il 2021) si può chiedere un contributo di 30 euro per l’acquisto di un seggiolino antiabbandono.

Chi ne ha diritto: Il contributo può essere chiesto da uno dei genitori (o da chi esercita la responsabilità genitoriale) di un bimbo che non abbia compiuto i 4 anni. Per ogni bambino è possibile richiedere un contributo per un solo dispositivo.

Cosa è: Il contributo è un bonus o un rimborso. Il bonus è un buono di spesa di 30 euro per acquistare un dispositivo solo presso i rivenditori registrati (Dove usare i buoni). Il rimborso è la restituzione di parte della spesa (al massimo 30 euro) già sostenuta per l'acquisto di un dispositivo , con accredito su conto corrente bancario indicato al momento della richiesta.

Come fai ad ottenerlo: Ti registri sulla piattaforma informatica https://www.bonuseggiolino.it Ti servono le credenziali SPID. Dopo la registrazione ci sono le 2 strade:

Bonus: per comprare il dispositivo e avere il buono spesa elettronico di 30 euro da usare presso uno dei negozianti registrati nella piattaforma (Dove usare i buoni).
https://www.bonuseggiolino.it/bonuseggiolino/#/doveUsareLaCarta

Rimborso: può chiedere 30 euro di rimborso solo chi ha comprato il dispositivo dal 7 novembre 2019 al 20 febbraio 2020 compreso presso qualsiasi negoziante. Chi ha comprato dopo il 20 febbraio 2020 per un bambino nato dopo il 20 febbraio 2020. In tutti gli altri casi è possibile solo richiedere un bonus da utilizzare esclusivamente per comprare un nuovo dispositivo presso i rivenditori registrati

E se il tuo bambino deve ancora nascere?
Puoi prenotare il contributo. Poi, appena hai il codice fiscale del tuo bimbo, devi convalidare la prenotazione per richiedere un
buono per un acquisto che sarà effettuato presso gli esercenti registrati nella sezione 
Dove usare i buoni
- rimborso per un acquisto già effettuato dopo il 20 febbraio 2020.

 

Tempi: Il bonus elettronico viene emesso appena è completata la corretta registrazione sulla piattaforma. Il bonus vale al massimo 30 giorni. Se non è utilizzato entro 30 giorni dall’emissione, dopo la scadenza può essere richiesto nuovamente tramite il pulsante "rinnova" che appare nella propria area personale "gestione buoni".

Fondi erogati finora: Al 15 settembre 2020, i bambini registrati sulla piattaforma sono 337.782 per un plafond impegnato di euro 10.133.460. I buoni emessi sono 248.794, per un importo di euro 7.463.820. Sono stati utilizzati presso gli esercenti 206.298 buoni per un importo di euro 6.187.114. I rimborsi richiesti sono 80.662 per un importo di euro 2.419.860. I buoni da erogare per nascituri sono 525 per un importo di euro 15.750, le richieste non completate 7.801.

L’INIZIATIVA DEGLI ASILI: IL PROGETTO SCUSA SE INSISTO

Per aiutare le famiglie sul fronte della sicurezza in auto dei bambini, Assonidi ha lanciato il progetto Scusa se Insisto, che a Milano vede partecipi 200 asili, tra nidi e scuole dell’infanzia. Tutte le strutture che aderiscono s’impegnano a contattare le famiglie che non hanno comunicato all’asilo l’assenza del bambino, insistendo con messaggi, sms e/o qualsiasi ulteriore sistema ritenuto idoneo.  “Difficile fare un bilancio da quando è entrata in vigore la legge, perché ha coinciso con il lockdown e l’emergenza Covid. Ma non abbiamo più registrato casi”, spiega Paolo Uniti, direttore di Assonidi, Associazione di categoria aderente ad Unione Confcommercio Milano

 


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